Aldo Buzzi e Saul Steinberg. Un’amicizia tra letteratura, arte e cibo
Dal 19 Marzo 2015 al 24 Maggio 2015
Sondrio
Luogo: Galleria Credito Valtellinese
Indirizzo: piazza Quadrivio 8
Orari: da martedì a venerdì 9-12 / 15-18; sabato 9-12
Curatori: Marina Marchesi, Franco Salghetti-Drioli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0342 522738
E-Mail info: galleriearte@creval.it
Sito ufficiale: http://https://www.creval.it/index.asp
La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese apre, giovedì 19 marzo, presso la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio, la mostra “Aldo Buzzi e Saul Steinberg. Un’amicizia tra letteratura, arte e cibo”.
La mostra nasce dal desiderio di riaccendere i riflettori e far riscoprire due significativi personaggi che hanno “segnato” la metà del Novecento per finezza intellettuale, umorismo ed ironia: lo scrittore Aldo Buzzi (nato a Como nel 1910 e scomparso a Milano nel 2009), noto ai lettori per L’uovo alla kok (Adelphi) e Cechov a Sondrio (Scheiwiller, tra gli altri) e Saul Steinberg, il celebre disegnatore romeno–americano (1914-1999), suo grande amico fin dagli anni Trenta al Politecnico di Milano e considerato, ancora oggi, il più grande disegnatore nonché maestro d’ironia del secondo Novecento.
Sono più di 150 i pezzi esposti tra libri, riviste, fotografie, disegni, corrispondenza, oltre ad alcuni testi intercalati nel percorso espositivo con riflessioni e fulminanti passaggi tratti dalle pubblicazioni dei due autori. Una mostra che intreccia in parallelo vita e opere dei due protagonisti, con la presenza di uno straordinario fondo mai esposto fino ad ora e in gran parte inedito: circa 70 disegni e piccoli oggetti d’arte donati direttamente o inviati in oltre cinquant’anni di corrispondenza e conservati con cura. Una trentina di essi sono stati pubblicati nei vari libri di Buzzi e tutti sono stati catalogati dalla Saul Steinberg Foundation di New York, che ha collaborato all’iniziativa.
La mostra, per la prima volta in una forma così completa – grazie ai materiali messi a disposizione da Marina Marchesi, figlia di Bianca Lattuada, compagna di una vita dello scrittore, e dal nipote Giovanni Cavedon – celebra la storia di una profonda amicizia certamente personale (il sempre misurato Aldo Buzzi, ricordando la consuetudine dei loro soggiorni estivi a Long Island tra giri e conversazioni, in un’intervista sintetizza: “Fu un pessimo automobilista, ma un meraviglioso amico”), ma anche e soprattutto intellettuale, che ha pochi paragoni nel Novecento per durata, intensità e importanza.
Lo dimostrano l’intreccio, che solo l’archivio ora esposto può far risaltare, tra scrittura e grafica, tra i libri dell’uno e i disegni dell’altro pubblicati nelle pagine degli stessi, fino alle comuni uscite sul prestigioso “New Yorker”, i ritratti, le fotografie, gli auguri d’artista. Lo dimostrano soprattutto i due libri di Steinberg pubblicati postumi a cura dell’amico, che definisce le sue lettere “bellissime” e “significative quanto i suoi disegni”: “ho visto che da sole bastavano a una lettura corrente dei suoi pensieri senza interlocutori”.
Non una semplice somma dei materiali di Buzzi più i disegni a sé stanti di Steinberg, ma, al contrario, una mostra che testimonia il legame che unisce tra loro le opere esposte, raccolte con convinzione dallo scrittore nel corso della sua lunga vita e che ad esse ha attribuito un valore profondo, che solo ora appare tale anche a noi. L’iniziativa si configura pertanto non come un omaggio “minore” al grande disegnatore, ma come un’originale presentazione e interpretazione di un’amicizia feconda per entrambi.
Sullo sfondo appare inoltre un altro elemento che fa da collante all’amicizia: la comune passione per la gastronomia. Libri, menu, disegni e lettere la documentano in abbondanza (i testi più importanti sono L’uovo alla kok del 1979 e Lettere a Aldo Buzzi del 2002) e danno un sapore particolare alla mostra, che non a caso è realizzata in coincidenza con l’anno dell’Expo.
Esposti in mostra e degni di nota sono alcuni omaggi alla città di Milano nella quale Saul Steinberg ha trovato rifugio negli anni della giovinezza e a cui è sempre rimasto legato.
A complemento dell’esposizione, in mostra verrà proiettata l’intervista televisiva realizzata da Zavoli a Steinberg nel 1967.
La mostra, progettata da Andrea Tomasetig, curata da Marina Marchesi e Franco Salghetti-Drioli, e patrocinata dal Politecnico di Milano, è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese - con testi di Andrea Tomasetig, Alberto Capatti e Stefano Salis - e proseguirà dal 20 giugno al 1 novembre negli spazi di Villa Bertelli a Forte dei Marmi, in collaborazione con il Museo della Satira e della Caricatura.
La mostra nasce dal desiderio di riaccendere i riflettori e far riscoprire due significativi personaggi che hanno “segnato” la metà del Novecento per finezza intellettuale, umorismo ed ironia: lo scrittore Aldo Buzzi (nato a Como nel 1910 e scomparso a Milano nel 2009), noto ai lettori per L’uovo alla kok (Adelphi) e Cechov a Sondrio (Scheiwiller, tra gli altri) e Saul Steinberg, il celebre disegnatore romeno–americano (1914-1999), suo grande amico fin dagli anni Trenta al Politecnico di Milano e considerato, ancora oggi, il più grande disegnatore nonché maestro d’ironia del secondo Novecento.
Sono più di 150 i pezzi esposti tra libri, riviste, fotografie, disegni, corrispondenza, oltre ad alcuni testi intercalati nel percorso espositivo con riflessioni e fulminanti passaggi tratti dalle pubblicazioni dei due autori. Una mostra che intreccia in parallelo vita e opere dei due protagonisti, con la presenza di uno straordinario fondo mai esposto fino ad ora e in gran parte inedito: circa 70 disegni e piccoli oggetti d’arte donati direttamente o inviati in oltre cinquant’anni di corrispondenza e conservati con cura. Una trentina di essi sono stati pubblicati nei vari libri di Buzzi e tutti sono stati catalogati dalla Saul Steinberg Foundation di New York, che ha collaborato all’iniziativa.
La mostra, per la prima volta in una forma così completa – grazie ai materiali messi a disposizione da Marina Marchesi, figlia di Bianca Lattuada, compagna di una vita dello scrittore, e dal nipote Giovanni Cavedon – celebra la storia di una profonda amicizia certamente personale (il sempre misurato Aldo Buzzi, ricordando la consuetudine dei loro soggiorni estivi a Long Island tra giri e conversazioni, in un’intervista sintetizza: “Fu un pessimo automobilista, ma un meraviglioso amico”), ma anche e soprattutto intellettuale, che ha pochi paragoni nel Novecento per durata, intensità e importanza.
Lo dimostrano l’intreccio, che solo l’archivio ora esposto può far risaltare, tra scrittura e grafica, tra i libri dell’uno e i disegni dell’altro pubblicati nelle pagine degli stessi, fino alle comuni uscite sul prestigioso “New Yorker”, i ritratti, le fotografie, gli auguri d’artista. Lo dimostrano soprattutto i due libri di Steinberg pubblicati postumi a cura dell’amico, che definisce le sue lettere “bellissime” e “significative quanto i suoi disegni”: “ho visto che da sole bastavano a una lettura corrente dei suoi pensieri senza interlocutori”.
Non una semplice somma dei materiali di Buzzi più i disegni a sé stanti di Steinberg, ma, al contrario, una mostra che testimonia il legame che unisce tra loro le opere esposte, raccolte con convinzione dallo scrittore nel corso della sua lunga vita e che ad esse ha attribuito un valore profondo, che solo ora appare tale anche a noi. L’iniziativa si configura pertanto non come un omaggio “minore” al grande disegnatore, ma come un’originale presentazione e interpretazione di un’amicizia feconda per entrambi.
Sullo sfondo appare inoltre un altro elemento che fa da collante all’amicizia: la comune passione per la gastronomia. Libri, menu, disegni e lettere la documentano in abbondanza (i testi più importanti sono L’uovo alla kok del 1979 e Lettere a Aldo Buzzi del 2002) e danno un sapore particolare alla mostra, che non a caso è realizzata in coincidenza con l’anno dell’Expo.
Esposti in mostra e degni di nota sono alcuni omaggi alla città di Milano nella quale Saul Steinberg ha trovato rifugio negli anni della giovinezza e a cui è sempre rimasto legato.
A complemento dell’esposizione, in mostra verrà proiettata l’intervista televisiva realizzata da Zavoli a Steinberg nel 1967.
La mostra, progettata da Andrea Tomasetig, curata da Marina Marchesi e Franco Salghetti-Drioli, e patrocinata dal Politecnico di Milano, è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese - con testi di Andrea Tomasetig, Alberto Capatti e Stefano Salis - e proseguirà dal 20 giugno al 1 novembre negli spazi di Villa Bertelli a Forte dei Marmi, in collaborazione con il Museo della Satira e della Caricatura.
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