Alcide Ticò. Un ritorno
Dal 16 Luglio 2023 al 05 Novembre 2023
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: Corso Bettini 43
Orari: Mart-Dom 10-18 Venerdì 10-21 Lunedì chiuso
Curatori: Gabriele Lorenzoni e Alessandra Tiddia. Da un’idea di Vittorio Sgarbi
Costo del biglietto: intero 15 €, ridotto 10 € (biglietto unico per tutte le sedi del Mart)
Telefono per informazioni: 800 397760
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
La vita e l’opera di Alcide Ticò (Trento, 1911 – Ortisei, 1991) presentano infiniti punti di contatto con la grande storia dell’arte del XX secolo. La sua vicenda biografica e la sua attività artistica si intrecciano infatti con quelle di personalità quali Adolfo Wildt, Gino Pancheri, Carlo Belli, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Edoardo Persico.
Aviatore nel corso della seconda Guerra Mondiale, è uno dei protagonisti della fioritura artistica di via Margutta a Roma nell’immediato dopoguerra. Il suo studio, crocevia di artisti, collezionisti, mercanti e critici, viene scelto per le riprese del capolavoro cinematografico che meglio descrive il fermento sociale e culturale nella capitale in quegli anni: Vacanze romane.
Protagonista di varie edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma, presta inoltre servizio come docente di materie plastiche in importanti istituzioni, fra cui la Scuola di Scultura di Ortisei e l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed è membro dell’Accademia degli Agiati di Rovereto.
Una parte consistente della sua produzione fa parte delle Collezioni del Mart grazie alla generosa donazione degli eredi. Proprio l’evidenza delle opere di Ticò conservate nelle Collezioni del Museo impone una duplice riflessione interpretativa sulla sua attività: in mostra si fronteggiano infatti le due anime della sua ricerca plastica. Da un lato il versante figurativo, che accompagna Ticò dagli esordi fino ai primi anni Sessanta, si manifesta in una ricerca ritrattistica che abbina una marcata sintesi formale ad una studiata analisi psicologica dell’effigiato. Dall’altro lato il linguaggio astratto, che si impone gradualmente a partire dai primi anni Settanta per divenire esclusivo negli ultimi anni di vita, nutrendosi di ispirazioni derivate dalle forme geometriche pure e dai corpi astrali.
Aviatore nel corso della seconda Guerra Mondiale, è uno dei protagonisti della fioritura artistica di via Margutta a Roma nell’immediato dopoguerra. Il suo studio, crocevia di artisti, collezionisti, mercanti e critici, viene scelto per le riprese del capolavoro cinematografico che meglio descrive il fermento sociale e culturale nella capitale in quegli anni: Vacanze romane.
Protagonista di varie edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma, presta inoltre servizio come docente di materie plastiche in importanti istituzioni, fra cui la Scuola di Scultura di Ortisei e l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed è membro dell’Accademia degli Agiati di Rovereto.
Una parte consistente della sua produzione fa parte delle Collezioni del Mart grazie alla generosa donazione degli eredi. Proprio l’evidenza delle opere di Ticò conservate nelle Collezioni del Museo impone una duplice riflessione interpretativa sulla sua attività: in mostra si fronteggiano infatti le due anime della sua ricerca plastica. Da un lato il versante figurativo, che accompagna Ticò dagli esordi fino ai primi anni Sessanta, si manifesta in una ricerca ritrattistica che abbina una marcata sintesi formale ad una studiata analisi psicologica dell’effigiato. Dall’altro lato il linguaggio astratto, che si impone gradualmente a partire dai primi anni Settanta per divenire esclusivo negli ultimi anni di vita, nutrendosi di ispirazioni derivate dalle forme geometriche pure e dai corpi astrali.
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