Sfiggy Vroom!

SFIGGY VROOOM!

 

Dal 18 Giugno 2014 al 01 Luglio 2014

Roma

Luogo: B-Gallery

Indirizzo: piazza di Santa Cecilia 16

Orari: 8-23; domenica fino alle 20; chiuso lunedì

Curatori: Daria Battilana, testi critici: Giovanna Lacedra

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 338 4032 623

E-Mail info: bgallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.bgallerycafe.com


Inaugura mercoledì 18 giugno alle ore 19.30 alla B-Gallery, “SFIGGY VROOOM!” la prima personale a Roma di Alessio Bolognesi, l’artista ferrarese papà di Sfiggy, l’anti-eroe neopop totalmente bianco con occhietti vispi, sorriso sghembo, pieno di cicatrici che con la sua apparente aria da sfigato riesce a essere portatore di istanze rivoluzionarie e della giusta carica di ironia e divertimento che ci permettono di guardare avanti e, come suggerisce il titolo della mostra “viaggiare a tutto gas, come in sella a una potente moto rombante… SFIGGY VROOOM!”. Per questa prima romana, Sfiggy farà il suo ingresso nella capitale domenica 15 giugno dalle ore 10.30 in via Marilyn Monroe, dove Alessio Bolognesi realizzerà un murale per [COLLA] INTERNATIONAL STICKER ART SUMMIT, il festival internazionale e indipendente dedicato alla sticker e poster art. In mostra in galleria, fino al primo luglio, 17 disegni e 20 tele accompagnano i visitatori nell’epos di Sfiggy, un viaggio in avanti e a ritroso nel tempo, senza mappe, senza itinerari, senza un ordine cronologico prestabilito. Come racconta Giovanna Lacedra nel testo critico che accompagna la mostra: “Visitando una mostra di Alessio Bolognesi può accaderci di sorprendere Sfiggy in compagnia di personaggi che appartengono alla nostra memoria visiva. Pollon, Hello Spank, Dylan Dog e molti altri. E la stessa tecnica con cui tali vicende vengono narrate rimanda alla tradizione giapponese delle stampe ottocentesche (pensiamo agli ukiyo-e del periodo Edo realizzati da artisti come Hokusai e Hiroshige) o dei più recenti anime. Ampie aree accuratamente campite vengono racchiuse da un nero contorno, che si assottiglia o ispessisce a seconda della necessità rappresentativa. L’immagine che ne risulta è esteticamente chiara, pura e leggibile. Alessio Bolognesi recupera una serie di carte datate tra 1820 e 1870. Istintivamente decide di “prepararle” in maniera piuttosto grossolana, sporcandole, cioè, con del colore diluito. Ad asciugatura avvenuta, il fondo si presenta come un insieme di macchie apparentemente casuali. A questo punto Alessio dà la caccia a Sfiggy. Prende a giocare a nascondino con lui. [...] Nasce così una serie di illustrazioni in cui il testo scritto a mano e le macchie di colore acquerellato, fungono da texture per vere e proprie acrobazie emozionali. I lavori più recenti aprono invece un nuovo ciclo, attualmente in progress, titolato I dolori del giovane Sfiggy. Il riferimento al romanzo giovanile di Goethe non è da ricercarsi nella trama, quanto piuttosto nel titolo. Si tratta di opere realizzate ad acrilico su tele di lino grezzo di piccolo e medio formato, raffiguranti uno Sfiggy apparentemente irrobustito, eppure eroso dentro. Questi traumi interni, localizzati in specifiche parti della sua ossatura, vengono rintracciati per mezzo di aperture rettangolari, somiglianti a lastre radiografiche, dipinte su determinate zone del corpo. Può trattarsi di un’ernia intravertebrale come di una lesione al legamento di una caviglia. In ogni caso si tratta di “dolori” fisici che si fanno metafora di “traumi” di altra natura. Perché, citando il Piccolo Principe (Antoine De Saint-Exupery), l’essenziale è invisibile agli occhi”.



SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI