Valentino Vago. Infiniti Orizzonti. Endless Horizons. Opere degli anni ’60 e ‘70
Dal 04 Maggio 2019 al 02 Giugno 2019
Conegliano | Treviso
Luogo: Palazzo Sarcinelli
Indirizzo: via XX Settembre 132
Orari: Giovedì e Venerdì: 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Sabato e Domenica 10.00-12.30 / 14.30-19.30
Curatori: Oltrearte Associazione Culturale
Enti promotori:
- In collaborazione con Archivio Valentino Vago
Valentino Vago (1931-2018) è stato fra gli interpreti più originali della sua generazione, per circa sessant’anni ha cercato di cancellare il mondo visibile per arrivare all’Invisibile e alla pura luce.
La mostra “Infiniti Orizzonti” a comprende oltre 40 opere realizzate fra la fine degli anni ‘60 e la fine degli anni ’70, periodo particolarmente intenso in cui l’artista raggiunge probabilmente la maggiore espressività e la piena maturità artistica.
Davanti a queste opere realizzate ormai cinquant’anni fa, lo sguardo incontra dimensioni ogni volta nuove, fonti di continua ricerca e dialogo interiore.
Per Valentino Vago la luce diventa elemento dominante fin dagli anni ‘60, luce rarefatta che si espande nello spazio senza fine, superamento del visibile per incontrare l’invisibile, dimensione spirituale, necessità poetica e apertura illimitata verso nuovi e infiniti orizzonti.
Il suo percorso espositivo inizia nel 1960 con la prima importante personale al Salone Annunciata di Milano, presentata da Guido Ballo. Nel 1969 Vanni Scheiwiller cura la sua prima monografia. Il volume, con un testo di Marco Valsecchi, è presentato in occasione della personale alla Galleria Annunciata, Milano. La Rai, all’interno de L’Approdo, dedica un lungo servizio alla mostra.
Negli anni ’70 sono molte le sue presenze a livello internazionale, alla XI Biennale di San Paolo nel 1971 è presente con una sala, la Galleria Morone organizza una personale con testi di Flavio Caroli e Paolo Fossati.
La Galerie Etienne de Causas organizza la sua prima mostra parigina. Nel 1977 partecipa alla mostra Medunarodna izlozba likovnih umetnosti Beograd '77, al Muzej Savremene Umetnosti, di Belgrado. Pia Vivarelli, è incaricata di selezionare gli artisti italiani il cui numero è circoscritto a tre rappresentanti: Michelangelo Pistoletto, Valentino Vago, Michele Zaza. L’anno successivo, presentato da Miklos Varga, è alla galleria Quadrum a Lisbona.
Negli anni ‘80, il desiderio di Valentino Vago di trovare spazi sempre più ampi dove dipingere finalmente si realizza. La Cassa Rurale e Artigiana di Barlassina, gli chiede di intervenire nell’atrio della nuova sede. Avviato oramai verso una ricerca pittorica dalle dimensioni illimitate, Vago approda a Palazzo Reale a Milano dove dipinge tre Stanze in scala tonale. L'opera abitabile temporanea è presentata da Renato Barilli. Nel 1982 supera la sfida di dipingere interamente di blu la sua prima chiesa, San Giulio a Barlassina.
Negli anni ’90 realizza interventi pittorici a Monza, all’interno della chiesa di Cristo Re, e a Biassono, in Brianza, dove dipinge la chiesa di San Francesco alle Cascine. Trasforma in opera abitabile la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a San Donato Milanese.Nel gennaio del 1998 è in Lituania, a Vilmius, dove è incaricato di trasformare le pareti del presbiterio nella cappella nel nuovo seminario. A Villa Burba a Rho, Vago crea un’opera temporanea in occasione della rassegna Lo spazio ridefinito a cura di Francesco Tedeschi.
La Cei-Conferenza Episcopale Italiana lo invita a Roma nel 2000, dove interviene nella piccola cappella della Casa Assistenti dell’Azione Cattolica, mentre a Correggio, lavora nel nuovo reparto di Riabilitazione Neurologica dell’ospedale San Sebastiano. Tra il 2001 e il 2002 trasfigura i circa settemila metri quadrati di superficie della parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Rovello Porro. Nel 1992 Giovanni Maria Accame, intitola L'esperienza della luce, lamonografia su Vago.
Nel 2003 esce il volume, a cura di Laura Salandin, Valentino Vago. La pittura murale civile e religiosa, un’attenta analisi delle opere abitabili di Valentino Vago. Nel volume sono presenti saggi di Luciano Caramel, Cecilia De Carli, Andrea Dall’Asta e Francesco Tedeschi. Nel 2004 il Vaticano pubblica il volume curato da Camillo Ruini, La verità vi farà liberi, Catechismo della Conferenza Episcopale per la vita cristiana 2. Le opere pubblicate coprono un arco temporale compreso fra il V secolo e il XII. Vago è l’unico artista contemporaneo presente.A Milano la casa museo Boschi-Di Stefano è aperta al pubblico. Nell’ultima stanza sono esposti tre lavori di Vago degli anni Sessanta.
Nel 2008 la stampa mondiale interviene all’inaugurazione della chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha, in Qatar. La CNN manda in onda, quasi a ciclo continuo, l’evento. L’intervento progettato dagli architetti milanesi Magnoli e Carmellini dal 1996 aveva coinvolto anche Vago che dieci anni dopo trasforma lo spazio religioso in un’opera abitabile di 13.000 metri quadrati. Nel 2009 Valentino Vago è presente all’incontro degli artisti con Benedetto XVI. Seguendo l’esempio di Paolo VI, il Papa accoglie una stretta rappresentanza internazionale di artisti nella Cappella Sistina.
Milano festeggia il suo ottantesimo compleanno nel 2011 con un’ampia antologica curata da Paolo Biscottini al Museo Diocesano. Alla fine dell’anno Skira pubblica Vago - Catalogo ragionato delle opere dipinte, 1948-2010. I testi in catalogo sono a cura del comitato scientifico presieduto da Flavio Caroli.
Muore nella sua casa di Milano il 17 gennaio 2018.
Ad aprile i figli Mario e Valerio fondano l’associazione Archivio Valentino Vago.
Inaugurazione Sabato 4 maggio ore 17
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