Sotto il tendone del circo

Sotto il tendone del circo, Galleria Salamon, Torino
Dal 04 Aprile 2014 al 07 Maggio 2014
Torino
Luogo: Galleria Salamon
Indirizzo: via Torquato Tasso 11
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 15-19; giovedì e sabato 10.30-19 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 011 7652619
E-Mail info: elena@elenasalamon.com
Sito ufficiale: http://www.elenasalamon.com
Nella più parigina delle piazzette della nostra Città, c’è una piccola galleria d’arte, dove da quindici anni si lavora con passione e si ricerca con intelligenza nel grande panorama dell’arte del Novecento. Per la primavera 2014, Elena Salamon - proprietaria della galleria - propone un’esposizione dedicata al Circo con una selezione di litografie originali dei grandi maestri del Novecento e che comprende anche pezzi unici, opere su carta, sculture e tele di giovani artisti contemporanei.
A guidare la scelta, come sempre, criteri di qualità e costi contenuti per realizzare il profondo desiderio di far conoscere e promuovere l’arte. Tutte le opere sono cor-redate da schede tecniche con precise informazioni su riferimenti dei cataloghi ra-gionati, tirature, stati, stampatori ed editori, redatte alla luce degli studi più recenti.
Un tendone, una pista, un filo sospeso, il mondo del circo è un universo denso di contraddizioni, sempre in bilico fra meraviglia e desolazione, polvere e stelle, dove da sempre sono protagonisti il paradosso e il rischio, dove la logica della realtà si spezza per lasciare spazio alla fantasia. Qui si porta in scena un sogno comune a pubblico, acrobati e pittori: quello di essere catapultati fuori dalla banale realtà.
È per questo motivo che il mondo del circo ha da sempre esercitato sull’arte un fa-scino irresistibile: gli artisti di tutti i tempi hanno saccheggiato questo universo, pre-so a prestito i suoi giocolieri, acrobati, trapezisti, domatori, clown, reinventandone l’immaginario, prolungandone la vita.?
Gli arlecchini di Picasso e Chagall, le maschere e le girandole di Calder, gli acrobati di Léger, le silhouette dei papier guaches dell’ultimo Matisse: le magie che avvengono sotto il tendone hanno, da sempre, sedotto l’arte e l’hanno condotta dentro la sua storia: la storia di un’attrazione fatale, di un amore che ha spinto l’arte del XX e XXI secolo oltre la rappresentazione formale, che ha creato un cortocircuito con i tradizionali canoni estetici. Le opere in mostra possiedono la curiosa e non scontata caratteristica di strappare un sorriso all’osservatore, di donarci quello stupore misto a meraviglia che provia-mo sotto il tendone del circo.
A guidare la scelta, come sempre, criteri di qualità e costi contenuti per realizzare il profondo desiderio di far conoscere e promuovere l’arte. Tutte le opere sono cor-redate da schede tecniche con precise informazioni su riferimenti dei cataloghi ra-gionati, tirature, stati, stampatori ed editori, redatte alla luce degli studi più recenti.
Un tendone, una pista, un filo sospeso, il mondo del circo è un universo denso di contraddizioni, sempre in bilico fra meraviglia e desolazione, polvere e stelle, dove da sempre sono protagonisti il paradosso e il rischio, dove la logica della realtà si spezza per lasciare spazio alla fantasia. Qui si porta in scena un sogno comune a pubblico, acrobati e pittori: quello di essere catapultati fuori dalla banale realtà.
È per questo motivo che il mondo del circo ha da sempre esercitato sull’arte un fa-scino irresistibile: gli artisti di tutti i tempi hanno saccheggiato questo universo, pre-so a prestito i suoi giocolieri, acrobati, trapezisti, domatori, clown, reinventandone l’immaginario, prolungandone la vita.?
Gli arlecchini di Picasso e Chagall, le maschere e le girandole di Calder, gli acrobati di Léger, le silhouette dei papier guaches dell’ultimo Matisse: le magie che avvengono sotto il tendone hanno, da sempre, sedotto l’arte e l’hanno condotta dentro la sua storia: la storia di un’attrazione fatale, di un amore che ha spinto l’arte del XX e XXI secolo oltre la rappresentazione formale, che ha creato un cortocircuito con i tradizionali canoni estetici. Le opere in mostra possiedono la curiosa e non scontata caratteristica di strappare un sorriso all’osservatore, di donarci quello stupore misto a meraviglia che provia-mo sotto il tendone del circo.
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