Maria Teresa e Trieste. Storia e culture della città e del suo porto
Dal 07 Ottobre 2017 al 18 Febbraio 2018
Trieste
Luogo: Magazzino delle Idee
Indirizzo: corso Cavour 2
Orari: da martedì a domenica 10-19; lunedì chiuso aperture straordinarie: venerdì 8 dicembre, martedì 26 dicembre; domenica 31 dicembre chiusura alle 16; lunedì 1° gennaio 2018 apertura ore 11
Enti promotori:
- ERPaC (Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia) - Servizio promozione valorizzazione e sviluppo del territorio
- In collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e l’Università di Trieste
Costo del biglietto: Intero 6 €, Ridotto 4 €, Ridotto gruppi 3 €
Telefono per informazioni: +39 040 3774783
E-Mail info: info@mariateresaetrieste.it
Sito ufficiale: http://www.mariateresaetrieste.it
In occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Maria Teresa d’Austria, fino al 18 febbraio 2018, il Magazzino delle Idee a Trieste ospita la mostra Maria Teresa e Trieste. Storia e culture della città e del suo porto, attraverso un percorso inedito – tra storia, costume e società – dedicato a Trieste e allo straordinario ruolo che Maria Teresa d’Austria ebbe nello sviluppo urbano, sociale, politico e culturale della città, anticipando il futuro con le sue riforme. La mostra è organizzata dall’ Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ERPaC in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e l’Università di Trieste. L’esposizione rientra nel progetto Una donna è Trieste, voluto dalle più importanti Istituzioni della città.
Figlia dell’Imperatore Carlo VI, Maria Teresa d’Asburgo fu figura cardine del complesso sistema europeo dell’epoca e riferimento fondamentale per la nascita della Trieste settecentesca, pur non avendo paradossalmente mai visitato la città di persona. La storia mostra infatti l’affascinante parallelismo temporale tra la vita della Sovrana e il periodo di crescita di Trieste: se Maria Teresa, tra l’anno della sua nascita nel 1717 e la morte avvenuta nel 1780, attraversò le fasi della sua vita privata – bambina, donna, madre, vedova – e pubblica, ereditando il potere e le cariche del padre per diventare Sovrana, nello stesso arco temporale Trieste avviò una fase di impressionante crescita demografica, sociale ed economica, quadruplicando il proprio numero di abitanti, con la trasformazione da piccolo villaggio arroccato sul colle di San Giusto a città vera e propria, e diventando a metà Settecento il primo porto emporiale dell'Impero Asburgico e uno dei principali dell’Adriatico e del Mediterraneo.
Fu quindi una donna e Sovrana, Maria Teresa, a cambiare il destino di Trieste, aprendola all’800 e rendendola quella città mitteleuropea che oggi conosciamo, animata da genti provenienti da ogni sito del Mediterraneo. A lei si deve l'anima multietnica, la vocazione commerciale e marittima, le caratteristiche architettoniche e urbanistiche e la straordinaria epoca di modernizzazione che la vide attuare riforme in ambito scolastico, istituzionale e finanziario, così come innovazioni statali, quali l’istituzione del catasto e del libro tavolare, o sanitarie come l’introduzione delle vaccinazioni, dopo essere stata lei stessa colpita dal vaiolo.
Emblema di questo periodo è il borgo teresiano che nasce nell’area bonificata delle saline, interrate per ospitare gli edifici della nuova città. L’aspetto della Trieste attuale è infatti riconducibile in particolar modo all’Ottocento, ma nulla sarebbe stato possibile senza l’intervento lungimirante e preciso messo in campo dalla sovrana in quarant’anni di regno. L’illuminata Maria Teresa permeò un’epoca che per Trieste ha significato il passaggio dalla “città bambina” al successivo centro di commerci europei e internazionali.
«A Trieste vengono declinati i riflessi della politica di governo e di riforme di Maria Teresa – spiega Rossella Fabiani del Comitato scientifico della mostra – che si rintracciano in provvedimenti e operazioni capaci di trasformare il piccolo centro, ancora di fondazione medievale e chiuso al limite settentrionale dell’Adriatico, in un porto dagli sviluppi sorprendenti, nuovo sbocco dell’Europa orientale, al servizio di quell’Impero, che l’Imperatrice contribuirà a far uscire dalla tradizione ancora feudale verso la modernità».
Il percorso espositivo ha inizio con una serie di ritratti ed opere – provenienti da: The Princely Collections, Liechtenstein, il Castello di Miramare, i Civici musei di Trieste, il Museo del mare, la Biblioteca civica di Trieste, il Museo commerciale di Trieste e i musei provinciali di Gorizia – che illustrano le dinamiche familiari degli Asburgo e gli accordi con le altre dinastie europee. Proseguendo lungo la mostra, mappe, vedute, dipinti e oggettistica dell’epoca, raccontano gli aspetti della vita quotidiana della borghesia mercantile, del grande emporio e di personaggi internazionali che furono presenti in città, tra cui Casanova e Winckelmann, assieme ad alcuni aspetti istituzionali e produttivi delle Contee di Gorizia e Gradisca.
Parte dei contenuti della mostra sono presentati attraverso installazioni interattive che permettono al visitatore di scoprire in maniera chiara e divertente aspetti complessi della Trieste settecentesca. È possibile vedere la città crescere dal nucleo storico fino ad arrivare all’attuale fronte mare o esplorare le rotte dei commerci dell’impero asburgico che passavano attraverso il porto di Trieste. Attraverso le tre installazioni multimediali – “Ricostruire Trieste”, “Le rotte. Le merci”, “Le voci della città” – il visitatore può così entrare nella Trieste teresiana e comprendere meglio quella di oggi.
Ricostruire Trieste
L’installazione interattiva racconta l’evoluzione urbanistica di Trieste, partendo dalla Città Vecchia, racchiusa nelle mura che circondavano il colle di San Giusto, fino al completamento del fronte mare che la caratterizza ancora oggi. Il visitatore potrà decidere di montare e smontare le diverse fasi di costruzione della città di fondazione in un viaggio attraverso progetti ed illustrazioni dell’epoca. Tutti i luoghi carismatici della città moderna saranno toccati in un gioco di esplorazione che vedrà la luce su una mappa interattiva. Le rotte. Le merci
Quali erano le merci che venivano sbarcate sui moli della Trieste settecentesca? In questa installazione saranno proprio loro a parlare e a raccontare il mondo del commercio marittimo che ha dato forma al porto emporiale di Trieste. Il visitatore potrà prendere in mano le merci più rappresentative e scoprire la loro provenienza o destinazione, il modo in cui venivano vendute o consumate, riuscendo a comprendere come esse abbiano cambiato la società e la cultura europea del Settecento.
Le voci della città
Gli oggetti testimoniano lo scorrere del tempo, le voci lo raccontano. Il visitatore nella mostra si sorprenderà nel compiere un viaggio a ritroso di tre secoli per ascoltare le vere testimonianze delle persone che vivevano la Trieste teresiana. Attraverso il discorso diretto, navigatori, spie veneziane, commercianti greci, burocrati imperiali, immergeranno l’ascoltatore nella quotidianità del nascente porto imperiale.
La mostra getta luce sul Settecento, sui suoi protagonisti e sulle innovazioni che portarono Trieste ad avere un ruolo centrale in campo economico, sociale e commerciale, grazie a un lungo ciclo di conferenze, seminari e convegni. Un calendario articolato di incontri arricchisce il programma, con appuntamenti organizzati settimanalmente per tutta la durata della mostra. Il calendario è consultabile sul sito della mostra.
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