Salvatore Fratantonio. Nel fiume di Eraclito

Salvatore Fratantonio, Carrubi on estate. Nel fiume di Eraclito, Torino
Dal 10 Marzo 2013 al 30 Marzo 2013
Torino
Luogo: Biblioteca civica Villa Amoretti
Indirizzo: corso Orbassano 200
Orari: lunedì 15-19.45; da martedì a venerdì 8.15-19.45; sabato 10.30-17.50
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 4429854/36
E-Mail info: biblioteche.civiche@comune.torino.it
Sito ufficiale: http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche
La città e la settecentesca villa Amoretti hanno il piacere di accogliere nuovamente, quasi a conclusione di un’ideale trilogia, il Maestro di Modica che, tornato di recente in terra natia dopo l’esperienza romana e i lunghi anni milanesi, porta a Torino un’interessante e suggestiva personale dal titolo evocativo, Nel fiume di Eraclito, che comprende opere dell’ultimo decennio.
Una pittura, la sua, in cui terra, aria, luce, alberi, carrubi, marine, gabbiani, nuvole si fondono con un’intensità apparentemente spontanea, che rende impercettibili i confini dei vari elementi e lo sforzo dell’artista nel tentativo, vano, di “cristallizzare” l’attimo. Le immagini mutano, le forme si alterano, l’atmosfera cambia nell’arco di un istante e l’artista si scopre incapace di annullare il tempo per fissare sulla tela il senso dell’eternità. L’opera finale restituisce però solo una fase, un attimo, un passaggio: è il “panta rei”, il tutto scorre, è “l’impossibilità di bagnarsi due volte nello stesso fiume”, fulcro del pensiero di Eraclito. Una metafora che l’artista fa sua, consapevole che le apparenti somiglianze dei paesaggi nascono in realtà dall’idea stessa del mutamento, vogliono suggerire il concetto dell’inarrestabile fluire del tutto, al cui cospetto ogni arte non può che denunciare il proprio
limite.
Una pittura, la sua, in cui terra, aria, luce, alberi, carrubi, marine, gabbiani, nuvole si fondono con un’intensità apparentemente spontanea, che rende impercettibili i confini dei vari elementi e lo sforzo dell’artista nel tentativo, vano, di “cristallizzare” l’attimo. Le immagini mutano, le forme si alterano, l’atmosfera cambia nell’arco di un istante e l’artista si scopre incapace di annullare il tempo per fissare sulla tela il senso dell’eternità. L’opera finale restituisce però solo una fase, un attimo, un passaggio: è il “panta rei”, il tutto scorre, è “l’impossibilità di bagnarsi due volte nello stesso fiume”, fulcro del pensiero di Eraclito. Una metafora che l’artista fa sua, consapevole che le apparenti somiglianze dei paesaggi nascono in realtà dall’idea stessa del mutamento, vogliono suggerire il concetto dell’inarrestabile fluire del tutto, al cui cospetto ogni arte non può che denunciare il proprio
limite.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre
-
Dal 16 aprile 2025 al 07 settembre 2025 Torino | GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Giosetta Fioroni