Marco Dalbosco. Paper Religions Project
Dal 19 Febbraio 2015 al 20 Marzo 2015
Torino
Luogo: Paolo Tonin Arte Contemporanea
Indirizzo: via San Tommaso 6
Orari: da lunedì a venerdì 10,30-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 19710514
E-Mail info: info@toningallery.com
Sito ufficiale: http://www.toningallery.com
Esposto recentemente nel corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra Afterimage presso la Galleria Civica/Mart di Trento e ne L’Arte guarda avanti, opera finalista del Premio Terna 6, il progetto complessivo Paper Religions Project viene attualmente presentato per la prima volta dalle sue origini nel 2005 ad oggi.
Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l’espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l’identità individuale.
Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce Paper Religion #The Wall, diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell’origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l’artista trascrive la fragilità dell’essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l’avvenire e la storia.
Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l’elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono “sospese” le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch’esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità.
In mostra sarà dunque presentata per la prima volta l’espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza.
Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l’espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l’identità individuale.
Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce Paper Religion #The Wall, diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell’origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l’artista trascrive la fragilità dell’essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l’avvenire e la storia.
Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l’elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono “sospese” le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch’esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità.
In mostra sarà dunque presentata per la prima volta l’espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza.
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