Calligaro: Il Linguaggio Visivo Come Avventura

Opera di Renato Calligaro

 

Dal 07 Dicembre 2019 al 13 Settembre 2020

Udine

Luogo: Casa Cavazzini

Indirizzo: via Cavour 14

Curatori: Paola Bristot, Vania Gransinigh, Vanja Strukelj

Telefono per informazioni: +39 0432 1273772

E-Mail info: biglietterie.civicimusei@comune.udine.it

Sito ufficiale: http://www.civicimuseiudine.it



La mostra costituisce la ricognizione fino ad oggi più ampia ed esaustiva della poliedrica attività di Renato Calligaro, artista di origini friulane che ha raggiunto fama e notorietà a livello internazionale.

Pittore, illustratore, fumettista e scrittore, Calligaro ha individuato nella pittura il suo linguaggio privilegiato unendovi le diverse forme espressive che hanno accompagnato il suo percorso professionale.

Il suo lavoro si è concentrato nello sviluppo della narratività intesa come sequenze di forme artistiche diverse e originali, da lui inventate, che si creano e si sviluppano l'una dall'altra formando il racconto.

Quella dei quadri/sequenza è la formula più comune attraverso cui le sue opere pittoriche si presentano.

La mostra Calligaro: il linguaggio visivo come avventura si articola in diverse sezioni accogliendo oltre trecento lavori di diversa natura tra pittura e grafica e costituisce l’occasione per ripercorrere tutta la carriera dell’artista mettendo in relazione tra loro la produzione di tavole satiriche o a fumetti con le opere pittoriche, evidenziando l’interscambiabilità dei diversi livelli comunicativi e del rapporto tra immagine e testo scritto, fondamentale nella convinzione poetica di Calligaro.
In esposizione anche le 28 tavole in originale del racconto per immagini Poema barocco, pubblicato per la prima volta nel 1988; opera che fa parte dei cosiddetti "poemi di testo e figure” dell’artista.

Nato a Buja, in provincia di Udine, nel 1928, Renato Calligaro ha trascorso l'infanzia e la giovinezza alternando permanenze in Italia, Argentina e Brasile.
Dopo l'esperienza della guerra vissuta in Friuli, nel 1946 si è trasferito a Buenos Aires per frequentarvi la Facoltà di Architettura.
L’esperienza parte europea e parte latinoamericana, l’esercizio continuo di discipline diverse e gli interessi teorici che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro, gli hanno permesso di elaborare una rappresentazione efficace e personalissima della crisi della modernità, intesa come decadenza di quei valori che, nell’arte e nella letteratura contemporanee, sono stati tradotti in passato nell’idea di un avvicendarsi continuo di forme e stili sempre nuovi.
Dagli anni Sessanta la sua ricerca artistica si è orientata nello sviluppo della narratività pittorica; le sue convinzioni teoriche si innestano sull’idea della “morte dell’arte” e sulla convinzione che il futuro della pittura affidi alla “capacità narrativa delle forme” la propria capacità di rinnovarsi.Nel 1967 Calligaro ha iniziato a dedicarsi al fumetto di satira, impropriamente chiamato d'avanguardia, in cui ha sviluppato e reso visibili le problematiche formali della letteratura e della pittura del Novecento. Sono frutto di tale esperienza anche i cosiddetti "poemi di testo e figure” dove viene creata una nuova dialettica fra testo scritto e immagine con una costante interscambiabilità tra i due livelli di comunicazione: Graf ZeppelinMontagneOltreporto e Poema barocco ne sono alcuni esempi.
Nel 2017 Casa Cavazzini ha ospitato una piccola e selezionata esposizione dedicata a Calligaro; la mostra ha fatto seguito a quella dedicata nello stesso anno al suo allievo Lorenzo Mattotti.
Il successo dell’iniziativa ha messo in luce non solo l’interesse del pubblico per una personalità d’intellettuale e artista poliedrico del calibro di Calligaro, conosciuto, fra l’altro, per le sue collaborazioni a riviste e quotidiani come LinusAlter/LinusPanoramaEspressoLa Repubblica (Satiricon), Reporter e Le Monde, ma ha evidenziato anche la necessità di una ricognizione completa del suo lavoro che ha spaziato dal campo della pittura a quello della grafica con una significativa interscambiabilità concettuale tra i diversi linguaggi espressivi.

La mostra è curata da Paola Bristot, Vania Gransinigh e Vanja Strukelj ed è accompagnata da un catalogo che costituisce una raccolta completa sul lavoro di Calligaro in sessant’anni di attività. 

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