La rete del saper fare
Dal 13 Luglio 2012 al 12 Agosto 2012
Ravello | Salerno
Luogo: Villa Rufolo
Indirizzo: piazza Duomo
Orari: tutti i giorni 9-20
Curatori: Autostrade per l’Italia
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3, gruppi € 4
Telefono per informazioni: +39 02 48518662
E-Mail info: viola.violi@milleeventi.it
Sito ufficiale: http://www.villarufolo.it
Autostrade per l’Italia è, per la prima volta, main sponsor del Festival di Ravello, la prestigiosa rassegna musicale che da molti anni ospita i più importanti artisti al mondo in un contesto suggestivo di rara bellezza. E in questo scenario dà vita ad un racconto di viaggio nel tempo e nello spazio lungo la rete di Autostrade per l’Italia.
Avviene nel chiostro inferiore di Villa Rufolo, dal 13 luglio al 12 agosto, con la Mostra “La rete del saper fare”, un percorso fotografico cronologico che porterà il visitatore a scoprire i mille volti dell’Italia.
L’esposizione ripercorre infatti le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita della rete autostradale italiana.
Per la prima volta saranno esposte foto che raccontano la storia dell’Italia laboriosa e creativa degli ‘50. Affondano lì le nostre radici, tra gli operai che con fatica traducono in realtà calcoli e disegni ingegneristici, per dar vita a quella che sarà l’infrastruttura del futuro. Attraverso un innovativo percorso espositivo, ci muoviamo tra i diversi territori che la rete attraversa in un continuo confronto fra com’eravamo e ciò che siamo diventati. Dalla posa della prima pietra dell’A1 nel maggio del 1956, nastro di partenza del nostro viaggio, passando per la costruzione dei primi imponenti viadotti, venuti su e saldamente tenuti in piedi da una mescola indissolubile di ferro, cemento e sudore, l’autostrada diventa il set cinematografico ideale dell’Italia di quegli anni. Arriviamo ad oggi, alle più moderne tecniche di scavo, ai macchinari più evoluti, alle tecnologie più innovative, a operai sempre più specializzati ma alla stessa immutata passione di tenere insieme il nostro Paese e avanzare verso nuovi orizzonti.
L’obiettivo è di valorizzare, per immagini, la capacità della nostra infrastruttura di evolversi nel tempo come volano dello sviluppo economico e sociale del Paese, e quale potente strumento di integrazione tra culture e identità di territori.
<<E’ un’idea – dichiara Francesco Delzìo - direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Marketing di Autostrade per l’Italia - nata lasciandoci ispirare dalla storia di Autostrade, che a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta ha fatto muovere uomini e merci, idee e cultura favorendo l’integrazione geografica e sociale, l’identità nazionale e lo sviluppo economico del Paese. Oggi Autostrade è non soltanto la rete che unisce territori, uomini e mestieri, ma anche il player industriale che investe sull’eccellenza del saper fare in Italia”.
La mostra comprende anche un’esposizione fotografica dedicata alla presenza internazionale di Autostrade per l’Italia che racconta la sua leadership tecnologica e costruttiva nel mondo.
La partnership con il Festival di Ravello rappresenta un’ulteriore testimonianza di quella sensibilità, che negli ultimi anni ha spinto Autostrade per l’Italia a sostenere importanti iniziative culturali del nostro Paese. Da 10 anni, infatti, la Società è nel Gruppo dei soci fondatori dell’Accademia di Santa Cecilia, impegno al quale si aggiungono la partnership con il Maggio Fiorentino, interventi di recupero di siti archeologici e naturalistici e la pubblicazione di importanti volumi dedicati all’arte.
Avviene nel chiostro inferiore di Villa Rufolo, dal 13 luglio al 12 agosto, con la Mostra “La rete del saper fare”, un percorso fotografico cronologico che porterà il visitatore a scoprire i mille volti dell’Italia.
L’esposizione ripercorre infatti le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita della rete autostradale italiana.
Per la prima volta saranno esposte foto che raccontano la storia dell’Italia laboriosa e creativa degli ‘50. Affondano lì le nostre radici, tra gli operai che con fatica traducono in realtà calcoli e disegni ingegneristici, per dar vita a quella che sarà l’infrastruttura del futuro. Attraverso un innovativo percorso espositivo, ci muoviamo tra i diversi territori che la rete attraversa in un continuo confronto fra com’eravamo e ciò che siamo diventati. Dalla posa della prima pietra dell’A1 nel maggio del 1956, nastro di partenza del nostro viaggio, passando per la costruzione dei primi imponenti viadotti, venuti su e saldamente tenuti in piedi da una mescola indissolubile di ferro, cemento e sudore, l’autostrada diventa il set cinematografico ideale dell’Italia di quegli anni. Arriviamo ad oggi, alle più moderne tecniche di scavo, ai macchinari più evoluti, alle tecnologie più innovative, a operai sempre più specializzati ma alla stessa immutata passione di tenere insieme il nostro Paese e avanzare verso nuovi orizzonti.
L’obiettivo è di valorizzare, per immagini, la capacità della nostra infrastruttura di evolversi nel tempo come volano dello sviluppo economico e sociale del Paese, e quale potente strumento di integrazione tra culture e identità di territori.
<<E’ un’idea – dichiara Francesco Delzìo - direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Marketing di Autostrade per l’Italia - nata lasciandoci ispirare dalla storia di Autostrade, che a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta ha fatto muovere uomini e merci, idee e cultura favorendo l’integrazione geografica e sociale, l’identità nazionale e lo sviluppo economico del Paese. Oggi Autostrade è non soltanto la rete che unisce territori, uomini e mestieri, ma anche il player industriale che investe sull’eccellenza del saper fare in Italia”.
La mostra comprende anche un’esposizione fotografica dedicata alla presenza internazionale di Autostrade per l’Italia che racconta la sua leadership tecnologica e costruttiva nel mondo.
La partnership con il Festival di Ravello rappresenta un’ulteriore testimonianza di quella sensibilità, che negli ultimi anni ha spinto Autostrade per l’Italia a sostenere importanti iniziative culturali del nostro Paese. Da 10 anni, infatti, la Società è nel Gruppo dei soci fondatori dell’Accademia di Santa Cecilia, impegno al quale si aggiungono la partnership con il Maggio Fiorentino, interventi di recupero di siti archeologici e naturalistici e la pubblicazione di importanti volumi dedicati all’arte.
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