Robocoop. Quadrature
![Robocoop. Quadrature, stampa risografica, inchiostro su carta. Divario, Roma Robocoop. Quadrature, stampa risografica, inchiostro su carta. Divario, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/f1/108323-unnamed_15_.jpg)
Robocoop. Quadrature, stampa risografica, inchiostro su carta. Divario, Roma
Dal 19 Settembre 2020 al 07 Novembre 2020
Roma
Luogo: Divario
Indirizzo: via Famagosta 33
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 11.00 alle ore 19.00; sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00; domenica e lunedì chiuso, eccetto la domenica successiva all’opening
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.divario.space
Divario www.divario.space — il nuovo contenitore d'arte sui generis della capitale — torna con una nuova installazione e mostra personale del collettivo ROBOCOOP, progetto di ricerca artistica e sperimentazione urbana. Quadrature modifica radicalmente l’ambiente e l’identità spaziale di Divario inserendo una quinta scenografica a doppia altezza di ispirazione barocca.
Attivo dal 2012, il duo di street artist di origine romana e bolognese RomaBolognaCooperazione — questo il nome per esteso — attraverso il mezzo espressivo del poster (e non solo), decora gli spazi vuoti e i muri dimenticati delle nostre città, con suggestivi e convincenti artefici architettonici.
Fino a sabato 7 novembre 2020, l’opera site-specific temporanea in scala 1:1 crea una finta architettura, di colore rosso pompeiano, che si apre su un paesaggio immaginario di Prati e della Città del vaticano, dando vita a una profondità del tutto illusoria, ma plausibile ed efficace.
L’installazione, attraverso la riproduzione di un’immagine modellata in digitale dagli artisti e stampata su rete mesh semiforata, richiama nella sua impostazione diversi riferimenti architettonici e pittorici del passato come la Sala dei Palafrenieri (1619-1621) di Palazzo Lancellotti a Roma o le sfarzose sale della Villa di Poppea a Oplontis (I secolo a.C.).
Il titolo della mostra Quadrature, trae ispirazione dal Quadraturismo, genere pittorico nato nella seconda metà del Cinquecento che consisteva nella realizzazione di quadrature, cioè di architetture dipinte su pareti e soffitti all’interno di una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica.
Attraversando l’installazione, nell’ultima sala di Divario, l’esplorazione del nuovo panorama continua con le opere esposte: estratti, stralci, suggestioni, finestre di colore in cui ROBOCOOP sposta il punto di vista del belvedere e approfondisce il rapporto tra l’elemento architettonico che incornicia e il paesaggio che sconfina, proprio come accade nell'installazione raelizzata per lo spazio della galleria.
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