Sergio Staino. Passione e matite
![Sergio Staino, Bozzetto per Il potestà di Colognole Sergio Staino, Bozzetto per Il potestà di Colognole](http://www.arte.it/foto/600x450/61/61893-Staino_Il_potest_di_Colognole_1.jpg)
Sergio Staino, Bozzetto per Il potestà di Colognole
Dal 24 Marzo 2017 al 20 Aprile 2017
Roma
Luogo: Teatro Villa Pamphilj - Villino Corsini
Indirizzo: via di San Pancrazio 10
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 5814176
E-Mail info: promozione@teatrovillapamphilj.it
Sergio Staino in mostra a Roma, al Teatro Villa Pamphilj dal 24 marzo al 20 aprile con una serie di tavole tutte dedicate al teatro.
Saranno infatti allestiti, nello spazio espositivo al piano terra del Villino Corsini, i bozzetti dei costumi disegnati dal celebre vignettista satirico, papà di Bobo, commissionati dal festival Opera Barga per "Il potestà di Colognole", opera buffa di Jacopo Melani, conlibretto di Giovanni Andrea Moniglia, una sorta di commedia degli equivoci con toni satirici accentuati, che fu composta e messa in scena per la prima volta nel 1657 per l'inaugurazione del Teatro della Pergola di Firenze
Ma non solo: l’esposizione sarà impreziosita anche da altri disegni in tema, come i bozzetti per i personaggi della commedia "Il mestiere di ridere" di Vinicio Gioli (di cui ha curato anche la regia) e da alcune esilaranti tavole satiriche dedicate a grandi personaggi quali Otello e Amleto.
Da sempre Sergio Staino, artista poliedrico che nel corso della sua carriera si è avvicinato e ha interagito con diversi linguaggi artistici, è vicino al teatro e in tal senso numerosi sono i suoi impegni, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell’Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell’Estate Fiorentina.
Sergio Staino sarà presente, sabato 1° aprile alle ore 11.30 (ingresso gratuito) per un incontro-conferenza con il disegnatore Fabio Magnasciutti moderato da Anna Maria Piccoli.
Sergio Staino nasce a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. Laureato in Architettura, sfrutterà quel titolo per insegnare materie tecniche alle scuole medie nell'area fiorentina. Giunto "nel mezzo del cammin di sua vita", tuttavia, l'architetto Staino imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta. Si tratta del Fumetto. Staino vi si avvicina abbastanza timidamente, ignorando di divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus nel 1979.
Nel 1986 ha fondato e diretto il settimanale satirico “Tango”. E’ stato inoltre regista teatrale, televisivo e cinematografico. Direttore artistico del teatro Puccini di Firenze (1991-1999) e dell’Estate Fiorentina (1998-1999), è stato a lungo presidente dell’Istituzione Servizi Culturali di Scandicci e consulente artistico dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze. Nel 2000 ha disegnato scene e costumi per l’opera lirica “Il podestà di Colognole”, presentata al festival “Opera Barga” e al teatro “La Pergola” di Firenze. Nel 2001 ha prodotto per la Fondazione Collodi una mostra di quadri satirici “Pinocchio Novecento” con le avventure del burattino. Numerosissimi i volumi pubblicati, tra cui "Il romanzo di Bobo", "Montemaggio, una storia partigiana", "La trilogia sul Natale" in collaborazione con Adriano Sofri e Isabella Staino, "La guerra di Peter", “All together Bobo!” e la raccolta di vignette “A chi troppo e a chi niente”. Ha realizzato anche vari libri per bambini e romanzi satirici.
Staino collabora alla pagina culturale del quotidiano romano Il Messaggero e, nel 1982, imposta il suo proficuo rapporto con L'Unità, di cui oggi è direttore, superato l'iniziale scetticismo sulle possibilità di ironizzare dal podio di un organo di partito.
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