La Divina Commedia a Villa Sartorio
![La Divina Commedia a Villa Sartorio, Trieste La Divina Commedia a Villa Sartorio, Trieste](http://www.arte.it/foto/600x450/4d/117493-DSC02354_web.jpg)
La Divina Commedia a Villa Sartorio, Trieste
Dal 27 Maggio 2021 al 30 Settembre 2021
Trieste
Luogo: Civico Museo Sartorio
Indirizzo: Largo Papa Giovanni XXIII, 1
Orari: da giovedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 17.00
Enti promotori:
- Comune di Trieste
- Civici Musei di Storia ed Arte
Costo del biglietto: Ingresso gratuito contingentato
Telefono per informazioni: +39 040 6759321
E-Mail info: bibliotecacmsa.online.trieste.it
Sito ufficiale: http://www.museosartoriotrieste.it
Il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, nell’occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Poeta organizzate nell’ambito dell’iniziativa “Tutti per Dante, Dante per tutti”, espone nelle sale della biblioteca del Civico Museo Sartorio diverse edizioni della Divina Commedia possedute da Giovanni Guglielmo Sartorio (1789-1871) insieme alla stampa del Dante Adriacus, incisa dall’artista Adolfo de Carolis nel 1920 con dedica autografa di Gabriele D’Annunzio.
L’allestimento a tema dantesco sarà visitabile da domani, giovedì 27 maggio, fino al 30 settembre 2021 con i seguenti orari: da giovedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 17.00. L’esposizione è stata ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, a cura di Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca e della Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte, con la collaborazione di Lorenza Resciniti, conservatore del Civico Museo Sartorio.
La biblioteca del Civico Museo Sartorio conserva nelle librerie ottocentesche circa seimila volumi. La lettura della Commedia di Giovanni Guglielmo Sartorio è curiosa e attenta, infatti le influenze dantesche sono riscontrabili in vari passi delle sue Memorie. Tra le varie edizioni esposte, si ricorda la settecentina commentata da Francesco Bonaventura Lombardi (1718-1802), sottolineata in diversi punti, e contrassegnata dall’annotazione autografa Letto in Settembre e Ottobre 1840, G.G. Sartorio. Nello stesso periodo Sartorio legge la versione tedesca della Commedia, realizzata dal principe Giovanni (1801–1873), re di Sassonia dal 1854. Il principe, accompagnato dal bibliotecario della Biblioteca della Real Casa di Sassonia, Gustav Klemm, e dal letterato Schoulau aveva visitato Trieste nel 1838. Nella traduzione della Divina Commedia l’annotazione di lettura autografa è in tedesco: Gelesen in September & October 1840. L’edizione alemanna, qui esibita, riveste un interesse particolare perché è personalmente donata dal traduttore che si firma con lo pseudonimo di Philalates (in greco amante della cultura). Sartorio, console di Sassonia dal 1825, ricorderà nelle Memorie: il principe Giovanni scorta ogni inoltro del volume con una gentilissima lettera vergata di proprio pugno. Una delle lettere d’accompagnamento è esposta in mostra insieme alle varie versioni (dal manoscritto alle edizioni a stampa) dell’autobiografia di Sartorio.
Ma l’omaggio a Dante non si ferma qui. La ricca collezione di stampe dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste possiede due stampe, del Dantes Adriacus, incise dall’artista Adolfo de Carolis nel 1920, a commemorazione del sesto centenario della morte del sommo poeta, con dedica autografa di Gabriele D'Annunzio. Il Vate, fece riportare la seguente dedica: PER LA CITTA’ DI VITA E PER GABRIELE D’ANNUNZIO ADOLFO DE CAROLIS PICENO INCISE MCMXX, per donarla a personaggi, enti pubblici italiani, in occasione di specifiche cerimonie o commemorazioni, alle quali egli stesso presenziava. (La città di vita di cui si parla è Fiume). Una di queste, donata dal Municipio ai Musei triestini, conserva la cornice originale intagliata con il motivo della foglia d’alloro. Dante è raffigurato frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo fisso davanti a sé e il capo cinto d’alloro, le mani sono incrociate sopra agli ultimi versi della Terza Cantica della Divina Commedia, e accanto sono posti il Convivio e la Vita Nova; tre arcate sullo sfondo rappresentano Inferno, Purgatorio e Paradiso.
L’allestimento a tema dantesco sarà visitabile da domani, giovedì 27 maggio, fino al 30 settembre 2021 con i seguenti orari: da giovedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 17.00. L’esposizione è stata ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, a cura di Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca e della Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte, con la collaborazione di Lorenza Resciniti, conservatore del Civico Museo Sartorio.
La biblioteca del Civico Museo Sartorio conserva nelle librerie ottocentesche circa seimila volumi. La lettura della Commedia di Giovanni Guglielmo Sartorio è curiosa e attenta, infatti le influenze dantesche sono riscontrabili in vari passi delle sue Memorie. Tra le varie edizioni esposte, si ricorda la settecentina commentata da Francesco Bonaventura Lombardi (1718-1802), sottolineata in diversi punti, e contrassegnata dall’annotazione autografa Letto in Settembre e Ottobre 1840, G.G. Sartorio. Nello stesso periodo Sartorio legge la versione tedesca della Commedia, realizzata dal principe Giovanni (1801–1873), re di Sassonia dal 1854. Il principe, accompagnato dal bibliotecario della Biblioteca della Real Casa di Sassonia, Gustav Klemm, e dal letterato Schoulau aveva visitato Trieste nel 1838. Nella traduzione della Divina Commedia l’annotazione di lettura autografa è in tedesco: Gelesen in September & October 1840. L’edizione alemanna, qui esibita, riveste un interesse particolare perché è personalmente donata dal traduttore che si firma con lo pseudonimo di Philalates (in greco amante della cultura). Sartorio, console di Sassonia dal 1825, ricorderà nelle Memorie: il principe Giovanni scorta ogni inoltro del volume con una gentilissima lettera vergata di proprio pugno. Una delle lettere d’accompagnamento è esposta in mostra insieme alle varie versioni (dal manoscritto alle edizioni a stampa) dell’autobiografia di Sartorio.
Ma l’omaggio a Dante non si ferma qui. La ricca collezione di stampe dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste possiede due stampe, del Dantes Adriacus, incise dall’artista Adolfo de Carolis nel 1920, a commemorazione del sesto centenario della morte del sommo poeta, con dedica autografa di Gabriele D'Annunzio. Il Vate, fece riportare la seguente dedica: PER LA CITTA’ DI VITA E PER GABRIELE D’ANNUNZIO ADOLFO DE CAROLIS PICENO INCISE MCMXX, per donarla a personaggi, enti pubblici italiani, in occasione di specifiche cerimonie o commemorazioni, alle quali egli stesso presenziava. (La città di vita di cui si parla è Fiume). Una di queste, donata dal Municipio ai Musei triestini, conserva la cornice originale intagliata con il motivo della foglia d’alloro. Dante è raffigurato frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo fisso davanti a sé e il capo cinto d’alloro, le mani sono incrociate sopra agli ultimi versi della Terza Cantica della Divina Commedia, e accanto sono posti il Convivio e la Vita Nova; tre arcate sullo sfondo rappresentano Inferno, Purgatorio e Paradiso.
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