Sara Lovari. The Queen
![Opera di Sara Lovari Opera di Sara Lovari](http://www.arte.it/foto/600x450/7d/73253-IMG_20171025_WA0020_Copia_82261.jpg)
Opera di Sara Lovari
Dal 20 Dicembre 2017 al 26 Gennaio 2018
Roma
Luogo: Galleria d’Arte Triphè
Indirizzo: via delle Fosse di Castello 2
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 16-19, chiuso domenica e lunedì
Curatori: Maria Laura Perilli
Enti promotori:
- Patrocinio del FIDAPA BPW Italia - sezione Roma
Telefono per informazioni: +39 366 1128107
E-Mail info: info@triphe.it
Sito ufficiale: http://www.triphe.it/
La sede romana della Galleria d’Arte Triphè presenta, dal 20 dicembre 2017 al 26 gennaio 2018, "The Queen", mostra personale dell'artista Sara Lovari, a cura di Maria Laura Perilli. Realizzata con il patrocinio del FIDAPA BPW Italia, sezione Roma, l'esposizione sarà presentata ufficialmente sabato 13 gennaio alle ore 18.
La conosci la storia della bambola di carta? É la bambola che da qualsiasi posizione tu decida di osservarla, lei ti guarda, con lo sguardo comprensivo tra il sensuale, il divertito e l’arrendevole. La bambola di carta è la donna del XXI secolo, la speleologa irrisolta del sentimento. La bambola di carta è così perché non si spezza mai. Lei è una ‘’Queen’’. Sara Lovari, attraverso l’assemblaggio di carta, cartoni, immagini, macchie di colore bianco ci propone, in chiave ironica, la donna di oggi attraverso lo spirito degli anni ‘60. L’utilizzo dell’assemblaggio, che rimanda ad artisti quali ad esempio lo statunitense Joseph Cornell, in Sara Lovari si lega ad uno stile strettamente personale e ad alta identificabilità. Sono installazioni dal sapore retrò, incastonate all’interno di teche di vetro con uno spirito quasi nostalgico, tra il romantico e l’ironico. Le immagini proposte da Sara Lovari sono quelle della donna anni ‘60; gli anni che preparavano alla contestazione del ‘68, anni in cui la fiat 1100 diventava il nuovo status simbol degli italiani e la donna, nel tumultuoso consumismo economico, viveva i primi fermenti della sua emancipazione. Le donne vengono incastonate in teche di vetro; quasi a salvaguardia della loro femminilità e fragilità. Una sorta di baluardo contro l'interpretazione maschilista vissuta in chiave di dominio. Anche l'impiego della carta come materiale privilegiato nella realizzazione delle opere non può dirsi casuale. La carta, infatti, rappresenta da sempre un materiale delicato, leggero, ma nel contempo duttile e dai molteplici impieghi. È proprio in questo connubio tra simbolo e materiale utilizzato che l'artista riesce ad offrire contenuti intensi con leggerezza e materiale povero. Tre delle venti opere presenti in mostra sono centrali. Si tratta delle donne i cui abiti ricordano luoghi storici di Roma; quasi ad identificare l'idea del sensibile femminile come un qualcosa di immortale, come può esserlo un edificio storico che ha consegnato all'immortalità la sua infinita bellezza; perché una donna può essere un insieme di tante affascinanti contraddizioni; dove insieme si fondano buon senso e un po' di emotiva sregolatezza. Come spesso si sente citare “la bellezza salverà il mondo” per cui la donna avrà sicuramente un ruolo fondante in questo processo vertiginoso che dovrà sicuramente compiersi in un prossimo futuro.
La mostra è visitabile da martedì a sabato con orario 10-13 e 16-19, chiuso domenica e lunedì.
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