Nel segno di Raffaello
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Dal 29 Aprile 2022 al 17 Luglio 2022
Torino
Luogo: Biblioteca Reale
Indirizzo: Piazza Castello 191
Orari: dal martedì alla domenica 10-19, ultimo ingresso ore 18. Chiuso il lunedì
Costo del biglietto: Intero: € 10 Combinato 1 – ingresso alla mostra e ai Musei Reali: € 20,00 intero over 25 anni Ridotto: € 2 (18 anni-25 anni) Combinato 2 – ingresso alla mostra e ai Musei Reali: € 4,00 ridotto (18-25 anni) Gratuito: under 18; 1 accompagnatore per ogni gruppo adulti; 1 accompagnatore per disabili non autosufficienti; 2 accompagnatori per gruppi scolastici; giornalisti; soci ICOM; possessori di Abbonamento Musei, Torino + Piemonte Card e Royal Card; dipendenti MiC; guide turistiche
E-Mail info: museirealitorino@spin-to.it
Sito ufficiale: http://museireali.beniculturali.it
L’esposizione è l’esito di un approfondito lavoro di studio, progettato in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello, volto ad individuare all’interno del nucleo dei disegni italiani del ‘500 posseduti dalla Biblioteca, quelli riconducibili alla cerchia di Raffaello.
I disegni sono forme d’arte di particolare fascino perché permettono di accedere alla dimensione più intima di un artista, testimoniano il processo creativo e formativo di un autore e, diversamente da altre forme d’arte, si basano sull’utilizzo di poche tecniche, spesso un unico medium su una piccola porzione di carta bianca. Questa essenzialità conferisce loro una particolare forza espressiva, rivela l’essenza della mano e della mente che li ha prodotti. Grazie ad un ricco apparato didascalico, contenente anche immagini di confronto, questa mostra conduce il visitatore alla scoperta dell’articolato mondo della tradizione disegnativa rinascimentale, fatta di citazioni, di copie e di lavori preparatori o studi per altre opere.
Cardine imprescindibile dell’arte del Cinquecento, Raffaello lascia un segno indelebile nelle generazioni di giovani artisti che vengono a contatto con le novità del suo linguaggio espressivo, declinate con eleganza sublime nelle commissioni per papa Giulio II e papa Leone X e per Agostino Chigi a Roma. La sua bottega romana diventa una fucina di talenti, in cui l’arte del maestro urbinate si innesta sull’esperienza dei singoli artisti, provenienti da diverse zone d’Italia, e sulle molteplici suggestioni che la città poteva offrire: il fascino della Roma antica e il moderno linguaggio espressivo di Michelangelo, impegnato in quegli anni nella decorazione della volta della Cappella Sistina.
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