Alberto Chiarini (1956-1988)
Dal 06 Dicembre 2014 al 25 Gennaio 2015
Teramo
Luogo: Pinacoteca Civica di Teramo
Indirizzo: viale G. Bovio
Curatori: Marco Chiarini, Umberto Palestini
Enti promotori:
- Comune di Teramo
- Regione Abruzzo
- Fondazione Tercas
Circa cento opere di Alberto Chiarini per la prima mostra antologica che rende omaggio al pittore e artista teramano scomparso prematuramente 26 anni fa. L’esposizione – in tutto circa 60 dipinti e 40 grafiche provenienti da istituzioni, collezioni private e dalla famiglia Chiarini – è promossa dall’associazione culturale “Il Prato Bianco” e racconta per intero il percorso artistico e umano di Chiarini: le prime sperimentazioni dopo l’Accademia di Belle Arti di Roma, il sodalizio artistico con Guido Montauti e l’avanguardia del gruppo “Il pastore bianco” negli anni Sessanta, fino all’evoluzione neosurrealista della maturità. L’antologica Alberto Chiarini (1965-1988) resterà aperta al pubblico dal 6 dicembre fino al 25 gennaio 2015 e sarà ospitata negli spazi della Pinacoteca Civica di Teramo, in Viale G. Bovio.
La mostra è stata presentata questa mattina in anteprima alla stampa nella Sala consiliare del Comune di Teramo. Presenti, oltre ai giornalisti, molti tra cittadini comuni e conoscenti dell’artista. Ad introdurre alcune delle opere che saranno esposte alla Pinacoteca Civica, i curatori Umberto Palestini (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino) e Marco Chiarini, regista teramano e figlio di Alberto: “L’esposizione è stata concepita dieci anni fa, le ultime mostre dedicate a mio padre risalgono agli anni ’90. Da allora è cresciuta l’esigenza di riunire in un’unica antologica gran parte delle opere e renderle disponibili al pubblico”. Un excursus lungo più di vent’anni, quello che le la mostra ricostruisce attraverso l’attualità del linguaggio espressivo di Chiarini, la sua sensibilità precorritrice (fu, tra l’altro, il fondatore nel ’74 a Teramo della seconda tv via cavo in Italia) e il profondo legame con la “sua” Teramo che gli diede i natali e dove tornò a vivere fino alla scomparsa nel 1988. Legame che alimenta tanti dei suoi lavori, in un costante equilibrio tra l’esigenza del moderno e il contatto con la tradizione e le proprie radici. A finanziare l’esposizione contribuirà la stessa famiglia che – attraverso l’associazione “Il Prato Bianco” – metterà in vendita quattro serie di litografie per un totale di 16 opere realizzate da Chiarini negli ultimi anni della sua produzione artistica.
Per completare l’antologica, inoltre, i familiari lanciano un appello ai collezionisti privati per recuperare alcuni quadri da esporre a Teramo e di cui, per ora, restano solo degli scatti fotografici realizzati dallo stesso pittore.
In occasione della mostra, infine, l’associazione “Il Prato Bianco” organizzerà una serie di eventi culturali collaterali, con il coinvolgimento degli amici dell’artista e di collezionisti, per rendere omaggio ad Alberto Chiarini e alla sua arte (il calendario degli eventi sarà reso noto in occasione dell’inaugurazione).
“E’ un evento culturale importante per la città – ha aggiunto questa mattina in conferenza stampa il sindaco Maurizio Brucchi –soprattutto per il legame forte e sempre vivo tra Teramo e l’artista Chiarini. Anche per questo – continua il primo cittadino – è stato scelto un luogo centrale per la cultura teramana come la Pinacoteca Civica che per la prima volta esporrà le opere di un artista contemporaneo”. “Sono orgogliosa di inaugurare il mio assessorato alla Cultura con quest’antologica – questo il commento dell’assessore Francesca Lucantoni – che accompagnerà gli eventi durante il periodo natalizio. Tra l’altro – ha anticipato la Lucantoni – l’esposizione sarà accompagnata da altre attività didattiche e culturali”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, anche Vincenzo De Nardis, il Vicepresidente della Fondazione Tercas che ha contribuito alla realizzazione dell’antologica e la Direttrice dei Musei Civici di Teramo, Paola Di Felice. Particolarmente importante per l’organizzazione della mostra, il supporto di Giuseppe Cingoli che da subito ha sostenuto l'evento sponsorizzandone una larga parte.
Alberto Chiarini, pittore (Teramo, 1939 – 1988)
Diplomato all’Istituto d’Arte di Macerata, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha come
insegnanti due grandi maestri della pittura italiana, Franco Gentilini e Mino Maccari. Da giovane dipinge con impegno, ma si occupa anche di scultura e di grafica, recuperando, con originalità e perizia, l’antica tecnica dell’affresco. Negli anni Sessanta entra a far parte del gruppo “Il pastore bianco”che, attorno alla personalità artistica di Guido Montauti, raccoglie alcuni giovani pittori teramani in una significativa esperienza di rinnovamento linguistico e di autocoscienza territoriale.
L’opera di Alberto Chiarini è costellata di premi e riconoscimenti, ma soprattutto è accompagnata da un impegno costante e da una continua crescita nel campo delle arti figurative che lo portano a realizzare mostre personali a Milano, Bologna, Roma, Macerata, Viareggio, Vasto, Losanna. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private; una sua grande scultura in marmo è nel giardino del Palazzo degli Uffici Finanziari di Teramo. A testimonianza del suo spirito di sperimentatore, merita di essere ricordata l’esperienza della seconda televisione via cavo nazionale, da lui fondata a Teramo nel 1974, di cui è il principale sostenitore, curando una serie di programmi fortemente innovativi, soprattutto dando spazio alla cultura popolare e al dialetto, in un periodo in cui tutto ciò era ancora simbolo di arretratezza culturale. Dopo anni di intensa attività svolta nello studio di via Antica Cattedrale, muore nella sua città il 16 agosto 1988 in seguito a un incidente stradale mentre sta organizzando un’importante personale a Scanno. Una mostra che i suoi amici hanno poi ugualmente allestito in quello stesso mese. È stato docente di Disegno e Storia dell’Arte a Teramo presso l’Istituto Magistrale.
La mostra è stata presentata questa mattina in anteprima alla stampa nella Sala consiliare del Comune di Teramo. Presenti, oltre ai giornalisti, molti tra cittadini comuni e conoscenti dell’artista. Ad introdurre alcune delle opere che saranno esposte alla Pinacoteca Civica, i curatori Umberto Palestini (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino) e Marco Chiarini, regista teramano e figlio di Alberto: “L’esposizione è stata concepita dieci anni fa, le ultime mostre dedicate a mio padre risalgono agli anni ’90. Da allora è cresciuta l’esigenza di riunire in un’unica antologica gran parte delle opere e renderle disponibili al pubblico”. Un excursus lungo più di vent’anni, quello che le la mostra ricostruisce attraverso l’attualità del linguaggio espressivo di Chiarini, la sua sensibilità precorritrice (fu, tra l’altro, il fondatore nel ’74 a Teramo della seconda tv via cavo in Italia) e il profondo legame con la “sua” Teramo che gli diede i natali e dove tornò a vivere fino alla scomparsa nel 1988. Legame che alimenta tanti dei suoi lavori, in un costante equilibrio tra l’esigenza del moderno e il contatto con la tradizione e le proprie radici. A finanziare l’esposizione contribuirà la stessa famiglia che – attraverso l’associazione “Il Prato Bianco” – metterà in vendita quattro serie di litografie per un totale di 16 opere realizzate da Chiarini negli ultimi anni della sua produzione artistica.
Per completare l’antologica, inoltre, i familiari lanciano un appello ai collezionisti privati per recuperare alcuni quadri da esporre a Teramo e di cui, per ora, restano solo degli scatti fotografici realizzati dallo stesso pittore.
In occasione della mostra, infine, l’associazione “Il Prato Bianco” organizzerà una serie di eventi culturali collaterali, con il coinvolgimento degli amici dell’artista e di collezionisti, per rendere omaggio ad Alberto Chiarini e alla sua arte (il calendario degli eventi sarà reso noto in occasione dell’inaugurazione).
“E’ un evento culturale importante per la città – ha aggiunto questa mattina in conferenza stampa il sindaco Maurizio Brucchi –soprattutto per il legame forte e sempre vivo tra Teramo e l’artista Chiarini. Anche per questo – continua il primo cittadino – è stato scelto un luogo centrale per la cultura teramana come la Pinacoteca Civica che per la prima volta esporrà le opere di un artista contemporaneo”. “Sono orgogliosa di inaugurare il mio assessorato alla Cultura con quest’antologica – questo il commento dell’assessore Francesca Lucantoni – che accompagnerà gli eventi durante il periodo natalizio. Tra l’altro – ha anticipato la Lucantoni – l’esposizione sarà accompagnata da altre attività didattiche e culturali”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, anche Vincenzo De Nardis, il Vicepresidente della Fondazione Tercas che ha contribuito alla realizzazione dell’antologica e la Direttrice dei Musei Civici di Teramo, Paola Di Felice. Particolarmente importante per l’organizzazione della mostra, il supporto di Giuseppe Cingoli che da subito ha sostenuto l'evento sponsorizzandone una larga parte.
Alberto Chiarini, pittore (Teramo, 1939 – 1988)
Diplomato all’Istituto d’Arte di Macerata, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha come
insegnanti due grandi maestri della pittura italiana, Franco Gentilini e Mino Maccari. Da giovane dipinge con impegno, ma si occupa anche di scultura e di grafica, recuperando, con originalità e perizia, l’antica tecnica dell’affresco. Negli anni Sessanta entra a far parte del gruppo “Il pastore bianco”che, attorno alla personalità artistica di Guido Montauti, raccoglie alcuni giovani pittori teramani in una significativa esperienza di rinnovamento linguistico e di autocoscienza territoriale.
L’opera di Alberto Chiarini è costellata di premi e riconoscimenti, ma soprattutto è accompagnata da un impegno costante e da una continua crescita nel campo delle arti figurative che lo portano a realizzare mostre personali a Milano, Bologna, Roma, Macerata, Viareggio, Vasto, Losanna. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private; una sua grande scultura in marmo è nel giardino del Palazzo degli Uffici Finanziari di Teramo. A testimonianza del suo spirito di sperimentatore, merita di essere ricordata l’esperienza della seconda televisione via cavo nazionale, da lui fondata a Teramo nel 1974, di cui è il principale sostenitore, curando una serie di programmi fortemente innovativi, soprattutto dando spazio alla cultura popolare e al dialetto, in un periodo in cui tutto ciò era ancora simbolo di arretratezza culturale. Dopo anni di intensa attività svolta nello studio di via Antica Cattedrale, muore nella sua città il 16 agosto 1988 in seguito a un incidente stradale mentre sta organizzando un’importante personale a Scanno. Una mostra che i suoi amici hanno poi ugualmente allestito in quello stesso mese. È stato docente di Disegno e Storia dell’Arte a Teramo presso l’Istituto Magistrale.
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