Lorenzo Gatti. Punto Nave
Dal 12 Marzo 2022 al 30 Aprile 2022
Trieste
Luogo: Trieste Contemporanea
Indirizzo: Via del Monte 2/1
Orari: da martedì a venerdì 17-20
Telefono per informazioni: +39 040 639187
Sito ufficiale: http://www.triestecontemporanea.it
Trieste Contemporanea è lieta di invitarvi alla mostra personale di Lorenzo Gatti che si inaugura alla presenza dell’artista sabato 12 marzo alle ore 18 allo Studio Tommaseo di Trieste.
L’artista italo-belga propone a Trieste un focus su tre serie recenti di lavori – Dazzle Boats, Corona Diary Sketches e Il lettore attraversato – presentati, certamente, come rispondenti alle coordinate artistiche personali, tuttavia sottendendo l’esigenza per tutti noi di una triangolazione più complessa, una interrogazione di metodo per poter fare un proprio punto nave individuale: questo l’indirizzo diretto ai visitatori dalla mostra, che quindi si configura come luogo di invito ulteriore rispetto all’invito di visionare oggetti d’analisi appartenenti al mondo della cultura e dell’arte. Che è a dire: l’invito ad attivare un procedimento di osservazione dei fatti di coscienza.
Se il titolo della mostra riferisce alla necessità di trovare l’orientamento nella navigazione in mare, l’invito dell’artista riferisce alla necessità di corroborare la capacità umana di orientare lucidità e consapevolezza etica. Necessità vieppiù urgente in questi ultimi tempi condizionati da situazioni planetarie senza precedenti o da accadimenti orribili che non abbiamo imparato a non replicare.
La serie Dazzle Boats inscena navi dipinte in maniera mimetica. Fu questo un tipo di camuffamento “abbagliante” usato nella Grande Guerra, che non nasconderebbe la nave bensì confonderebbe il puntamento esatto del bersaglio dal periscopio di un sommergibile (attribuita all’artista britannico Norman Wilkinson, la pratica di dipingere le navi a linee geometriche e spezzate pare avesse anche suscitato la curiosità di Picasso).
I disegni di Corona Diary Sketches, compongono un effimero diario giornaliero – un disegno per ogni giorno di lockdown 2020 – su fogli A4, riciclando la sola carta già usata che era disponibile in casa. Questa pratica di studio quotidiano è stata utilizzata dall’artista per superare la perdita di orientamento che ognuno di noi ha provato durante i mesi di isolamento forzato. I segni a matita su carte piegate e strappate, evidenziano, quasi come un termometro, fragilità e incoerenza, e il risultato è un racconto esemplarmente poetico.
Il lettore attraversato – sono una serie di grandi planimetrie, sintesi visive fatte di segni fitti, numeri e colori in stile mappe nautiche – è un intenso lavoro di mappatura infografica che censisce e rileva la distribuzione delle 615 partizioni testuali presenti nelle cinque parti dell’Etica dimostrata con metodo geometrico (1677) di Baruch Spinoza.
Nello sfogliare l’Etica di Spinoza – ci dice Gatti – prima ancora di leggerla, colpisce la distribuzione data al testo sulla pagina: come per le poesie di Mallarmé, il primo impatto è quello visivo.
Interessi di geometria e di sistematica morfologica hanno sempre caratterizzato le serie di “rilevamenti” a sagomature spezzate tipici della ricerca di Lorenzo Gatti, tesi a stabilire la coesione e la compattezza formale (pittorica, ma anche volumetrica nelle sue opere tridimensionali e nelle installazioni) di simil-fortezze/astronavi/architetture arcaico-futuribili immaginarie o a ristabilire la composizione d’insieme o gli indici di coerenza di frammenti e componenti di trofei/flipper/puzzle cartografici. L’artista ha infatti ordinato un efficace dispositivo linguistico-concettuale per rappresentare un più generale e profondo significato del “costruire”. Il suo procedimento espressivo indaga la possibile solidità dell’ “edificio”, inteso come insieme, come complesso strutturante, come avvenuta coesione di elementi apparentemente estranei che sono reciprocamente partecipi ed indispensabili.
Non stupisce dunque che recentemente Lorenzo Gatti abbia affrontato il pensiero del grande filosofo olandese sul comportamento pratico della società degli uomini (iniziando coerentemente proprio da quello che l’artista ha definito “paesaggio tipografico” del testo dell’Etica). Il finissage della mostra prevede un dialogo a partire dal dispositivo speculativo spinoziano tra il filosofo Maurizio Ferraris e l’artista il 30 aprile.
Lorenzo Gatti, nato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1955, vive e lavora tra Milano e Bruxelles ed ha esposto in personali in Italia, Belgio e a New York e in molte collettive in sedi europee. Ritorna a Trieste dopo le mostre personali allo Studio Tommaseo Insonnometrie (1992), Edilizia intima e Edilizia abusiva (entrambe del 1998). La mostra Punto nave segue alla sua importante retrospettiva Panoplie curata a Genova da Viana Conti per Sharevolution contemporary art (2020).
L’artista italo-belga propone a Trieste un focus su tre serie recenti di lavori – Dazzle Boats, Corona Diary Sketches e Il lettore attraversato – presentati, certamente, come rispondenti alle coordinate artistiche personali, tuttavia sottendendo l’esigenza per tutti noi di una triangolazione più complessa, una interrogazione di metodo per poter fare un proprio punto nave individuale: questo l’indirizzo diretto ai visitatori dalla mostra, che quindi si configura come luogo di invito ulteriore rispetto all’invito di visionare oggetti d’analisi appartenenti al mondo della cultura e dell’arte. Che è a dire: l’invito ad attivare un procedimento di osservazione dei fatti di coscienza.
Se il titolo della mostra riferisce alla necessità di trovare l’orientamento nella navigazione in mare, l’invito dell’artista riferisce alla necessità di corroborare la capacità umana di orientare lucidità e consapevolezza etica. Necessità vieppiù urgente in questi ultimi tempi condizionati da situazioni planetarie senza precedenti o da accadimenti orribili che non abbiamo imparato a non replicare.
La serie Dazzle Boats inscena navi dipinte in maniera mimetica. Fu questo un tipo di camuffamento “abbagliante” usato nella Grande Guerra, che non nasconderebbe la nave bensì confonderebbe il puntamento esatto del bersaglio dal periscopio di un sommergibile (attribuita all’artista britannico Norman Wilkinson, la pratica di dipingere le navi a linee geometriche e spezzate pare avesse anche suscitato la curiosità di Picasso).
I disegni di Corona Diary Sketches, compongono un effimero diario giornaliero – un disegno per ogni giorno di lockdown 2020 – su fogli A4, riciclando la sola carta già usata che era disponibile in casa. Questa pratica di studio quotidiano è stata utilizzata dall’artista per superare la perdita di orientamento che ognuno di noi ha provato durante i mesi di isolamento forzato. I segni a matita su carte piegate e strappate, evidenziano, quasi come un termometro, fragilità e incoerenza, e il risultato è un racconto esemplarmente poetico.
Il lettore attraversato – sono una serie di grandi planimetrie, sintesi visive fatte di segni fitti, numeri e colori in stile mappe nautiche – è un intenso lavoro di mappatura infografica che censisce e rileva la distribuzione delle 615 partizioni testuali presenti nelle cinque parti dell’Etica dimostrata con metodo geometrico (1677) di Baruch Spinoza.
Nello sfogliare l’Etica di Spinoza – ci dice Gatti – prima ancora di leggerla, colpisce la distribuzione data al testo sulla pagina: come per le poesie di Mallarmé, il primo impatto è quello visivo.
Interessi di geometria e di sistematica morfologica hanno sempre caratterizzato le serie di “rilevamenti” a sagomature spezzate tipici della ricerca di Lorenzo Gatti, tesi a stabilire la coesione e la compattezza formale (pittorica, ma anche volumetrica nelle sue opere tridimensionali e nelle installazioni) di simil-fortezze/astronavi/architetture arcaico-futuribili immaginarie o a ristabilire la composizione d’insieme o gli indici di coerenza di frammenti e componenti di trofei/flipper/puzzle cartografici. L’artista ha infatti ordinato un efficace dispositivo linguistico-concettuale per rappresentare un più generale e profondo significato del “costruire”. Il suo procedimento espressivo indaga la possibile solidità dell’ “edificio”, inteso come insieme, come complesso strutturante, come avvenuta coesione di elementi apparentemente estranei che sono reciprocamente partecipi ed indispensabili.
Non stupisce dunque che recentemente Lorenzo Gatti abbia affrontato il pensiero del grande filosofo olandese sul comportamento pratico della società degli uomini (iniziando coerentemente proprio da quello che l’artista ha definito “paesaggio tipografico” del testo dell’Etica). Il finissage della mostra prevede un dialogo a partire dal dispositivo speculativo spinoziano tra il filosofo Maurizio Ferraris e l’artista il 30 aprile.
Lorenzo Gatti, nato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1955, vive e lavora tra Milano e Bruxelles ed ha esposto in personali in Italia, Belgio e a New York e in molte collettive in sedi europee. Ritorna a Trieste dopo le mostre personali allo Studio Tommaseo Insonnometrie (1992), Edilizia intima e Edilizia abusiva (entrambe del 1998). La mostra Punto nave segue alla sua importante retrospettiva Panoplie curata a Genova da Viana Conti per Sharevolution contemporary art (2020).
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