Vania Elettra Tam. Il giro del mondo in 30 m²
![Vania Elettra Tam, Assorbita dai lavori domestici 3, 2008, 80x110 cm, olio su tela Vania Elettra Tam, Assorbita dai lavori domestici 3, 2008, 80x110 cm, olio su tela](http://www.arte.it/foto/600x450/09/56501-unnamed.jpg)
Vania Elettra Tam, Assorbita dai lavori domestici 3, 2008, 80x110 cm, olio su tela
Dal 20 Novembre 2016 al 03 Dicembre 2016
Roma
Luogo: Nardi Arte
Indirizzo: via Arturo Graf 74
Telefono per informazioni: +39 06 827 1920
E-Mail info: arte.nardi@gmail.com
12 sono le opere che Massimiliano Manoli ha scelto di mettere in mostra alla Nardi Arte dal 19 di novembre al 3 di dicembre. 4 dipinti per ogni ciclo pittorico dell’artista comasca Vania Elettra Tam. I cicli in questione, realizzati fra il 2008 e il 2012, sono quelli delle “Casalinghe disperate”, di “Cronaca rosa” e delle “Ombre”, che hanno creato attorno alla Tam una notevole attenzione da parte della critica e del collezionismo.
Nelle suddette opere l’ironia e la seduzione si sovrappongono ad una velata critica sociale ma dallo sguardo lieve, divertito e surreale. I rifugi casalinghi, la delicatezza e l’instabilità dei suoi microcosmi quotidiani mostrano autoritratti dell’artista mentre indaga le abitudini ossessive del mondo femminile contemporaneo.
Lo spettatore è invitato a giocare con forme ed ombre e con la consapevolezza che nulla è come sembra.
Ecco cosa scrivono di lei 3 celebri critici:
Igor Zanti sulle “Casalinghe disperate”: Difficilmente si trova un artista con tali qualità tecniche e attenzione al particolare che scelga di metterle al servizio di un linguaggio ironico ed irriverente. Mi ha ricordato l’atteggiamento di alcuni artisti che, all’indomani della promulgazione delle norme sull’arte stabilite dal Concilio di Trento, si sbizzarrirono con irriverenza nelle committenze private, creando dei veri e propri capolavori. La cucina, il bagno, il salotto, la camera da letto, e gli strumenti quotidiani che accompagnano la casalinga nella ripetitiva ritmicità dei lavori domestici, si trasformano per dar vita ad una plausibile irrealtà, dove ogni scena acquista un sapore epico, poetico e teatrale. Un mondo, quello immaginato da Vania Elettra Tam, dove è concesso a chiunque, con pochi mezzi e molta fantasia, di sentirsi dea o diva, santa o peccatrice, popolana o regina.
Alessandra Redaelli su “Cronaca rosa”: Vania Elettra Tam è una filosofa del nostro tempo che con un tono leggero, quasi da talk show, riesce a dire cose davvero terribili. Condita di un’ironia sagace e crudele è questa solitudine che si respira – affogata nel rosa. Da dentro i suoi dipinti, dove si autoritrae insieme alle amiche più care, oppure da fuori, con i suoi occhioni spalancati sul mondo, osserva tutto quanto con un sorriso indecifrabile stampato sul viso. Insomma, se il suo sventolante vessillo rosa sia la bandiera di una solitudine disperata o di una libertà affermata sta a noi deciderlo.
Ivan Quaroni sulle "Ombre": Una pittura Pop, di chiara ascendenza illustrativa, è quella di Vania Elettra Tam, che usa l’autoritratto come pretestuoso leit motive per indagare tic e ossessioni del femminino contemporaneo. L’artista ritrae i suoi alter ego impegnati in banali azioni quotidiane, come truccarsi, farsi il bagno o cucinare, proiettando sulle mura domestiche ombre fantastiche, che non collimano con i gesti e le movenze reali dei protagonisti. Costruisce una narrazione ironica, che scorre parallelamente alle vicende rappresentate in primo piano, come una sorta d’ipertesto visivo. La sua è, dunque, una figurazione che mescola mimesi realistica e trasfigurazione fantastica, disseminando le immagini di dettagli indiziari, che suggeriscono una chiave d’interpretazione.
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