Vania Elettra Tam. Kanon. Regole ferree
![Vania Elettra Tam, La buona ventura, 2015, 40x40 cm, acrilico su tela Vania Elettra Tam, La buona ventura, 2015, 40x40 cm, acrilico su tela](http://www.arte.it/foto/600x450/5d/43911-tam.jpg)
Vania Elettra Tam, La buona ventura, 2015, 40x40 cm, acrilico su tela
Dal 04 Marzo 2016 al 27 Marzo 2016
Trieste
Luogo: Woland Art Club
Indirizzo: Sistiana 231 / N4, Portopiccolo
Orari: ven. 16-20, sab. e dom. 10-13 / 16-20 o su appuntamento
Curatori: Franca Marri
Enti promotori:
- Woland Art Club
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@wolandartclub.com
Sito ufficiale: http://www.wolandartclub.com
Nei nuovi spazi di Woland Art Club di Portopiccolo a Sistiana (Trieste) si inaugura venerdì 4 marzo alle ore 18 la mostra Kanon. Regole ferree di Vania Elettra Tam.
L'esposizione, curata da Franca Marri, presenta gli ultimi lavori dell'artista che rispecchiano la sua poetica incentrata sulla figura della donna e sulle nevrosi femminili.
Non senza un velo di ironia costantemente e sottilmente presente, la Tam focalizza l’attenzione sugli stati d’ansia provocati dalla frustrazione, che causa la necessità di creare sempre nuovi bisogni (spesso assolutamente superflui) e che spinge gli individui a cercare soluzioni rocambolesche per risolvere problemi non essenziali. A partire da Fame Daria, primo dipinto di questo ciclo pittorico, creato in occasione dell'evento artistico “Cibi Condimentum Esse Famem” realizzato dal magazine Frattura Scomposta per EXPO 2015, passando attraverso Ella Viola, opera in cui viene rappresentata una donna in una camera insonorizzata intenta a suonare con un archetto le sottili trecce dei propri capelli, l'artista giunge a rivisitare antichi capolavori del passato ritraenti figure femminili, nobildonne e donne di diversa estrazione sociale. Sui loro volti aggiunge alcuni marchingegni grotteschi, maschere di tortura o strumenti forse non troppo dolorosi che dovrebbero avere la funzione di rimodellare i tratti somatici: castigo a cui le gentildonne si sottopongono con consapevole rassegnazione per poter rientrare in quei canoni di bellezza che, da sempre, la società impone, pena l’emarginazione. Da qui il titolo: “Kanon” ovvero canone (dal greco kanon = regola) sta infatti ad indicare l'insieme di norme rigorose che hanno lo scopo di ottenere un equilibrio compositivo in modo da giungere a forme che appaiano perfette e armoniosamente proporzionate. Rientrare nei canoni equivale a diventare un modello a cui tutti (tutte) sono chiamati ad uniformarsi. Ogni dipinto è accompagnato da un disegno realizzato in sanguigna su carta da spolvero: accanto all'utilizzo delle nuove tecnologie alle quali l'artista ricorre in fase progettuale, permane il fascino dell'antico mestiere dell'arte.
Orari: ven. 16-20, sab. e dom. 10-13 / 16-20 o su appuntamento.
Eventi collaterali: domenica 13 marzo alle ore 11.30 dialogo con l’artista: intervengono Vania Elettra Tam, Franca Marri (critica d'arte e curatrice) e Patrizia Rigoni (sociologa e scrittrice).
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