Mario Giansone. La donna della domenica

© Mario Giansone
Dal 20 Aprile 2016 al 20 Maggio 2016
Torino
Luogo: Spazio Ersel
Indirizzo: piazza Solferino 11
Curatori: Guido Curto
È un omaggio a un talentuoso e prolifico artista torinese, Mario Giansone, la mostra dal titolo La donna della domenica, che dal 20 aprile al 20 maggio 2016 sarà allestita presso lo Spazio Ersel (piazza Solferino 11, Torino) e curata da Guido Curto, noto critico d’arte e Direttore di Palazzo Madama.
Continuano così, nell’anno in cui Ersel festeggia 80 anni, gli appuntamenti culturali, sempre a ingresso libero, organizzati nelle sale di palazzo Ceriana.
Fra le molte opere che fanno parte della produzione di Giansone, un ruolo di primo piano sarà ricoperto da quelle che, come suggerisce il titolo, riguardano la figura femminile. Protagonista dell’esposizione sarà, infatti, la scultura in marmo rosa del Portogallo e onice che dà il nome alla mostra, La donna della domenica, che nel 1972 potrebbe aver ispirato il titolo dell’omonimo celebre romanzo giallo di Fruttero e Lucentini. Nel 1975 da questo romanzo venne tratto un altrettanto noto film, diretto da Luigi Comencini con Marcello Mastroianni nei panni del commissario Santamaria.
Oltre alle sculture dedicate alle donna, della produzione di Giansone saranno esposti diversi disegni, nonché proiettate le immagini di alcune opere dalle grandi dimensioni. Due filmati riprodurranno, infine, testimonianze sull’attività dell’atelier dell’artista e sulla grande personale del 1965 alla Galleria “La Bussola”, grazie al quale si potrà assaporare l’atmosfera della Torino di quegli anni.
La mostra prelude e si collega a una retrospettiva sull’artista che, nell’ambito del Torino Jazz Festival, dal 21 aprile 2016 sarà allestita a Palazzo Saluzzo Paesana e che si focalizzerà in particolare sull’abbondante produzione artistica di Giansone ispirata proprio alla musica jazz.
Nato a Torino il 26 gennaio 1915, Mario Giansone frequenta prima il Liceo Artistico e poi l'Accademia Libera di Belle Arti di Torino, dove dal 1946 al 1948 insegna Anatomia. Contraddistinto da subito da una notevole originalità di espressione, è stato una voce considerevole in un periodo rilevante per il linguaggio della scultura. Muore a Torino l'8 gennaio 1997.
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