Lettera 22. La macchina per leggere Olivetti
Dal 02 Novembre 2021 al 29 Maggio 2022
Agliè | Torino
Luogo: Castello di Agliè
Indirizzo: Piazza Castello 2
Orari: dal venerdì alla domenica 9.00-18.00
Curatori: Marco Peroni
Costo del biglietto: € 4
Telefono per informazioni: +39 0124 330102
E-Mail info: drm-pie.aglie.prenotazioni@beniculturali.it
L'alto numero di visitatori e soprattutto il grande interesse dimostrato per la mostra Lettera 22. La macchina per leggere Olivetti, hanno indotto il Castello di Agliè e il Comune di Agliè (che ha voluto e finanziato l’esposizione), insieme a tutti i partner coinvolti (fra cui l'Associazione Archivio Storico Olivetti e il Laboratorio Museo Tecnologic@mente - Fondazione Natale Capellaro) a estendere l'apertura della mostra fino a domenica 29 maggio 2022. Si tratta di una notevole soddisfazione per tutti coloro che hanno voluto arricchire l'offerta culturale del borgo canavesano con questo contenuto, dedicato al successo internazionale della meravigliosa macchina Lettera 22 a pochi passi dagli stabilimenti in cui fu per lungo tempo costruita. Se il racconto per parole, immagini e prodotti ideato dal curatore Marco Peroni restituisce nel complesso l'originalità dell'esperienza olivettiana – dove le macchine diventano “voci” di una grande storia – è anche vero che esso restituisce al Canavese un giusto protagonismo. È stato spesso indagato il contributo dato dalla Olivetti alla crescita del territorio, molto meno il contributo del Canavese alla nascita di una fabbrica tanto particolare. Forse è questa una delle ragioni che rendono la visita particolarmente piacevole e “intonata” al territorio circostante, che si ammira dalle finestre della Galleria alle Tribune in cui la mostra è allestita.
Il curatore:
“La macchina per scrivere più famosa del mondo viene qui celebrata con una capriola che ci pare divertente e, ci auguriamo, utile a evitare l'aspetto più noioso delle celebrazioni, ossia le celebrazioni stesse.
Ecco che la Lettera 22, ‘la macchina per scrivere Olivetti’, diventa per noi ‘la macchina per leggere Olivetti’. L'occasione cioè per risalire, dalla bellezza del prodotto, alla bellezza di una vicenda industriale entusiasmante, quella olivettiana appunto, tempestata dalle idee e dalle visioni, ricca di valori senza tempo.
In questa nostra piccola ma ragionata mostra, la Lettera 22 non sta su un piedistallo per essere esibita, ma è rimessa al lavoro. Essa non può più aiutarci a scrivere, lo sappiamo bene: ma può aiutarci a leggere. Che cosa, di preciso? Più che la storia dell'azienda – la cronologia dei fatti, il cambiamento degli organigrammi, il divenire dei bilanci – la sua diversità, i motivi per i quali può ancora essere d'ispirazione per il nostro presente e per nostro il futuro”.
Marco Peroni
La mostra si articola in quattro sezioni.
Una sala introduttiva, volutamente sgombra, in cui compaiono tre macchine per scrivere che ci raccontano, davvero brevemente, i tre successivi slanci che hanno reso possibile il capolavoro Lettera 22: la M1 di Camillo Olivetti, come testimone dell'atto di volontà del Fondatore dell'azienda, delle sue capacità di capitano che fa nascere una grande storia industriale; la MP1 voluta da Adriano Olivetti, la prima portatile che inaugurava, mediante la nuova produzione in serie, gli ampliamenti moderni delle Officine ICO; la Studio 42, come prodotto in cui per la prima volta si manifestarono in tutto il loro potenziale le opportunità di un rapporto vivo e stretto tra impresa e arte.
Una galleria in cui sei macchine Lettera 22, nei loro colori ufficiali, campeggiano al centro di altrettante isole narrative; ogni isola è dedicata a un tema, di modo che, tutte insieme, esse ci possano accompagnare in un viaggio nella vertigine olivettiana. Il racconto di ogni isola è integrato con la riproduzione di fotografie e documenti d'epoca trattati, prima ancora che come reperti di un tempo passato, come semi per coltivare il campo di un domani luminoso. Li si trova per questo non nella loro versione originale, sotto teca, come in un museo che li conserva; ma ordinati, elaborati graficamente, resi parte di un discorso che li esalta.
Un racconto a fumetti del pensiero di Adriano Olivetti, tratto dal libro del curatore Marco Peroni (disegnato da Riccardo Cecchetti e pubblicato da Edizioni BeccoGiallo nel 2012, Premio Miglior Sceneggiatura al COMICON – Festival Internazionale del Fumetto di Napoli).
Un corredo di 35 stampe di pubblicità della Lettera 22, quale esempio lampante dell'originale potenza comunicativa della Olivetti negli anni del suo massimo splendore, a cura di Olivetti per tutti e Associazione Archivio Storico Olivetti.
Marco Peroni
È nato a Ivrea, dove vive e lavora. Laureato in storia contemporanea, nei suoi primi libri (tra cui Il nostro concerto. La storia contemporanea fra musica leggera e canzone popolare, Bruno Mondadori, 2005) ha fondato metodologicamente l'uso della canzone come fonte per la ricerca storica.
Fondatore dell'Associazione culturale Pubblico-08, fa parte della compagnia Le Voci del Tempo che ad Adriano Olivetti ha dedicato uno spettacolo di musica e parole continuamente replicato in tutta Italia. Da questo spettacolo ha tratto il fumetto Adriano Olivetti, un secolo troppo presto (Edizioni BeccoGiallo, Premio Miglior Sceneggiatura al Festival Internazionale del Fumetto di Napoli, Comicon 2012), poi una mostra, una trasmissione televisiva della Rai per Il Tempo e la Storia, infine il libro Ivrea. Guida alla città di Adriano Olivetti pubblicato dalle Edizioni di Comunità nel 2016. In questa lavoro, frutto di ulteriori studi e ricerche, unisce il rigore dello storico alla passione del narratore. Con lo scrittore Antonio Calabrò e l'imprenditore Alberto Zambolin è ideatore e fondatore dell'Associazione culturale Il Quinto Ampliamento, nata nel 2017 a Ivrea e presieduta da Mario Calderini, con l'obiettivo di contribuire a rinnovare la cultura d'impresa in Italia sulla base dei principi dell'Economia civile. È ideatore e direttore della rivista “La Rapidissima. Diario pubblico delle Officine ICO”, un progetto di Pubblico-08 per Icona Srl, che racconta la riqualificazione delle stesse officine oggi patrimonio Unesco.
Il curatore:
“La macchina per scrivere più famosa del mondo viene qui celebrata con una capriola che ci pare divertente e, ci auguriamo, utile a evitare l'aspetto più noioso delle celebrazioni, ossia le celebrazioni stesse.
Ecco che la Lettera 22, ‘la macchina per scrivere Olivetti’, diventa per noi ‘la macchina per leggere Olivetti’. L'occasione cioè per risalire, dalla bellezza del prodotto, alla bellezza di una vicenda industriale entusiasmante, quella olivettiana appunto, tempestata dalle idee e dalle visioni, ricca di valori senza tempo.
In questa nostra piccola ma ragionata mostra, la Lettera 22 non sta su un piedistallo per essere esibita, ma è rimessa al lavoro. Essa non può più aiutarci a scrivere, lo sappiamo bene: ma può aiutarci a leggere. Che cosa, di preciso? Più che la storia dell'azienda – la cronologia dei fatti, il cambiamento degli organigrammi, il divenire dei bilanci – la sua diversità, i motivi per i quali può ancora essere d'ispirazione per il nostro presente e per nostro il futuro”.
Marco Peroni
La mostra si articola in quattro sezioni.
Una sala introduttiva, volutamente sgombra, in cui compaiono tre macchine per scrivere che ci raccontano, davvero brevemente, i tre successivi slanci che hanno reso possibile il capolavoro Lettera 22: la M1 di Camillo Olivetti, come testimone dell'atto di volontà del Fondatore dell'azienda, delle sue capacità di capitano che fa nascere una grande storia industriale; la MP1 voluta da Adriano Olivetti, la prima portatile che inaugurava, mediante la nuova produzione in serie, gli ampliamenti moderni delle Officine ICO; la Studio 42, come prodotto in cui per la prima volta si manifestarono in tutto il loro potenziale le opportunità di un rapporto vivo e stretto tra impresa e arte.
Una galleria in cui sei macchine Lettera 22, nei loro colori ufficiali, campeggiano al centro di altrettante isole narrative; ogni isola è dedicata a un tema, di modo che, tutte insieme, esse ci possano accompagnare in un viaggio nella vertigine olivettiana. Il racconto di ogni isola è integrato con la riproduzione di fotografie e documenti d'epoca trattati, prima ancora che come reperti di un tempo passato, come semi per coltivare il campo di un domani luminoso. Li si trova per questo non nella loro versione originale, sotto teca, come in un museo che li conserva; ma ordinati, elaborati graficamente, resi parte di un discorso che li esalta.
Un racconto a fumetti del pensiero di Adriano Olivetti, tratto dal libro del curatore Marco Peroni (disegnato da Riccardo Cecchetti e pubblicato da Edizioni BeccoGiallo nel 2012, Premio Miglior Sceneggiatura al COMICON – Festival Internazionale del Fumetto di Napoli).
Un corredo di 35 stampe di pubblicità della Lettera 22, quale esempio lampante dell'originale potenza comunicativa della Olivetti negli anni del suo massimo splendore, a cura di Olivetti per tutti e Associazione Archivio Storico Olivetti.
Marco Peroni
È nato a Ivrea, dove vive e lavora. Laureato in storia contemporanea, nei suoi primi libri (tra cui Il nostro concerto. La storia contemporanea fra musica leggera e canzone popolare, Bruno Mondadori, 2005) ha fondato metodologicamente l'uso della canzone come fonte per la ricerca storica.
Fondatore dell'Associazione culturale Pubblico-08, fa parte della compagnia Le Voci del Tempo che ad Adriano Olivetti ha dedicato uno spettacolo di musica e parole continuamente replicato in tutta Italia. Da questo spettacolo ha tratto il fumetto Adriano Olivetti, un secolo troppo presto (Edizioni BeccoGiallo, Premio Miglior Sceneggiatura al Festival Internazionale del Fumetto di Napoli, Comicon 2012), poi una mostra, una trasmissione televisiva della Rai per Il Tempo e la Storia, infine il libro Ivrea. Guida alla città di Adriano Olivetti pubblicato dalle Edizioni di Comunità nel 2016. In questa lavoro, frutto di ulteriori studi e ricerche, unisce il rigore dello storico alla passione del narratore. Con lo scrittore Antonio Calabrò e l'imprenditore Alberto Zambolin è ideatore e fondatore dell'Associazione culturale Il Quinto Ampliamento, nata nel 2017 a Ivrea e presieduta da Mario Calderini, con l'obiettivo di contribuire a rinnovare la cultura d'impresa in Italia sulla base dei principi dell'Economia civile. È ideatore e direttore della rivista “La Rapidissima. Diario pubblico delle Officine ICO”, un progetto di Pubblico-08 per Icona Srl, che racconta la riqualificazione delle stesse officine oggi patrimonio Unesco.
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