Landon Metz
Dal 06 Marzo 2018 al 22 Aprile 2018
Roma
Luogo: Museo Pietro Canonica a Villa Borghese
Indirizzo: piazza di Siena 2
Orari: Martedì - Domenica dalle 10.00 alle 16.00 (la biglietteria chiude mezz'ora prima)
Curatori: Pier Paolo Pancotto
Enti promotori:
- Roma Capitale
- Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
- In collaborazione con Andersen’s - Copenhagen
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
E-Mail info: mamie@andersen-s.dk
Sito ufficiale: http://www.museocanonica.it/
Con la mostra di Landon Metz, la prima personale dell’artista presso una pubblica istituzione in Italia, prosegue al Museo Pietro Canonica di Villa Borghese il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema progetto Cultura.
Il progetto, ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto, è volto a far riflettere sul rapporto tra protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia e offre al pubblico l’opportunità, per la prima volta, di apprezzare la produzione di esponenti particolarmente rappresentativi della creatività odierna ma scarsamente presenti, se non del tutto assenti, nella scena espositiva pubblica italiana. Ancora oggi molti artisti stranieri si confrontano con il contesto storico e culturale italiano, rinnovando un’antica tradizione e reinterpretandone canoni e modalità esecutive. Ciascun autore è chiamato a realizzare un intervento originale concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione alle loro caratteristiche storiche e strutturali. In sintonia con le linee guida generali di Fortezzuola.
Landon Metz, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica che si sviluppa attraverso alcuni dei sistemi espressivi più ricorrenti nel suo percorso creativo: plastico, grafico, installativo. A far loro da comune denominatore una riflessione sull’idea di scultura ed il significato che tale pratica, attorno a cui Pietro Canonica ha incentrato buona parte della sua produzione, possiede oggi. A tale scopo l’artista propone una serie di lavori plastici in cemento pigmentato che esplicitano in forma tridimensionale alcune sue prove pittoriche, dando così voce, in un unico gesto, alle due forme linguistiche che alimentano principalmente la sua sintassi creativa. Come egli stesso afferma “Il cemento è un materiale che è stato in gran parte elaborato dai romani e dopo la caduta del loro impero è più o meno scomparso. Riapparve come miscela rinforzata nella prima metà dell’Ottocento, poco prima della nascita di Pietro Canonica. Mi piace l'uso di questo materiale come collegamento tra le diverse epoche e storie che si intrecciano nello spazio del museo, il loro andare avanti e indietro nel tempo... Adotto un cemento pigmentato rosa sia per evocare i toni dei materiali che compongono la struttura espositiva quanto per accennare al tema del corpo ricorrente nel lavoro di Canonica”. Alle sculture, disposte in numero e soluzione variabile sui diversi piani del museo, fanno eco alcuni dipinti di varie date, testimoni del sistema espressivo che è abitualmente al centro del lavoro di Metz, la pittura. Si tratta di olii su tela che documentano la sua personale ricerca sul tema della percezione che egli compie attraverso l’adozione di campiture cromatiche essenziali dalle sagome primordiali, a metà strada tra il concretismo organico di Abstraction-Création e quello lirico di Supports/Surfaces. Come Martin Soto Climent, Alfredo Aceto, Claire Tabouret, Tillman Kaiser, Claire Fontaine, Ciprian Mureşan, Nick Devereux, Benjamin Hirte, Chadwick Rantanen, Denis Savary anche Landon Metz dà luogo a un percorso visivo site specific sviluppato mantenendo un atteggiamento quasi “performativo” (operando di giorno in giorno all’interno del museo, abbandonandosi alle suggestioni del luogo) il cui esito finale sarà noto solo al termine della sua realizzazione, vale a dire a ridosso della data di inaugurazione della mostra.
Landon Metz (Phoenix, 1985; vive e lavora a New York. Mostre personali (selezione): Andersen’s, Copenhagen (2017; 2015); Massimo Minini, Brescia (2016); Francesca Minini, Milano (2016); ADN collection, Bolzano (2014); Michael Jackson Penthouse, Retrospective, Hudson, New York (2014). Mostre collettive (selezione): Greffes, Villa Medici, Roma (2017); Morris Luis / Landon Metz, Paul Kasmin, New York (2016); The essential Bruce Springsteen, Andersen's, Copenhagen (2015); From pre-history to post- everything, Sean Kelly, New York (2014); Glasgow International Biennial, Glasgow (2014); Organix, Luciano Benetton Collection, Venezia (2013); Shake Shack Guggenheim | with Ethan Cook, V1, Copenhagen (2013); Slowed & Throwed, Chinatown Arcade, New York (2012)
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