Mimmo Jodice. Mediterraneo
Dal 10 Novembre 2023 al 14 Aprile 2024
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
Orari: da martedì a domenica 11 – 19 la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Curatori: Simona Antonacci
Telefono per informazioni: +390632486
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
Mediterraneo è uno dei progetti più noti di Mimmo Jodice (Napoli, 1934), autore partenopeo tra i maggiori interpreti della fotografia contemporanea.
Dal 10 novembre 2023 al 14 aprile 2024, il Centro Archivi del MAXXI Architettura espone un nucleo di fotografie vintage di questa serie, entrate a far parte della Collezione di Fotografia del MAXXI Architettura grazie al contributo degli Amici del MAXXI.
Esposti anche documenti d’archivio, provini a contatto, interviste, materiali di studio e bibliografici per approfondire la genesi del progetto, elaborato da Jodice nel corso degli anni ‘80 e ’90 quando, dopo le sperimentazioni degli anni ’60 e ‘70, sviluppa un crescente interesse per i temi dell’antico, della memoria, delle origini e al contempo precisa la sua poetica incentrata sul concetto di “perdersi a guardare”, vale a dire inseguire visioni che si collocano al di fuori dalla realtà.
Tutto questo si traduce in diversi progetti dedicati alla cultura mediterranea e all’archeologia, che iniziano con una prima esplorazione dell’area a lui più vicina (Paestum, Neapolis, Pompei, Cuma, Baia) per poi estendersi al Mare Nostrum – dalla Grecia alla Tunisia, dalla Giordania alla Libia – fino ai musei di tutto il mondo. L’“incontro” con gli Atleti della Villa dei Papiri al museo Archeologico di Napoli intorno al 1985, testimoniato in mostra da un video dell’epoca, rappresenta un momento di snodo per questa ricerca, che viene ripresa in modo sistematico negli anni Novanta e trova pieno riconoscimento internazionale in una grande mostra al Philadelphia Museum of Art del 1995.
In Mediterraneo i volti e i corpi delle statue, così come le architetture, i paesaggi, le antiche rovine, i miti, sono trasfigurati attraverso profonde ombre, superfici mosse, improvvisi bagliori, assottigliamenti e dilatazioni dei contorni realizzati attraverso sapienti movimenti in camera oscura, che restituiscono la dimensione espressiva del linguaggio di Jodice.
La differenza tra i provini, presentati nelle teche, e l’opera finale mette in luce l’unicità di ogni stampa e la complessità di questo processo, raccontato dallo stesso autore in un video inedito prodotto dal Museo di Capodimonte di Napoli.
Quello di Jodice è un viaggio intorno al linguaggio della fotografia come espressione delle proprie visioni e allo stesso tempo un percorso attraverso un immaginario simbolico: un percorso alla ricerca delle radici della propria cultura guidato dall’idea di una città estesa, che parte dal golfo di Napoli per abbracciare il bacino del Mediterraneo e andare ancora oltre.
Dal 10 novembre 2023 al 14 aprile 2024, il Centro Archivi del MAXXI Architettura espone un nucleo di fotografie vintage di questa serie, entrate a far parte della Collezione di Fotografia del MAXXI Architettura grazie al contributo degli Amici del MAXXI.
Esposti anche documenti d’archivio, provini a contatto, interviste, materiali di studio e bibliografici per approfondire la genesi del progetto, elaborato da Jodice nel corso degli anni ‘80 e ’90 quando, dopo le sperimentazioni degli anni ’60 e ‘70, sviluppa un crescente interesse per i temi dell’antico, della memoria, delle origini e al contempo precisa la sua poetica incentrata sul concetto di “perdersi a guardare”, vale a dire inseguire visioni che si collocano al di fuori dalla realtà.
Tutto questo si traduce in diversi progetti dedicati alla cultura mediterranea e all’archeologia, che iniziano con una prima esplorazione dell’area a lui più vicina (Paestum, Neapolis, Pompei, Cuma, Baia) per poi estendersi al Mare Nostrum – dalla Grecia alla Tunisia, dalla Giordania alla Libia – fino ai musei di tutto il mondo. L’“incontro” con gli Atleti della Villa dei Papiri al museo Archeologico di Napoli intorno al 1985, testimoniato in mostra da un video dell’epoca, rappresenta un momento di snodo per questa ricerca, che viene ripresa in modo sistematico negli anni Novanta e trova pieno riconoscimento internazionale in una grande mostra al Philadelphia Museum of Art del 1995.
In Mediterraneo i volti e i corpi delle statue, così come le architetture, i paesaggi, le antiche rovine, i miti, sono trasfigurati attraverso profonde ombre, superfici mosse, improvvisi bagliori, assottigliamenti e dilatazioni dei contorni realizzati attraverso sapienti movimenti in camera oscura, che restituiscono la dimensione espressiva del linguaggio di Jodice.
La differenza tra i provini, presentati nelle teche, e l’opera finale mette in luce l’unicità di ogni stampa e la complessità di questo processo, raccontato dallo stesso autore in un video inedito prodotto dal Museo di Capodimonte di Napoli.
Quello di Jodice è un viaggio intorno al linguaggio della fotografia come espressione delle proprie visioni e allo stesso tempo un percorso attraverso un immaginario simbolico: un percorso alla ricerca delle radici della propria cultura guidato dall’idea di una città estesa, che parte dal golfo di Napoli per abbracciare il bacino del Mediterraneo e andare ancora oltre.
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