Palazzo dell'Archiginnasio
Santo Stefano
- Dove: Palazzo dell'Archiginnasio
- Indirizzo: Piazza Galvani, 1
- E-Mail: archiginnasio@comune.bologna.it
- Telefono: Tel. 051 276811. Fax 051 261160
- Apertura: Palazzo (cortile e quadriloggiato): dal lunedì al sabato 9 - 19
Biblioteca: dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 18.45, il sabato dalle ore 9 alle 13.45.
Teatro Anatomico e Sala dello Stabat Mater (se non occupata): da lunedì a venerdì 10 - 18; sabato 10 - 19; domenica e festivi 10 - 14. - Costo: Biglietto d'ingresso al Teatro Anatomico e alla Sala dello Stabat Mater (quando non occupata per iniziative culturali): € 3
- Trasporti: Bus n. 11 – 13 – 16 – 19 – 20 – 29 – 30 – 38 – 39 – 52 – 58 – 59 – 90 – 96 – A – B – E Aereobus.
- Durata Visita: 1 ora e 30 minuti circa
Il palazzo fu realizzato nel 1563 da Antonio Morandi, detto il Terribilia, su commissione di papa Pio IV e del cardinale Carlo Borromeo, che intendevano farne la sede unica per le scuole dei Legisti e degli Artisti. Si narra che l’edificio fu concluso in gran fretta per impedire che l’area fosse occupata dalla fabbrica di San Petronio (secondo il progetto originario di Antonio di Vincenzo, oggi perduto), finendo per conferire alla basilica dimensioni superiori a quelle di San Pietro a Roma (cosa che avrebbe infastidito non poco il papa). Il palazzo, con facciata scandita da un portico di 30 archi e di 139 m di lunghezza, è diviso secondo la funzione dell’insegnamento (piano superiore) e del commercio (piano terra). Al piano superiore si trovano, oltre alle aule scolastiche, la Sala di Lettura (utilizzata dagli Artisti), la Sala dello Stabat Mater (utilizzata dai Legisti) e il Teatro Anatomico (per l'insegnamento dell'anatomia), costruito in legno nel 1637 su progetto di Antonio Levante e restaurato dopo i bombardamenti del 1944.
DA SAPERE: all’interno del Teatro Anatomico, due famose statue lignee degli "Scuoiati" (1734) sorreggono il baldacchino della cattedra. Sulla parete opposta è visibile la figura di un uomo che regge un naso in mano: si tratta di Gaspare Tagliacozzi, inventore a metà del ‘500 di una tecnica per ricostruire i nasi e le orecchie con carne asportata dalle braccia.