Sasha Huber. I love JaNY
![Sasha Huber. I love JaNY, LaStellina ArteContemporanea, Roma Sasha Huber. I love JaNY, LaStellina ArteContemporanea, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/f9/26726-_jany1.jpg)
Sasha Huber. I love JaNY, LaStellina ArteContemporanea, Roma
Dal 03 Dicembre 2014 al 13 Gennaio 2015
Roma
Luogo: LaStellina ArteContemporanea
Indirizzo: via Braccio da Montone 93
Orari: da lunedì a venerdì 17,30-19,30 e su appuntamento
Curatori: Stella Bottai
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 334 2906204
E-Mail info: lastellina05@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.lastellinaartecontemporanea.it
LaStellina ArteContemporanea è lieta di presentare I love JaNY, la prima mostra italiana dell’artista svizzera Sasha Huber (Zurigo 1975). Di origini svizzero-haitiane, residente a Helsinki, l’artista si confronta con i temi dell’identità culturale in contesti quali l’emigrazione e la diaspora, il razzismo e il colonialismo. I love JaNY (2010) è un’istallazione fotografica accompagnata da un video - appositamente ripensata per gli spazi della galleria - in cui si ricostruisce il ritratto di Jany Tomba, zia dell’artista, che negli anni Sessanta fuggì la dittatura di Haiti per stabilirsi a New York. Notata da un agente, Jany si affermò in poco tempo come celebre top model fuori dagli standard di bellezza occidentali. La scelta, per esempio, di portare i capelli naturalmente ricci contribuì a farne un’icona per le black women americane e non. Nel video Jany racconta tali differenze culturali e di come sia riuscita a conviverci superandole. In mostra sarà possibile visionare anche il catalogo di un progetto che la Huber porta avanti dal 2008, Rentyhorn. Impegnata in una revisione storica del naturalista svizzero Louis Agassiz (1807- 1873) come uno dei pionieri dell’apartheid, la Huber compie diverse performances atte a svelare l’orientamento razzista dei suoi studi. Tra queste, un viaggio sulla cima delle Alpi svizzere a lui dedicata ha la missione di re-intitolare la vetta con il nome della schiava Renty, indicata dallo scienziato come dimostrazione dell’inferiorità della razza nera. Sasha Huber vive e lavora a Helsinki. Si forma tra Svizzera e Finlandia, con un periodo di formazione a Fabrica di Benetton. Ha esposto in personali e collettive in tutto il mondo, tra cui Helsinki, Haiti, Goteborg, Londra, San Paolo e Berlino. Ricordiamo la sua partecipazione alla 19a Biennale di Sydney (2014) e allo Helsinki World Design Capital (2012). Vogue Italia nel 2011 e il portale Rai Arte nel 2013 hanno intervistato l’artista presentando i suoi principali progetti al pubblico italiano. Maggiori informazioni sul sito dell’artista www.sashahuber.com. La mostra ha il patrocinio dell’Ambasciata finlandese.
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