Laura Canali. Traspare-in-te
Dal 28 Maggio 2018 al 25 Giugno 2018
Roma
Luogo: Cenacolo de l’Erma - Palazzo Cisterna
Indirizzo: via Giulia 163
Enti promotori:
- Fondazione Ducci
Costo del biglietto: ingresso gratuito
La Fondazione Ducci, da sempre impegnata nella promozione dell’arte dei protagonisti più influenti dello scenario contemporaneo, è lieta di organizzare la personale di Laura Canali “Traspare-in-te” che, inaugurata il 28 maggio alle ore 18.30, rimarrà in esposizione fino al 25 giugno 2018 presso la splendida cornice di Palazzo Cisterna sita in via Giulia 163 a Roma.
La mostra, presentata dal Prof. Claudio Strinati– Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione– propone una personale dell’artista.
Laura Canali è una cartografa e artista.
È nata e vive a Roma, dove collabora dal 1993 con la rivista italiana di geopolitica Limes del Gruppo Editoriale l’Espresso.
Ha collaborato con il settimanale iViaggi di Repubblica, National Geographic Italia, Casa Editrice Paravia, Repubblica TV, World Bank, Macrogeo, Barilla e Società Dante Alighieri, Inarch - Istituto Nazionale di Architettura.
Con diverse esposizioni personali ed una Biennale di Architettura alle spalle, Laura Canali presenta a Palazzo Cisterna un percorso che conduce lo spettatore nella scoperta di luoghi geografici reali e immaginari, attraverso il mito e l’inconscio, in una riflessione guidata da un tema ricorrente: l’acqua.
L’elemento acquatico è infatti il fil rougedell’esposizione, e della vita stessa, in quanto simbolo e metafora dell’Universo.
Nasce a Roma il 6 marzo 1968.
Cartografa. Collabora con la rivista italiana di geopolitica Limes dal 1993.
Ha collaborato con: L’Espresso, iViaggi di Repubblica, National Geographic Italia,
Casa Editrice Paravia e Pearson, Repubblica TV, World Bank, MacroGeo, Barilla e Società Dante Alighieri, Raistoria, Inarch - Istituto Nazionale di Architettura.
Scrive regolarmente per la rubrica Ricamando il mondo sul sito di Limes.
Ha esposto: MAXXI B.A.S.E., Roma; 13^ Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia “Common Ground”, Venezia; Palazzo Incontro della Provincia di Roma, Roma; Auditorium Parco della Musica, Roma; Palazzo Ducale , Genova; Palazzo Farnese, Caprarola; Todi Festival 2013, Todi; Sede centrale della Banca Mondiale, Washington DC; Common Ground, Abu Dhabi - Emirati Arabi Uniti; Rotonda della Besana, Milano Expo; Caffetteria del Chiostro del Bramante, Roma; Case romane del Celio, Roma; Galleria Angelica, Roma; Festa di Teatro Eco-Logico, Stromboli; Palazzo Poli, Roma; Spazio Fondaco, Roma.
Stampa e pubblicazioni: Intervista-a-laura-canali, articolo sull’opera “La radice dellʼessenza”; La Repubblica – edizione di Genova: “Il mondo sulla carta” di Wanda Valli (29/01/2013); Catalogo generale Biennale di Architettura di Venezia 2012; Catalogo: Le Quattro stagioni, architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy; Catalogo PPP Una Polemica Inversa, Fandango editore; Paul Celan in Italia - Sapienza Università Editrice, 2014; Romanische Studien - Geopoesia: Un’esile impronta profonda fino al centro della Terra; Montesquieu.it - Commento alla Carte de Tendre - 2015 - Università di Bologna; D la Repubblica n°957 del 26 settembre 2015 – Il pianeta dipinto - di Luisa Taliento: Intervista a Laura Canali, “La natura non è un soffio”; Cartographica, The International journal for Geographic Information and Geovisualization, University of Toronto (N° 52 - primavera 2017) pubblica una intervista etnografica sul lavoro di cartografa di Laura Canali; Rai Tg3 Intervista personale sulla Rubrica “Persone” del 21 maggio 2017; “Gravity, immaginare l’Universo dopo Einstein”, Corraini Edizioni, 2017 - Catalogo per mostra al Museo MAXXI di Roma; Food&Migration - Barilla Center for Food & Nutrition 2017 - Lavoro cartografico; Scrittrici nomadi. Passare i confini tra lingue e culture. - Sapienza Università Editrice; Geopoesia: Isole di sabbia; Geocultura, Prospettive, strumenti, strategie per un mondo italiano - Annuario 2016 della Società Dante Alighieri, Progetto e realizzazione delle mappe interne al volume.
“Traspare-in-te” di Laura Canali
Guardando dalla superficie dell’acqua
“La pioggia della notte scorsa ha sparso i fiori per terra
e scie odorose inondano ora tutto il villaggio”
Lo Zen e la cultura giapponese, 2014 Adelphi, traduzione pag. 16 - Illustrazione 25a in calligrafia del maestro Zen Ikkyū Sōjun (1396-1481)
L’acqua è un elemento che sta dentro e fuori. Fuori sulla terra e dentro il corpo degli organismi viventi. Forse è arrivata dallo spazio attraverso gli asteroidi o le comete o forse si è materializzata grazie al raffreddamento della crosta terrestre che ha creato un’atmosfera di vapore acqueo, prodromi della pioggia.
Difficile essere certi della fonte meravigliosa primordiale. La nascita stessa della terra è un vero mistero. Sappiamo poco ma il fascino delle origini, le connessioni spaziali con l’umano e con il terrestre è la chiave per trovare il significato della nostra vita.
L’acqua scioglie le rocce nel mare. Scava percorsi carsici nelle montagne, elabora la chimica del corpo umano, senza acqua si sopravvive pochi giorni. Eppure non l’amiamo abbastanza da proteggerla. Nella mitologia l’acqua era una divinità e i pozzi erano sacri. Nell’Antico Egitto si venerava anche il dio delle inondazioni annuali, Hapy. Nelle isole Fuji c’era il dio dalle sembianze di squalo, Dakuwaqa. Anche alle Hawaii c’era un dio simile ma c’era anche il dio del mare, Kanaloa, associato ad un vulcano estinto Kanea. L’acqua e il fuoco da sempre insieme, complementari e indispensabili l’una all’altro.
Che mistero pervade una sorgente!
Tanto remota è la vita dell’acqua,
simile a una compagna ultraterrena
racchiusa in una brocca
di cui nessuno ha mai veduto il fondo,
solo il coperchio di vetro -
come se si guardasse a volontà
nel volto di un abisso!
(…)
Emily Dickinson - Tutte le poesie - I Meridiani, 1997 Arnoldo Mondadori Editore, pag. 1375.
Questa mostra si lega all’elemento acqua per la sua importanza nella vita e per il suo essere simbolo, metafora e storia dell’Universo. Attraverso il suo flusso vorrei attraversare terre dell’inconscio e terre geografiche. Le prime per dare spazio ai pensieri più nascosti e le seconde per scendere su problemi umani che non vediamo più lucidamente. Non ricordare l’importanza delle fonti di acqua è un rischio troppo grande. Continuare ad inquinarle equivale ad omicidi di massa. La vendita di acque di un fiume può innescare carestie e guerre. Un acquedotto logoro e troppo vecchio lascia disperdere il suo prezioso liquido.
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