Federico Clavarino. Emergency Exit
Dal 29 Luglio 2021 al 26 Settembre 2021
Torino
Luogo: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Indirizzo: Via delle Rosine 18
Orari: da mercoledì a domenica 11-19. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. La prenotazione è consigliata
Curatori: Giangavino Pazzola
Costo del biglietto: Intero: €10, Ridotto: €6, Gratuito bambini fino a 12 anni possessore della tessera ICOM possessore della tessera Abbonamento Musei Torino Piemonte possessore della tessera Torino+Piemonte Card visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore guide turistiche abilitate
Telefono per informazioni: +39.011.0881150
E-Mail info: camera@camera.to
Sito ufficiale: http://camera.to
Curato da Giangavino Pazzola, il percorso espositivo include immagini provenienti da tre serie di lavori ideati dall’inizio della carriera di Clavarino sino ad oggi: Italia o Italia (2010-2014), The Castle (2011-2016) e Eel Soup (2016-2020).
Nelle opere appartenenti a Italia o Italia (2010-2014), realizzate dopo essersi trasferito in Spagna, Clavarino riguarda al territorio di origine con uno sguardo rinnovato, esplorando il paesaggio italiano come un luogo del passato. Un viaggio fisico e interiore allo stesso tempo, che restituisce pezzi di città enigmatiche e sospese tra passato e presente, il cui sviluppo è condizionato dal rapporto conflittuale con l’eredità monumentale e con le rovine della cultura antica. Con i lavori di The Castle (2011-2016), il fotografo torinese si interroga sul significato di Europa come identità politica individuale e collettiva, immortalandone in bianco e nero quei simboli che generano identificazione, stereotipi e tensioni. Anche in questo caso, l’autore compie un viaggio dove il registro documentaristico, tuttavia, è più rarefatto e il paesaggio è restituito per frammenti e appunti visivi che, allo stesso tempo, indagano e ricostruiscono tale identità in formazione. L’esito di tale percorso non è una dichiarazione, ma un invito a interrogarsi sull’importanza del patrimonio culturale condiviso come elemento centrale per dare forma a un clima che accomuna cose, persone, città. Il frammento e il dettaglio quasi irrilevante caratterizzano anche i lavori inclusi nella serie Eel Soup (2016-2020), dove parti di corpi e di luoghi si dispiegano e si avvolgono, si flettono e si toccano in maniera armoniosa per l’occhio del fotografo, ma rischiano di essere trascurabili o invisibili all’attenzione del mondo.
Con questo progetto, mostrando il contatto tra organico e inorganico esaltato anche dal dialogo delle fotografie con le sculture realizzare insieme all’artista Tami Izko (Cochabamba, 1984), Clavarino mette in luce la debolezza delle relazioni contemporanee e la necessità di costruire realtà accoglienti fatta di vicinanza, coesistenza e condivisione.
Completano il percorso espositivo dei lavori inediti che fanno parte delle ultime ricerche di Clavarino sulla relazione tra l’immagine e lo spazio della scena, in cui semplici gesti come quelle del parlare o del leggere vengono immortalati su fondale neutro, amplificandone così il valore di finzione.
Emercency Exit di Federico Clavarino è il secondo appuntamento del ciclo di mostre “Passengers. Racconti dal mondo nuovo”, un progetto di ricognizione ideato da CAMERA e focalizzato sull’esplorazione dello scenario artistico dei fotografi nati fra i primi anni Ottanta e metà anni Novanta.
La mostra è in collaborazione con la galleria Viasaterna di Milano.
Federico Clavarino (Torino, 1984) è fotografo e docente che vive e lavora a Londra. Dopo aver studiato scrittura creativa presso la Scuola Holden di Alessandro Baricco a Torino, ha continuato la sua formazione nella fotografia documentaria presso BlankPaper Escuela diretta da Fosi Vegue a Madrid, dove ha anche insegnato tra il 2012 e il 2017 e con un Master of Research presso il Royal College of Art di Londra (2019-2020). Il lavoro di Clavarino è incentrato su temi come il potere, la storia e la rappresentazione. Finora ha pubblicato sette libri: Ukraina Pasport (Fiesta Ediciones, 2011), Italia o Italia (Akina, 2014), The Castle (Dalpine, 2016), La Vertigine (Witty Kiwi, 2017), Hereafter (Skinnerboox, 2019), Alvalade (XYZ, 2019) e Ghost Stories (EA, 2021). Il suo lavoro è stato esposto in diverse parti d’Italia e d’Europa con mostre personali e collettive, in festival come PhotoEspaña, Les Recontres d’Arles e Fotofestiwal Łódź, in gallerie pubbliche e private, tra cui Contretype a Bruxelles (2021), Sa Nostra a Palma de Mallorca (2020), Viasaterna a Milano (2019) , Temple a Parigi (2016), Espace JB a Geneve e in musei quali Caixa Forum Madrid / Barcellona (2017), MACRO Roma (2015). Ha collaborato come docente per conferenze e workshop con musei (MACRO a Roma, CCCB a Barcellona, Museo San Telmo a San Sebastian, Victoria and Albert Museum a Londra), in alcune scuole (ISSP in Lettonia, DOOR e Officine Fotografiche a Roma) e università (Leeds University, University of Roehampton London, Galles del Sud, Universidad de Navarra).
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