Ricardo Cinalli. La metafora del perturbante
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Ricardo Cinalli. La metafora del perturbante
Dal 23 Marzo 2013 al 02 Maggio 2013
Trieste
Luogo: Salone degli Incanti - Centro Espositivo d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: Riva Nazario Sauro 1
Enti promotori:
- Associazione Culturale Woland
- Comune di Trieste
- Elzeviro - Editoria Arte Comunicazione
Telefono per informazioni: +39 040 3226862/ 040 6754068
E-Mail info: info_expescheria@comune.trieste.it
Sito ufficiale: http://www.retecivica.trieste.it/triestecultura/new/
Dal 23 Marzo al 2 Maggio 2013 il Salone degli incanti di Trieste ospiterà : “La metafora del perturbante” , mostra personale del grande artista argentino Ricardo Cinalli realizzata dall’Associazione Culturale Woland , il Comune di Trieste e Elzeviro - Editoria Arte Comunicazione.
L’esposizione sarà corredata da un prestigioso catalogo monografico in lingua italiana e inglese che verrà presentato all’interno del Carnevale di Venezia e da un ricco calendario di eventi collaterali ai quali parteciperanno ospiti d’eccezione ed esponenti del mondo accademico internazionale.
Ricardo Cinalli, classe 1948, nasce in Argentina, a Santa Fe, da genitori italiani. Laureato in psicologia all’università di Rosario, vive e lavora tra Buenos Aires e Londra, dove si è stabilito dal 1973 e dove ha perfezionato i suoi studi artistici seguendo i corsi della Harrow School of Art e del prestigioso Hornsey College of Art, scuola famosa per vantare, tra i suoi iscritti, Richard Wilson, Anish Kapoor, Dante Leonelli e John Lennon.
Oltre ad aver realizzato numerose opere in Argentina ,Uruguay, Brasile, Stati Uniti, Unione Sovietica
Spagna, Norvegia e Inghilterra, Cinalli ha trovato lo spazio ideale per esprimere il suo “titanismo” artistico anche in Italia. A Terni nel 2007 ha realizzato l’affresco “La Resurrezione” sulla controfacciata del Duomo e nel 2008 gli affreschi per la Nuova Cappella della Chiesa di S.M. della Misericordia. “La metafora del perturbante”, ideata da Claudio Crismani, presidente dell’Associazione Culturale Woland, si compone di una selezione di 52 opere monumentali e si articola in 7 sezioni, ognuna rivolta a descrivere i conflitti e gli interrogativi dell’essere umano di fronte ai grandi temi classici: la trascendenza, la dimensione del tempo, l’arte, la creazione, la religione, il sesso e la morte. Cinalli è un artista che concepisce l’opera in scala monumentale e che muove i suoi passi partendo dai canoni della tradizione rinascimentale italiana. È un pittore poliedrico, che nel dipingere fa riferimento tanto all’eredità pittorica italiana quanto alla sua esperienza di scenografo teatrale. Edward Lucie Smith, che cura la parte “scientifica” dell’esposizione, lo riconosce come uno dei più importanti pittori monumentalisti contemporanei.
Il Salone degli incanti,
rappresenta il contenitore ideale per la particolare linea estetica dell’artista. Punti di osservazione dall'alto consentiranno di apprezzare alcune opere distese sul pavimento e percepirne così la maestosità.
Dalla città di Trieste, l’esposizione proseguirà a Venezia, Milano, Firenze, Roma e Palermo con l’intento di far conoscere al grande pubblico italiano l'opera e la poliedrica personalità di questo importante artista contemporaneo che, da oltre trent'anni, attraverso un percorso di esemplare coerenza artistica, segnato peraltro da un vastissimo repertorio di mostre ospitate nei più prestigiosi spazi espositivi del mondo, ha raggiunto un'indiscussa e consolidata fama internazionale con il consenso dei nomi più alti della critica, dei media e della stampa specializzata.
L’esposizione sarà corredata da un prestigioso catalogo monografico in lingua italiana e inglese che verrà presentato all’interno del Carnevale di Venezia e da un ricco calendario di eventi collaterali ai quali parteciperanno ospiti d’eccezione ed esponenti del mondo accademico internazionale.
Ricardo Cinalli, classe 1948, nasce in Argentina, a Santa Fe, da genitori italiani. Laureato in psicologia all’università di Rosario, vive e lavora tra Buenos Aires e Londra, dove si è stabilito dal 1973 e dove ha perfezionato i suoi studi artistici seguendo i corsi della Harrow School of Art e del prestigioso Hornsey College of Art, scuola famosa per vantare, tra i suoi iscritti, Richard Wilson, Anish Kapoor, Dante Leonelli e John Lennon.
Oltre ad aver realizzato numerose opere in Argentina ,Uruguay, Brasile, Stati Uniti, Unione Sovietica
Spagna, Norvegia e Inghilterra, Cinalli ha trovato lo spazio ideale per esprimere il suo “titanismo” artistico anche in Italia. A Terni nel 2007 ha realizzato l’affresco “La Resurrezione” sulla controfacciata del Duomo e nel 2008 gli affreschi per la Nuova Cappella della Chiesa di S.M. della Misericordia. “La metafora del perturbante”, ideata da Claudio Crismani, presidente dell’Associazione Culturale Woland, si compone di una selezione di 52 opere monumentali e si articola in 7 sezioni, ognuna rivolta a descrivere i conflitti e gli interrogativi dell’essere umano di fronte ai grandi temi classici: la trascendenza, la dimensione del tempo, l’arte, la creazione, la religione, il sesso e la morte. Cinalli è un artista che concepisce l’opera in scala monumentale e che muove i suoi passi partendo dai canoni della tradizione rinascimentale italiana. È un pittore poliedrico, che nel dipingere fa riferimento tanto all’eredità pittorica italiana quanto alla sua esperienza di scenografo teatrale. Edward Lucie Smith, che cura la parte “scientifica” dell’esposizione, lo riconosce come uno dei più importanti pittori monumentalisti contemporanei.
Il Salone degli incanti,
rappresenta il contenitore ideale per la particolare linea estetica dell’artista. Punti di osservazione dall'alto consentiranno di apprezzare alcune opere distese sul pavimento e percepirne così la maestosità.
Dalla città di Trieste, l’esposizione proseguirà a Venezia, Milano, Firenze, Roma e Palermo con l’intento di far conoscere al grande pubblico italiano l'opera e la poliedrica personalità di questo importante artista contemporaneo che, da oltre trent'anni, attraverso un percorso di esemplare coerenza artistica, segnato peraltro da un vastissimo repertorio di mostre ospitate nei più prestigiosi spazi espositivi del mondo, ha raggiunto un'indiscussa e consolidata fama internazionale con il consenso dei nomi più alti della critica, dei media e della stampa specializzata.
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