Ludovica Carbotta. Without Walls
![Ludovica Carbotta. Without Walls, GAM, Torino Ludovica Carbotta. Without Walls, GAM, Torino](http://www.arte.it/foto/600x450/e9/15381-carb.jpg)
Ludovica Carbotta. Without Walls, GAM, Torino
Dal 24 Aprile 2013 al 09 Giugno 2013
Torino
Luogo: GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Stefano Collicelli Cagol
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 4429518/ 011 4429595
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
La GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta il quarto appuntamento della seconda edizione di Vitrine, il progetto dedicato alla giovane ricerca artistica sviluppata in Piemonte.
L'edizione di quest'anno è stata affidata a Stefano Collicelli Cagol che ha selezionato cinque artiste legate in modi diversi al Piemonte, nate tra gli anni Settanta e Ottanta. Il titolo del ciclo, 270° nasce da una riflessione sullo spazio fisico in cui prende vita il progetto Vitrine: un angolo di 90° formato dall'incontro di due pareti di dimensioni diverse nell'atrio della GAM. All'interno di questo angolo retto, le opere appositamente pensate dalle artiste fanno irrompere i restanti 270° mancanti, offrendo prospettive inedite sulla realtà contemporanea.
Il quarto appuntamento vede protagonista Ludovica Carbotta che presenta un progetto inedito visibile alla GAM dal 23 aprile al 9 giugno 2013.
Attraverso la sua presenza fisica, Ludovica Carbotta costruisce opere che rileggono lo spazio urbano, ribaltandone le logiche politiche, economiche, ecologiche e storiche che lo governano. La dimensione performativa alla base del suo lavoro consente all'artista di mantenere una ricerca coerente che si articola attraverso media differenti come scultura, video, fotografia, disegno o installazione. Se la performance tradizionalmente richiede che l'azione avvenga di fronte al pubblico, Carbotta, invece, si sottrae a questa prassi, lasciando che siano le opere a rendere presente l'azione precedentemente effettuata. L'artista, infatti, si costruisce da sè i lavori, prendendo come unità di misura di base il proprio corpo. In questo modo, imprime un controllo costante sugli strumenti e i materiali utilizzati, procedendo a un costante rovesciamento delle premesse dei dati reali di partenza. Carbotta spiazza così il visitatore disattendendone le aspettative e sottolineando le potenzialità formali insite in una posizione di dissenso.
Without Walls, il progetto che Ludovica Carbotta ha ideato per Vitrine, si ispira alla GAM di Torino e alla sua vasta collezione di opere datate dal 1700 fino alle ricerche più contemporanee. In questo lavoro, l'artista ripensa il visionario 'museo immaginario' proposto nel 1947 da André Malraux, reso possibile dalla fotografia di opere d'arte. In Whitout Walls però, con uno stravolgimento che caratterizza il suo approccio alla realtà, Carbotta ricorre al disegno per riprodurre una serie di opere significative per la sua formazione. L'artista occupa le pareti che compongono lo spazio di Vitrine con il disegno di una riproduzione dell'opera Conical Intersect, realizzata nel 1975 da Gordon Matta-Clark nel centro di Parigi (adiacente al sito dove sarebbe poi sorto il Centre George Pompidou). Il ricorso a un'opera centrale nel ripensamento delle relazioni tra arte e spazio urbano, e tra artista e istituzione, fornisce all'artista la sede ideale per il proprio museo immaginario. Tra i piani e le stanze che formavano gli appartamenti sventrati dal vuoto conico creato da Matta-Clark, Carbotta inserisce i disegni delle opere appartenenti alla sua collezione ideale. In supporti cartacei differenti, abbozzate dal tratto veloce dell'artista, le opere disegnate sono raggruppate per tematiche significative, approfondendo da diversi punti di vista le relazioni tra corpo umano, architettura e le ideologie di cui sono portatrici. Ampiamente riprodotte nei libri consultati dall'artista durante la sua formazione, le opere selezionate da Carbotta sono state eseguite principalmente da uomini. L'artista però, tramite il disegno, personalizza questa galleria di capolavori, riletti secondo un proprio canone personale.
Ludovica Carbotta, 1982, vive e lavora a Torino. Tra le sue mostre personali: nel 2011 Greater Torino, Ludovica Carbotta-Manuele Cerutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; nel 2010 Il viaggio è andato a meraviglia, Chan Arte, Genova; partecipa a Campo volo a cura di Carlo Fossati, blank, Torino; nel 2009 Costruttore di mondi molto simili al nostro, PlacentiaArte, Piacenza. Tra le più recenti partecipazioni a mostre collettive: nel 2013, Artists' Film Club: Walking Sideways curated by Elsa Coustou, Lucia Garavaglia and Alana Kushnir, ICA, London; nel 2012, Young London, curated by Tara Cranswick, V22 The Biscuit Factory, London; Sotto la strada, la spiaggia, curated by Benoit Antille, Michele Fiedler, Andrey Parshikov, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MA Fine Art 2012 Central Saint Martins INTERIM SHOW, V22 The Biscuit Factory, London;Take The Leap. Peep-Hole Annual Benefit, Peep Hole, Milano; Silverstein annual, Bruce Silverstein Gallery, invitata da Alberto Salvadori, New York; nel 2011 Aghilysti, Gum Studio, Artissima Lido, Torino; Dublin Contemporary 2011, a cura di Jota Castro e and Christian Viveros Fauné, Dublin Ireland; Terre vulnerabili, a cura di Chiara Bertola e Andrea Lissoni, Hangar Bicocca, Milano; Emerging talents 2011,Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), Palazzo Strozzi, Firenze; FORT/DA, a cura di Alis/filliol, CARS, Omegna; nel 2011 è vincitrice del Premio Ariane de Rothschild 2011- borsa di studio presso Central Saint Martins Londra. Oltre alla sua pratica individuale,è co-fondatrice di Progetto Diogene, progetto collettivo nato nel 2007 a Torino.
Le artiste selezionate per la seconda edizione di Vitrine sono: Paola Anziché (Milano, 1975, vive e lavora a Torino, Helena Hladilova (Krom??íž, Repubblica Ceca, 1983, vive e lavora a Torino), Sara Enrico (Biella, 1979, vive e lavora a Torino), Ludovica Carbotta (Torino, 1982, vive e lavora a Torino), Dafne Boggeri (Tortona, 1975, vive e lavora a Milano).
L'edizione di quest'anno è stata affidata a Stefano Collicelli Cagol che ha selezionato cinque artiste legate in modi diversi al Piemonte, nate tra gli anni Settanta e Ottanta. Il titolo del ciclo, 270° nasce da una riflessione sullo spazio fisico in cui prende vita il progetto Vitrine: un angolo di 90° formato dall'incontro di due pareti di dimensioni diverse nell'atrio della GAM. All'interno di questo angolo retto, le opere appositamente pensate dalle artiste fanno irrompere i restanti 270° mancanti, offrendo prospettive inedite sulla realtà contemporanea.
Il quarto appuntamento vede protagonista Ludovica Carbotta che presenta un progetto inedito visibile alla GAM dal 23 aprile al 9 giugno 2013.
Attraverso la sua presenza fisica, Ludovica Carbotta costruisce opere che rileggono lo spazio urbano, ribaltandone le logiche politiche, economiche, ecologiche e storiche che lo governano. La dimensione performativa alla base del suo lavoro consente all'artista di mantenere una ricerca coerente che si articola attraverso media differenti come scultura, video, fotografia, disegno o installazione. Se la performance tradizionalmente richiede che l'azione avvenga di fronte al pubblico, Carbotta, invece, si sottrae a questa prassi, lasciando che siano le opere a rendere presente l'azione precedentemente effettuata. L'artista, infatti, si costruisce da sè i lavori, prendendo come unità di misura di base il proprio corpo. In questo modo, imprime un controllo costante sugli strumenti e i materiali utilizzati, procedendo a un costante rovesciamento delle premesse dei dati reali di partenza. Carbotta spiazza così il visitatore disattendendone le aspettative e sottolineando le potenzialità formali insite in una posizione di dissenso.
Without Walls, il progetto che Ludovica Carbotta ha ideato per Vitrine, si ispira alla GAM di Torino e alla sua vasta collezione di opere datate dal 1700 fino alle ricerche più contemporanee. In questo lavoro, l'artista ripensa il visionario 'museo immaginario' proposto nel 1947 da André Malraux, reso possibile dalla fotografia di opere d'arte. In Whitout Walls però, con uno stravolgimento che caratterizza il suo approccio alla realtà, Carbotta ricorre al disegno per riprodurre una serie di opere significative per la sua formazione. L'artista occupa le pareti che compongono lo spazio di Vitrine con il disegno di una riproduzione dell'opera Conical Intersect, realizzata nel 1975 da Gordon Matta-Clark nel centro di Parigi (adiacente al sito dove sarebbe poi sorto il Centre George Pompidou). Il ricorso a un'opera centrale nel ripensamento delle relazioni tra arte e spazio urbano, e tra artista e istituzione, fornisce all'artista la sede ideale per il proprio museo immaginario. Tra i piani e le stanze che formavano gli appartamenti sventrati dal vuoto conico creato da Matta-Clark, Carbotta inserisce i disegni delle opere appartenenti alla sua collezione ideale. In supporti cartacei differenti, abbozzate dal tratto veloce dell'artista, le opere disegnate sono raggruppate per tematiche significative, approfondendo da diversi punti di vista le relazioni tra corpo umano, architettura e le ideologie di cui sono portatrici. Ampiamente riprodotte nei libri consultati dall'artista durante la sua formazione, le opere selezionate da Carbotta sono state eseguite principalmente da uomini. L'artista però, tramite il disegno, personalizza questa galleria di capolavori, riletti secondo un proprio canone personale.
Ludovica Carbotta, 1982, vive e lavora a Torino. Tra le sue mostre personali: nel 2011 Greater Torino, Ludovica Carbotta-Manuele Cerutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; nel 2010 Il viaggio è andato a meraviglia, Chan Arte, Genova; partecipa a Campo volo a cura di Carlo Fossati, blank, Torino; nel 2009 Costruttore di mondi molto simili al nostro, PlacentiaArte, Piacenza. Tra le più recenti partecipazioni a mostre collettive: nel 2013, Artists' Film Club: Walking Sideways curated by Elsa Coustou, Lucia Garavaglia and Alana Kushnir, ICA, London; nel 2012, Young London, curated by Tara Cranswick, V22 The Biscuit Factory, London; Sotto la strada, la spiaggia, curated by Benoit Antille, Michele Fiedler, Andrey Parshikov, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MA Fine Art 2012 Central Saint Martins INTERIM SHOW, V22 The Biscuit Factory, London;Take The Leap. Peep-Hole Annual Benefit, Peep Hole, Milano; Silverstein annual, Bruce Silverstein Gallery, invitata da Alberto Salvadori, New York; nel 2011 Aghilysti, Gum Studio, Artissima Lido, Torino; Dublin Contemporary 2011, a cura di Jota Castro e and Christian Viveros Fauné, Dublin Ireland; Terre vulnerabili, a cura di Chiara Bertola e Andrea Lissoni, Hangar Bicocca, Milano; Emerging talents 2011,Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS), Palazzo Strozzi, Firenze; FORT/DA, a cura di Alis/filliol, CARS, Omegna; nel 2011 è vincitrice del Premio Ariane de Rothschild 2011- borsa di studio presso Central Saint Martins Londra. Oltre alla sua pratica individuale,è co-fondatrice di Progetto Diogene, progetto collettivo nato nel 2007 a Torino.
Le artiste selezionate per la seconda edizione di Vitrine sono: Paola Anziché (Milano, 1975, vive e lavora a Torino, Helena Hladilova (Krom??íž, Repubblica Ceca, 1983, vive e lavora a Torino), Sara Enrico (Biella, 1979, vive e lavora a Torino), Ludovica Carbotta (Torino, 1982, vive e lavora a Torino), Dafne Boggeri (Tortona, 1975, vive e lavora a Milano).
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