Silvia Martignago. Paesaggi
Dal 19 Luglio 2014 al 31 Agosto 2014
Asolo | Treviso
Luogo: Galleria Browning
Indirizzo: via Robert Browning 167
Orari: sabato 15-19:30; domenica 10-12:30 / 15-19:30. Dal 2 agosto su appuntamento
E-Mail info: studio.bisson@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriabrowning.tumblr.com
La Galleria Browning è lieta di ospitare la mostra di pittura ‘Paesaggi’ di Silvia Martignago.
“Ciò che un pittore indaga non è la natura del mondo fisico, ma la natura delle nostre reazioni di fronte a esso.” [E. H. Gombrich] Paesaggi è il titolo che Silvia Martignago ha scelto per questa sua mostra, e infatti proprio questi sono i protagonisti indiscussi delle tavole esposte. Tuttavia l’artista non cerca, tramite i suoi quadri, di indagare la natura in quanto tale, ma attraverso questa vuole suggerirci delle sensazioni, delle “reazioni” come afferma Gombrich nel testo citato. Opere che diventano pezzi di quotidiana bellezza usati per arrivare a un’emozione. Spesso infatti i paesaggi rappresentano frammenti della campagna, delle colline, e del territorio nel quale Silvia Martignago vive, e che diventano per lei principio di esplorazione.
“L’opera d’arte è un frammento di natura visto attraverso un temperamento” [E. Zola] Il gesto materico, quasi fisico di dipingere attraverso spatolate di colore fa emergere dalle sue opere, appunto, il suo “temperamento”. I suoi quadri non vogliono mostrarci qualcosa, ma cercano di trasmetterci l’energia, tradotta in emozioni, dell’atto creativo prodotto. Chi osserva le opere ha la sensazione di perdersi in infiniti spazi senza tempo. I girasoli, i papaveri, le campagne, i colli sono uniti da una comune forza luminosa emanata da colori intensi e vividi. Il tutto riesce a fondersi in un’armonia che tende ad eliminare dai quadri ogni confine fisico. Per Silvia dipingere è una continua ricerca, un’esplorazione, cosa che l’avvicina agli impressionisti dell’ottocento, come loro è in continua evoluzione. Il tratto stesso dei suoi quadri può riportare alla mente Monet, con le macchie di colore e gli effetti di luce dei paesaggi. Lo stile della Martignago tuttavia non può essere catalogato, perché nell’osservarlo ci mostra tutta la sua lunga ricerca come artista, nata e cresciuta con lei. Negli anni infatti la sua voglia di dipingere, le sue esperienze, la sua maturazione l’hanno portata a creare qualcosa che la identificasse, che fosse suo, aldilà delle mode e degli stili preesistenti.
“Se non mi divertissi non dipingerei” [Pierre-Auguste Renoir] In ogni quadro eseguito da Silvia non si può far a meno di notare la sua passione e questo divertimento per l’atto stesso del dipingere; per lei la pittura è leggerezza, è bellezza da trasmettere attraverso i colori intensi, le luci calde, le distese materiche, le spatolate date nell’immediatezza dell’acrilico. Il suo rapporto con il fruitore nasce proprio qui, quando chi guarda può ritrovare la serenità perdendosi in questi spazi infiniti e senza tempo. La campagna veneta o la laguna di Venezia sono luoghi concreti, ma anche ideali, creati per ridare un po’ di magia e di poesia. Perché l’arte è illusione, un’illusione che serve a costruire un legame emotivo tra pubblico e artista. (M. Elisabetta Tasca)
“Ciò che un pittore indaga non è la natura del mondo fisico, ma la natura delle nostre reazioni di fronte a esso.” [E. H. Gombrich] Paesaggi è il titolo che Silvia Martignago ha scelto per questa sua mostra, e infatti proprio questi sono i protagonisti indiscussi delle tavole esposte. Tuttavia l’artista non cerca, tramite i suoi quadri, di indagare la natura in quanto tale, ma attraverso questa vuole suggerirci delle sensazioni, delle “reazioni” come afferma Gombrich nel testo citato. Opere che diventano pezzi di quotidiana bellezza usati per arrivare a un’emozione. Spesso infatti i paesaggi rappresentano frammenti della campagna, delle colline, e del territorio nel quale Silvia Martignago vive, e che diventano per lei principio di esplorazione.
“L’opera d’arte è un frammento di natura visto attraverso un temperamento” [E. Zola] Il gesto materico, quasi fisico di dipingere attraverso spatolate di colore fa emergere dalle sue opere, appunto, il suo “temperamento”. I suoi quadri non vogliono mostrarci qualcosa, ma cercano di trasmetterci l’energia, tradotta in emozioni, dell’atto creativo prodotto. Chi osserva le opere ha la sensazione di perdersi in infiniti spazi senza tempo. I girasoli, i papaveri, le campagne, i colli sono uniti da una comune forza luminosa emanata da colori intensi e vividi. Il tutto riesce a fondersi in un’armonia che tende ad eliminare dai quadri ogni confine fisico. Per Silvia dipingere è una continua ricerca, un’esplorazione, cosa che l’avvicina agli impressionisti dell’ottocento, come loro è in continua evoluzione. Il tratto stesso dei suoi quadri può riportare alla mente Monet, con le macchie di colore e gli effetti di luce dei paesaggi. Lo stile della Martignago tuttavia non può essere catalogato, perché nell’osservarlo ci mostra tutta la sua lunga ricerca come artista, nata e cresciuta con lei. Negli anni infatti la sua voglia di dipingere, le sue esperienze, la sua maturazione l’hanno portata a creare qualcosa che la identificasse, che fosse suo, aldilà delle mode e degli stili preesistenti.
“Se non mi divertissi non dipingerei” [Pierre-Auguste Renoir] In ogni quadro eseguito da Silvia non si può far a meno di notare la sua passione e questo divertimento per l’atto stesso del dipingere; per lei la pittura è leggerezza, è bellezza da trasmettere attraverso i colori intensi, le luci calde, le distese materiche, le spatolate date nell’immediatezza dell’acrilico. Il suo rapporto con il fruitore nasce proprio qui, quando chi guarda può ritrovare la serenità perdendosi in questi spazi infiniti e senza tempo. La campagna veneta o la laguna di Venezia sono luoghi concreti, ma anche ideali, creati per ridare un po’ di magia e di poesia. Perché l’arte è illusione, un’illusione che serve a costruire un legame emotivo tra pubblico e artista. (M. Elisabetta Tasca)
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