Spazi d’Arte a Roma. Documenti dal Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (1940-1990)
![Spazi d’Arte a Roma. Documenti dal Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (1940-1990) Spazi d’Arte a Roma. Documenti dal Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (1940-1990)](http://www.arte.it/foto/600x450/6d/96659-Foto_guida_1050.jpg)
Dal 28 Novembre 2019 al 31 Gennaio 2021
Roma
Luogo: Galleria d'Arte Moderna
Indirizzo: via Crispi 24
Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18.30. L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura. Il 24 e il 31 dicembre ore 10-14. Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1°gennaio
Curatori: Alessandra Cappella, Claudio Crescentini, Daniela Vasta
Enti promotori:
- Assessorato alla Crescita culturale di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Prolungata: fino al 31 gennaio 2021
Costo del biglietto: € 7,50 intero, 6,50 ridotto. Residenti € 6,50 intero, € 5,50 ridotto. Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente e per i possessori della MIC card
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.galleriaartemodernaroma.it/
La mostra "Spazi d’Arte a Roma. Documenti dal Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (1940-1990)" è considerare come iniziale riflessione sugli spazi romani dedicati all’arte e, soprattutto, come ricostruzione di una storia illustrata. Ricostruzione che parte dal secondo dopoguerra agli anni Novanta del Novecento, grazie le collezioni archivistiche e documentarie del CRDAV Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive della Sovraintendenza Capitolina, di cui quest’anno ricorre l’anniversario dei 40 anni della sua istituzione.
Il CRDAV, infatti, è stato creato dal Comune di Roma nel 1979 grazie a una cospicua donazione del critico d’arte Francesco Vincitorio – nel tempo schedata, digitalizzata e implementata con ulteriori donazioni da parte di privati – di cui fanno parte cataloghi, monografie, letteratura grigia (inviti, comunicati stampa, dépliant, ecc.), periodici, video e materiale fotografico. Si tratta di materiale storico-archivistico unico nel suo genere e che, proprio attraverso questa mostra, può offrire il primo spunto per nuovi approfondimenti scientifici e per ricostruire, attraverso documenti originali e una lettura approfondita seppur parziale, la/le storia/e di gallerie, spazi d’arte e associazioni che hanno definito il volto culturale e artistico di Roma come capitale del contemporaneo, anche in ambito internazionale.
La mostra è da intendere quindi come un’occasione per approfondire scientificamente temi e problematiche dell’arte nazionale e internazionale a Roma, dalla ricostruzione post-bellica fino agli ultimi decenni del XX secolo, passando per il rinnovamento intellettuale e stilistico degli anni Sessanta e Settanta, quello pittorico e teoretico degli anni Ottanta, fino ai nuovi centri espositivi degli anni Novanta, indissolubile palestra artistica e creativa anche per molta critica d’arte contemporanea.
Il progetto espositivo Spazi d’arte a Roma. Documenti dal Centro di Ricerca e Documentazione Arti Visive (1940-1990) è accompagnato da un volume di approfondimento, di prossima pubblicazione, che – attraverso alcuni saggi introduttivi e schede sulle singole gallerie e spazi d’arte – offrire a studiosi e appassionati un utile strumento di indagine a partire dalle collezioni del CRDAV.
Da dicembre 2019 ad aprile 2020, inoltre, numerosi workshop e alcuni incontri dal titolo “Testimoni dell’arte a Roma”. Attraverso il contributo di studiosi, artisti e galleristi, ricostruiscono e raccontano le storie “particolari” di alcune delle principali gallerie storiche romane e degli altri spazi d’arte esplorati dalla mostra. Agli incontri partecipano storici dell’arte ed esperti del settore, provenienti da varie realtà accademiche romane, insieme a galleristi storici della Capitale, testimoni “diretti” del fermento artistico capitolino. Importante anche la partecipazione degli artisti che hanno dato vita direttamente a propri spazi espositivi e culturali, rispondendo a un’urgenza di autonomia e indipendenza rispetto al sistema istituzionale dell’arte. Partecipano anche gli studenti universitari, grazie alla collaborazione con alcuni docenti delle cattedre di “Storia dell’arte contemporanea” delle Università romane.
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