Raffaello. La Sacra Famiglia dell’Ermitage
Dal 21 Dicembre 2013 al 23 Febbraio 2014
Torino
Luogo: Palazzo Madama
Indirizzo: piazza Castello
Orari: da martedì a sabato 10-18; domenica 10-19
Enti promotori:
- Città di Torino
- Fondazione Ermitage Italia
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi minori di 18 anni
Telefono per informazioni: +39 011 4433501
E-Mail info: ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.palazzomadamatorino.it/
A partire dal 21 dicembre Palazzo Madama ospita la Sacra Famiglia di Raffaello appartenente alle collezioni del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.
Dipinta probabilmente intorno al 1506, dopo l’arrivo a Firenze di Raffaello, l’opera è stata identificata con uno dei due “quadri di Nostra Donna” che Giorgio Vasari segnala tra quelli realizzati per Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino.
Fino al 23 febbraio sarà possibile ammirare, in Torre Tesori al piano terra, l’opera dipinta da uno dei protagonisti del Rinascimento in Italia, il cui perfetto equilibrio di forme, proporzioni, prospettiva e colori ha sempre sollecitato artisti e letterati, come ben testimonia un passo dello scrittore francese Honoré de Balzac: “Ogni figura è un mondo, un ritratto il cui modello apparve in una visione sublime, intriso di luce, designato da una voce interiore, tracciato da un dito celeste” (1832).
L’opportunità di vedere a Torino questo dipinto nasce da un più ampio programma di collaborazione tra le due istituzioni museali che ha avuto un primo episodio di grande successo con la mostra Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky.
Mentre il dipinto di Raffaello sarà a Torino, un’altra grande opera del Rinascimento italiano, il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina appartenente alle raccolte di Palazzo Madama è esposto a San Pietroburgo, in uno scambio finalizzato a sottolineare i rapporti di collaborazione culturale e scientifica tra le due istituzioni.
Dipinta probabilmente intorno al 1506, dopo l’arrivo a Firenze di Raffaello, l’opera è stata identificata con uno dei due “quadri di Nostra Donna” che Giorgio Vasari segnala tra quelli realizzati per Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino.
Fino al 23 febbraio sarà possibile ammirare, in Torre Tesori al piano terra, l’opera dipinta da uno dei protagonisti del Rinascimento in Italia, il cui perfetto equilibrio di forme, proporzioni, prospettiva e colori ha sempre sollecitato artisti e letterati, come ben testimonia un passo dello scrittore francese Honoré de Balzac: “Ogni figura è un mondo, un ritratto il cui modello apparve in una visione sublime, intriso di luce, designato da una voce interiore, tracciato da un dito celeste” (1832).
L’opportunità di vedere a Torino questo dipinto nasce da un più ampio programma di collaborazione tra le due istituzioni museali che ha avuto un primo episodio di grande successo con la mostra Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky.
Mentre il dipinto di Raffaello sarà a Torino, un’altra grande opera del Rinascimento italiano, il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina appartenente alle raccolte di Palazzo Madama è esposto a San Pietroburgo, in uno scambio finalizzato a sottolineare i rapporti di collaborazione culturale e scientifica tra le due istituzioni.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024
Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024
Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024
Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024
Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence
-
Dal 21 giugno 2024 al 15 settembre 2024
Roma | Galleria Borghese
Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria
-
Dal 20 giugno 2024 al 06 ottobre 2024
Urbino | Galleria Nazionale delle Marche - Palazzo Ducale di Urbino
Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna