L’Italia s’industria 1920-1960. Le fotografie di Girolamo Bombelli dalle collezioni dell’ICCD

© Girolamo Bombelli | Girolamo Bombelli, Fabbrica Tessile Giovanni Bassetti

 

Dal 02 Dicembre 2020 al 24 Gennaio 2021

San Pietroburgo |

Luogo: Rosphoto

Indirizzo: Bol'shaya Morskaya Ulitsa 35

Curatori: Francesca Fabiani

Enti promotori:

  • Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT
  • Istituto italiano di Cultura di San Pietroburgo

Sito ufficiale: http://www.iccd.beniculturali.it



Inaugura il 1 dicembre 2020, in Russia, presso la sede del Rosphoto a San PIetroburgo, la mostra “L’Italia s’industria 1920-1960. Le fotografie di Girolamo Bombelli dalle collezioni dell’ICCD”.

Cartiere, distillerie, lanifici, fonderie, stabilimenti chimici, manifatture. E ancora, l’architettura, gli interni, i macchinari, i lavoratori, i processi di produzione e le merci: è l’avvio della modernizzazione.
Le fotografie furono realizzate tra il 1920 e il 1960, soprattutto in ambito lombardo, su committenza di imprenditori lungimiranti che vollero ritrarre la realtà del lavoro di impresa documentandone anche gli aspetti meno conosciuti. «Le fotografie del Fondo Bombelli restituiscono l’immagine di un’Italia operosa, alle prese con le prime esperienze di imprenditoria su larga scala che videro l’affermarsi di alcuni “brand” diventati poi leggendari: la Martini & Rossi, la Pirelli, la Bassetti e molti altri», come spiega la curatrice, Francesca Fabiani.

Questo nucleo di fotografie di soggetto industriale – mai esposto prima d’ora – costituisce parte dell’archivio del fotografo Girolamo Bombelli (Milano 1882-1969) e del suo collaboratore Luigi Cattaneo ed è conservato presso l’ICCD di Roma.
L’attività di Bombelli fu legata principalmente al mondo del collezionismo; il suo archivio è infatti costituito per lo più da fotografie di opere d’arte commissionate da galleristi, case d’asta, editori e collezionisti. Solo una piccola parte è dedicata al tema dell’industria ma costituisce forse il nucleo più interessante per il ruolo che ebbe nella costruzione dell’immagine moderna del Paese nella prima metà del XX secolo.

La mostra è frutto della collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT e l’Istituto italiano di Cultura di San Pietroburgo ed è stata pensata nell’ottica di dare risalto non solo ad una diversa (e forse poco nota) immagine dell’Italia, ma anche di dare visibilità alle straordinarie collezioni fotografiche che l’ICCD conserva.

Per Carlo Birrozzi, Direttore ICCD «Costruire narrazioni sempre attuali delle nostre collezioni è un fattore che è entrato a far parte del nostro approccio istituzionale. Consentire alla fotografia storica di acquisire nuovo senso ci aiuta a meglio inquadrare la nostra evoluzione culturale, a ricondurre sullo stesso asse dove eravamo e dove siamo, per poter auspicabilmente immaginare e decidere dove saremo. In quest’ottica interpreto questa mostra come la prima di una serie di iniziative e di collaborazioni internazionali a vantaggio della scoperta delle collezioni dell’ICCD e del patrimonio culturale in esse rappresentato.»

Paola Cioni Direttrice Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo sottolinea «che la Russia nutre da sempre un fortissimo interesse per il nostro paese e con questa esposizione avrà modo di scoprire un lato inesplorato della nostra storia. L’esposizione rappresenta quindi solo un primo passo per una collaborazione più stretta tra i nostri due paesi anche in ambito fotografico.»
 
Mostra a cura di Francesca Fabiani con un Comitato Scientifico composto da Carlo Birrozzi, Elena Berardi, Alessandro Coco, Francesca Fabiani, Stefano Valentini, Simona Turco e con la collaborazione di Martina Alessandrini, Marta Moi e Gerardo Leone.

Aziende in mostra

Industrie Pirelli
S.M.I. (Società Metallurgica Italiana)
Distilleria Martini & Rossi
Distillerie Italiane
Fabbrica di cioccolato Italcima
Fabbrica Tessile Giovanni Bassetti
Cotonificio F.lli Dell’Acqua
Cartiere Burgo
Brill
OSVA (Officine di Sesto San Giovanni Valsecchi Abramo)
Nicky Chini

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