Daniele Dell’Angelo Custode. Ri-flessioni
Dal 04 Febbraio 2018 al 24 Febbraio 2018
Torino
Luogo: Interno 52 Berlin c|o Fusion Art Gallery
Indirizzo: piazza Peyron 9g
Orari: dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19 e su appuntamento
Curatori: Walter Fritz
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info.fusionartgallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.fusionartgallery.net/
Quella di Daniele Dell’ Angelo Custode e’ la prima mostra nata dalla collaborazione di Fusion Art Gallery di Torino con la galleria Interno 52 di Berlino.
Daniele Dell’Angelo Custode vive e lavora a Nardo’, nel Salento.
E’ un artista in cui l’atto creativo e l’approccio intellettuale si accompagnano ad una “straripante” capacità manuale che gli permette di trasformare un materiale quale il ferro, rigido in natura, in “infinite “e diverse forme e texture.
“Il ferro, lo convinci… ma non del tutto. Le regole sono e rimarranno le sue” dice D.D.A.C. anche se osservando i suoi lavori intravediamo la mano ferma dell’artista che con rispetto e talora con dolcezza ma sempre con fermezza modifica e forgia a sua misura il materiale.
L’artista, attraverso un lavoro di ricerca quotidiano, in simbiosi con il metallo svela ,quasi “libera” le forme e le texture nascoste ma già presenti nel materiale dando origine di volta in volta a lavori diversi come sempre è diverso il materiale in natura.
D.D.A.C. a volte crea grandi superfici specchianti che giocano con la luce e con i riflessi , creando un mondo di fantastiche deformazioni. Altre volte dà origine ad un elegante “bosco“ di slanciate verticalità che ci obbligano ad alzare lo sguardo e confrontarci con l’alto.
“Le origini dell’interessante e complesso modo/metodo artistico, nell’approcciare la materia, hanno alla base una ricerca e sono traducibili dalle commistioni grafiche o materiche di un Mathieu, di Burri o di un Capogrossi, ma anche di Wols, Consagra, Hartung, e di quell’arte informale, inclusiva e spazialmente attraversata dalle avanguardie. Il lavoro di Daniele Dell’Angelo Custode segue un’originale strada compositiva e progettuale; è capace di interpretare quel ‘consumo della materia’, che corrode gli elementi, e tradurlo in una serie di varianti, ricercandone contemporaneamente le rinnovate, essenziali e colte espressività.” (Paolo Marzano)
Ma sempre, in tutti i suoi lavori si percepisce la ricerca e la sfida di portare alle estreme conseguenze le potenzialità del “suo” materiale, il ferro.
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