Achille Triacca. Tensioni cromatiche
Dal 10 Giugno 2013 al 30 Giugno 2013
Viggiù | Varese
Luogo: Villa Borromeo
Indirizzo: via Roma 47
Orari: mercoledì 10-12; sabato 14-17.30; domenica 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0332 486106
Sito ufficiale: http://www.comune.viggiu.va.it
Triacca è autore di una pittur a sincera perché frutto dell’empatia del momento e di quell’improvvisazione che solo un’anima sensibile e acuta può possedere. Tale schiettezza è rintracciabile nel suo amore per la campagna lomb arda: un gallo da umile animale da cortile può divenire un'icona quasi monumentale, un’occasione per indagare l’accostarsi di timbri tonali di versi secondo un gesto veemente e carico di materia. Segni corti e lunghi che si alternano a seconda delle esigenze, spontanei ed espressivi allo stesso tempo, affini all’o era di Vincent Van Gogh, con il quale ha, inoltre, in comune l’amore per gli elementi della quotidianità, Girasoli secchi (1968) ne sono un esempio.
Nell’amore per la vibrazione timbrica del colore, meglio se puro e reso presente dalla sua stessa matericità, si trova la ragione della sua vicinanza a un certo tipo di pittura che si fa astratta, vicina all’informale materico e gestuale. Opere Composizione in verde rosso (1963) o Omaggio al tessuto (1971) si caratterizzano, infatti, per una voluta assenza dello studi o compositivo: ogni centimetro della superficie è ricoperto dal ripetersi di un gesto, pennellate ben delineate creano su perfici che paiono vibrare e riscaldarsi davanti all’occhio.
Il repertorio degli Impressionisti sembra essere la nota di sottofondo della sua produzione; un esempio significativo è Paesaggio con ninfee (1 982-- 1984) reinterpretazione in chiave informale dell’ultimo Monet, ma anche la Marina del 1967 in cui alla suggestione all’acqua si unisce il trasfigurarsi della terra in acqua e dell’acqua in cielo in un particolare istante luministico. Anche nell’affrontare il tema del paesaggio la sua prima preoccupazione ritorna ad esse re la risonanza del timbro cromatico: atmosfere differenti che si declinano secondo una sola tonalità dominante scelta in base alla condizioni atmosferiche luminose.
Nell’amore per la vibrazione timbrica del colore, meglio se puro e reso presente dalla sua stessa matericità, si trova la ragione della sua vicinanza a un certo tipo di pittura che si fa astratta, vicina all’informale materico e gestuale. Opere Composizione in verde rosso (1963) o Omaggio al tessuto (1971) si caratterizzano, infatti, per una voluta assenza dello studi o compositivo: ogni centimetro della superficie è ricoperto dal ripetersi di un gesto, pennellate ben delineate creano su perfici che paiono vibrare e riscaldarsi davanti all’occhio.
Il repertorio degli Impressionisti sembra essere la nota di sottofondo della sua produzione; un esempio significativo è Paesaggio con ninfee (1 982-- 1984) reinterpretazione in chiave informale dell’ultimo Monet, ma anche la Marina del 1967 in cui alla suggestione all’acqua si unisce il trasfigurarsi della terra in acqua e dell’acqua in cielo in un particolare istante luministico. Anche nell’affrontare il tema del paesaggio la sua prima preoccupazione ritorna ad esse re la risonanza del timbro cromatico: atmosfere differenti che si declinano secondo una sola tonalità dominante scelta in base alla condizioni atmosferiche luminose.
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