Pier Paolo Calzolari. Il Sogno e il Segno
Dal 07 Novembre 2018 al 11 Gennaio 2019
Roma
Luogo: Visionarea Art Space
Indirizzo: via della Conciliazione 4
Orari: 10-21.30
Curatori: Luigi De Ambrogi
E-Mail info: info@visonarea.org
Sito ufficiale: http://https://www.visionarea.org
Seconda mostra della terza stagione di Visionarea Art Space che per il terzo anno consecutivo, vede il prezioso sostegno della Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele.
Con sede al secondo piano dell’Auditorium Conciliazione, il 6 novembre sarà presentato un progetto espositivo di Pier Paolo Calzolari.
Dai primi lavori attorno al 1965 fino ad oggi Calzolari ha seguito un processo di ricerca complesso sotto il segno del pluralismo, evitando ogni forma di ripetizione che non fosse legata alle esigenze del reale. Per la continua capacità di rigenerarsi negli oltre quarant’anni della sua carriera è oggi considerato uno degli artisti più inventivi e vivaci della sua generazione.
Nato nel 1943, Calzolari realizza nel 1966-67 l’opera-performance Il filtro e benvenuto all’angelo nel suo studio di Palazzo Bentivoglio a Bologna ed è fra gli artisti che espongono al “Deposito d’Arte Presente” di Torino in una delle iniziative inaugurali dell’Arte Povera.
Nel 1969 partecipa alla rassegna di Berna When Attitudes become Form.
Nascono in questi anni le sue prime sculture ghiaccianti e il lavoro intitolato la ‘Casa ideale’ che riunisce opere di tipologie diverse che l’artista realizza fattivamente a partire da un suo testo scritto con valore programmatico. La prossimità con gli altri artisti dell’Arte Povera si manifesta nell’esigenza affermata da Calzolari di un’orizzontalità d’ispirazione francescana che porta a una rielaborazione dei rapporti fra arte, esistente, e natura.
L’utilizzazione di materiali poveri – come foglie di tabacco, margarina, petali dell’albero di Giuda, muschio, piombo, ghiaccio, neon dalla luce evanescente – testimoniano il desiderio di duttilità non convenzionale dell’artista la cui purezza espressiva e formale è sempre legata al passaggio del tempo e al processo di trasformazione della materia.
Se alla fine degli anni ’60 è stato un cardine di quella pattuglia di artisti definiti dal critico Germano Celant sotto il nome di ‘Arte Povera’, oggi porta nel mondo l’orgoglio dell’arte italiana di quell’epoca. Come poi tutti loro hanno continuato il loro lavoro in completa autonomia. Ancora oggi, poco più che settantenne, desta grande attenzione il suo lavoro come mostrano le recenti esposizioni alla Pace Gallery di New York e alla White Cube di Londra.
È qui presentato allo spazio Visionarea Art Space da Luigi De Ambrogi, curatore dell’esposizione e gallerista che a cavallo tra gli anni ’70/’80, ha esposto il lavoro di Calzolari in quattro importanti mostre con un importante lavoro del 1972 insieme ad alcuni rari disegni.
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