I De Pisis di Alberto Rossi. Una collezione segreta. Nuova Wunderkammer
Dal 30 Gennaio 2014 al 06 Aprile 2014
Torino
Luogo: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Luigi Ficacci
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
Telefono per informazioni: +39 011 4429518
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
La Wunderkammer della GAM apre il 2014 con un’importante novità: il progetto, che da cinque anni presenta al pubblico preziosi nuclei del patrimonio grafico del museo, si trasferisce in uno spazio espositivo nuovo, più ampio, attiguo al Gabinetto Disegni e Stampe.
La nuova dislocazione rende più immediata la relazione tra il progetto espositivo e l’ampia collezione grafica conservata nel Gabinetto Disegni e Stampe, ribadendo laspecifica vocazione diWunderkammer: offrire al pubblico saggi sulla qualità e le peculiarità della vasta collezione posseduta dal Museo, tra le maggiori raccolte grafiche italiane, il cui arco cronologico si estende dagli ultimi anni del Settecento alla contemporaneità.
Se il Gabinetto Disegni e Stampe, inaugurato il 6 marzo 2013 grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è divenuto in questi primi mesi un punto di riferimento per il pubblico interessato a ricevere informazioni, condurre ricerche e consultare gli originali conservati, la Wunderkammer può da oggi consolidare la sua missione allestendo in questo nuovo spazio rassegne di maggiore ampiezza, che consentono veri e propri approfondimenti rispetto ad autori e temi trattati, con la possibilità di ospitare significativi nuclei di opere appartenenti anche ai fondi grafici di musei italiani e stranieri.
La mostra allestita per l’inaugurazione è dedicata ad un’ampia scelta di acquerelli ed oli di Filippo de Pisis che fanno parte del generoso lascito disposto da Alberto Rossi nel 1956, periodo in cui la Galleria d’Arte Moderna era sollecitata a rafforzare la qualità e l’importanza della propria collezione in vista della riapertura nel nuovo edificio progettato da Bassi e Boschetti (1959).
Uomo di profonda cultura letteraria, artistica, musicale e cinematografica, critico e giornalista, Alberto Rossi (Induno Olona-Varese- 1893 – Torino 1956) fu presenza fondamentale delle pagine culturali de “La Stampa”. In un momento drammatico della sua esistenza, egli volle lasciare alla Galleria la sua raccolta d’arte che comprende anche importanti lavori di Giorgio Morandi, Arturo Tosi, Felice Casorati ed altri artisti del Novecento.
Le opere esposte sono testimonianza del rapporto che unì Rossi a de Pisis e dipendono dalle circostanze dei loro reciproci contatti. La loro scelta consente di descrivere le fasi salienti dello stile di de Pisis e la peculiarità della sua evoluzione in ambito europeo. Le opere esposte vanno infatti dal dipinto a olio Natura Morta in grigio con caffettiera del 1923, che è un’ interpretazione tipica della generale tendenza classicistica post avanguardistica, a una serie di disegni del periodo parigino (tra 1925 e 1939) che illustrano l’apertura delle forme ad un respiro pittorico senza pari nel panorama artistico, recuperando la libertà della pittura del romanticismo e dell’impressionismo e un’euforia lirica inconfondibile di de Pisis. Oltre a significative opere del successivo periodo milanese (1939-1943), il culmine dell’esposizione consiste in una serie di magnifici fogli e dipinti del periodo veneziano (1943-1948), con nudi, volti di ragazzi e nature morte, caratterizzati da una sconvolgente esuberanza pittorica. Gli ultimi struggenti acquerelli del disperato periodo finale della vita dell’artista, durante i ricoveri a Villa Fiorita a Brugherio presso Milano, attanagliati dalle fasi alterne della malattia, esprimono in dissolvenza diafana un’altissima qualità poetica. Le opere che dalla segretezza discreta della passione artistica di Alberto Rossi emersero alla sua morte come patrimonio destinato ad arricchire la Galleria, sono dunque una guida dal personalissimo carattere, utile alla comprensione del vertiginoso talento e dell’originalità inventiva di Filippo de Pisis
A curare l’esposizione è stato invitato Luigi Ficacci, sovrintendente alle Belle Arti di Bologna, per anni impegnato all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Egli ha collaborato con la GAM sia in occasione della mostra dedicata a Giorgio Morandiallestita da Pier Giovanni Castagnoli nel 2000, sia nel recente catalogo delle collezioni curato da Danilo Eccher che documenta l’allestimento presentato negli anni 2011-2013.
La nuova dislocazione rende più immediata la relazione tra il progetto espositivo e l’ampia collezione grafica conservata nel Gabinetto Disegni e Stampe, ribadendo laspecifica vocazione diWunderkammer: offrire al pubblico saggi sulla qualità e le peculiarità della vasta collezione posseduta dal Museo, tra le maggiori raccolte grafiche italiane, il cui arco cronologico si estende dagli ultimi anni del Settecento alla contemporaneità.
Se il Gabinetto Disegni e Stampe, inaugurato il 6 marzo 2013 grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è divenuto in questi primi mesi un punto di riferimento per il pubblico interessato a ricevere informazioni, condurre ricerche e consultare gli originali conservati, la Wunderkammer può da oggi consolidare la sua missione allestendo in questo nuovo spazio rassegne di maggiore ampiezza, che consentono veri e propri approfondimenti rispetto ad autori e temi trattati, con la possibilità di ospitare significativi nuclei di opere appartenenti anche ai fondi grafici di musei italiani e stranieri.
La mostra allestita per l’inaugurazione è dedicata ad un’ampia scelta di acquerelli ed oli di Filippo de Pisis che fanno parte del generoso lascito disposto da Alberto Rossi nel 1956, periodo in cui la Galleria d’Arte Moderna era sollecitata a rafforzare la qualità e l’importanza della propria collezione in vista della riapertura nel nuovo edificio progettato da Bassi e Boschetti (1959).
Uomo di profonda cultura letteraria, artistica, musicale e cinematografica, critico e giornalista, Alberto Rossi (Induno Olona-Varese- 1893 – Torino 1956) fu presenza fondamentale delle pagine culturali de “La Stampa”. In un momento drammatico della sua esistenza, egli volle lasciare alla Galleria la sua raccolta d’arte che comprende anche importanti lavori di Giorgio Morandi, Arturo Tosi, Felice Casorati ed altri artisti del Novecento.
Le opere esposte sono testimonianza del rapporto che unì Rossi a de Pisis e dipendono dalle circostanze dei loro reciproci contatti. La loro scelta consente di descrivere le fasi salienti dello stile di de Pisis e la peculiarità della sua evoluzione in ambito europeo. Le opere esposte vanno infatti dal dipinto a olio Natura Morta in grigio con caffettiera del 1923, che è un’ interpretazione tipica della generale tendenza classicistica post avanguardistica, a una serie di disegni del periodo parigino (tra 1925 e 1939) che illustrano l’apertura delle forme ad un respiro pittorico senza pari nel panorama artistico, recuperando la libertà della pittura del romanticismo e dell’impressionismo e un’euforia lirica inconfondibile di de Pisis. Oltre a significative opere del successivo periodo milanese (1939-1943), il culmine dell’esposizione consiste in una serie di magnifici fogli e dipinti del periodo veneziano (1943-1948), con nudi, volti di ragazzi e nature morte, caratterizzati da una sconvolgente esuberanza pittorica. Gli ultimi struggenti acquerelli del disperato periodo finale della vita dell’artista, durante i ricoveri a Villa Fiorita a Brugherio presso Milano, attanagliati dalle fasi alterne della malattia, esprimono in dissolvenza diafana un’altissima qualità poetica. Le opere che dalla segretezza discreta della passione artistica di Alberto Rossi emersero alla sua morte come patrimonio destinato ad arricchire la Galleria, sono dunque una guida dal personalissimo carattere, utile alla comprensione del vertiginoso talento e dell’originalità inventiva di Filippo de Pisis
A curare l’esposizione è stato invitato Luigi Ficacci, sovrintendente alle Belle Arti di Bologna, per anni impegnato all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Egli ha collaborato con la GAM sia in occasione della mostra dedicata a Giorgio Morandiallestita da Pier Giovanni Castagnoli nel 2000, sia nel recente catalogo delle collezioni curato da Danilo Eccher che documenta l’allestimento presentato negli anni 2011-2013.
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