La palazzina romana d’autore
Dal 25 Febbraio 2014 al 25 Febbraio 2014
Roma
Luogo: Dipartimento di Architettura di Roma Tre
Indirizzo: largo G.B. Marzi 10
Orari: dalle 9.30
Telefono per informazioni: +39 339 2335598
E-Mail info: segreteria@inmediarescomunicazione.it
Si terrà il 25 febbraio, alle ore 9:30, presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre, Aula Adalberto Libera, Largo G.B. Marzi, 10, il convegno ‘La palazzina romana d’autore’.
All’incontro saranno presenti, oltre ad Alfredo Passeri, professore a Roma Tre e autore del libro “palazzine romane. valutazioni economiche e fattibilità del progetto di conservazione”, ARACNE Editrice, Roma 2013, l’Architetto di fama mondiale e Presidente dell’Accademia di San Luca, Paolo Portoghesi, lo Scrittore Premio Strega, Giorgio Montefoschi, l’Architetto e Accademico di San Luca, Francesco Cellini, l’Architetto e Accademico di San Luca, Franco Purini, lo Storico e Accademico di San Luca, Giorgio Ciucci, l’Architetto e Fondatore dell’Università Roma Tre, Vieri Quilici.
Il convegno sarà suddiviso in due parti: ‘Il tema della palazzina romana: autori, borghesi, palazzinari’, coordina gli interventi Francesco Moschini, Segretario Accademia di San Luca e ‘La palazzina, la città, i documenti, i materiali, le proposte’, coordina gli interventi Alfredo Passeri.
L’incontro offrirà l’occasione di analizzare alcuni dei temi trattati in “palazzine romane. valutazioni economiche e fattibilità del progetto di conservazione”, un’opera pluriennale costituita da materiali reperiti dagli studenti di Roma Tre, presso gli Uffici del Comune di Roma. Una ricerca paziente, che ha portato alla luce i progetti delle palazzine presentati per le “licenze edilizie”. Il volume raccoglie schede tecniche delle palazzine, saggi e testimonianze e illustrazioni.
Al convegno sono stati inviatati tutti gli ex alunni che hanno redatto tesine di estimo sulle palazzine, dall’ A.A. 1999-2000 ad oggi.
Conoscere le palazzine romane d’autore del Novecento per salvarle e apprezzarne il loro valore, la loro qualità. È questo l’assunto da cui prende forma il libro che racconta la storia dell’invenzione delle palazzine borghesi, nate a Roma e poi diffusosi in tutta Italia e all’estero, diventando un modello architettonico. Ma Passeri non si limita solo a raccontare il passato e lancia un appello: le palazzine romane d’autore sono oggi, quasi tutte, in condizioni di profondo degrado. E non, ovviamente, per colpa degli architetti. Purtroppo le ragioni di tale degrado nascono da molto lontano ed è difficile imputare tale condizione solo agli attuali proprietari-possessori. Ma, proprio per questo, le palazzine debbono essere considerate un bene culturale (beni inclusivi) per la loro sostanziale e intima “qualità architettonica”. Con tutte le implicazioni che ne conseguono.
“La palazzina romana, durante il periodo che va dai primissimi anni Venti fino alla metà degli anni Quaranta del Novecento, si affermò quale tema architettonico preferito dalla committenza privata. Da quel tipo di “committenza illuminata” che intuiva la necessità e la convenienza a investire su nuovi modelli abitativi e sulla sperimentazione in campo architettonico - spiega Passeri - Questo particolare tipo insediativo si colloca, per le sue caratteristiche estrinseche e intrinseche, a metà strada tra la tradizione e l’innovazione in campo abitativo, rispondendo perfettamente alle istanze del mercato del suo tempo. In tale contesto, il lavoro degli architetti che progettarono palazzine a Roma, consistette nel trasformare un’operazione di carattere prevalentemente tecnico ed economico, in un fatto architettonico. L’architettura della palazzina, la ricerca sui nuovi modi dell’abitare, rappresentavano allora, la vera novità che non fu affatto operazione marginale. La palazzina romana d’autore si collocava (e si colloca tutt’oggi), nel novero delle opere d’arte. Ma, purtroppo - continua Passeri - pur essendo un bene architettonico singolare, essa rischia di scomparire nel processo di marginalizzazione immobiliare, confusa nella tanta edilizia di scarsa qualità. La palazzina costituirà una vera anomalia nel panorama costruttivo d’Europa; forse vista con più curiosità fuori dall’Italia, più di quanto non fosse in patria”.
Alfredo Passeri, Professore di Estimo-Valutazione Economica dei Progetti a Roma Tre, ha lavorato con Manfredo Tafuri sull’edilizia popolare a Vienna degli anni Venti, ed è stato redattore della rivista Eupalinodiretta da Paolo Portoghesi. La sua principale opera realizzata è la sede del Rettorato e della Facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre (2000). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Indagine sull’Estimo (2004), Editoriali di Estimo (2006), L’insegnamento dell’Estimo, scritto e discusso sul web (2009), Sabaudia (2010), Riflessioni di Estimo, cinquanta editoriali sul sito (2010), cantieri romani, 2011-2013 (2013).
All’incontro saranno presenti, oltre ad Alfredo Passeri, professore a Roma Tre e autore del libro “palazzine romane. valutazioni economiche e fattibilità del progetto di conservazione”, ARACNE Editrice, Roma 2013, l’Architetto di fama mondiale e Presidente dell’Accademia di San Luca, Paolo Portoghesi, lo Scrittore Premio Strega, Giorgio Montefoschi, l’Architetto e Accademico di San Luca, Francesco Cellini, l’Architetto e Accademico di San Luca, Franco Purini, lo Storico e Accademico di San Luca, Giorgio Ciucci, l’Architetto e Fondatore dell’Università Roma Tre, Vieri Quilici.
Il convegno sarà suddiviso in due parti: ‘Il tema della palazzina romana: autori, borghesi, palazzinari’, coordina gli interventi Francesco Moschini, Segretario Accademia di San Luca e ‘La palazzina, la città, i documenti, i materiali, le proposte’, coordina gli interventi Alfredo Passeri.
L’incontro offrirà l’occasione di analizzare alcuni dei temi trattati in “palazzine romane. valutazioni economiche e fattibilità del progetto di conservazione”, un’opera pluriennale costituita da materiali reperiti dagli studenti di Roma Tre, presso gli Uffici del Comune di Roma. Una ricerca paziente, che ha portato alla luce i progetti delle palazzine presentati per le “licenze edilizie”. Il volume raccoglie schede tecniche delle palazzine, saggi e testimonianze e illustrazioni.
Al convegno sono stati inviatati tutti gli ex alunni che hanno redatto tesine di estimo sulle palazzine, dall’ A.A. 1999-2000 ad oggi.
Conoscere le palazzine romane d’autore del Novecento per salvarle e apprezzarne il loro valore, la loro qualità. È questo l’assunto da cui prende forma il libro che racconta la storia dell’invenzione delle palazzine borghesi, nate a Roma e poi diffusosi in tutta Italia e all’estero, diventando un modello architettonico. Ma Passeri non si limita solo a raccontare il passato e lancia un appello: le palazzine romane d’autore sono oggi, quasi tutte, in condizioni di profondo degrado. E non, ovviamente, per colpa degli architetti. Purtroppo le ragioni di tale degrado nascono da molto lontano ed è difficile imputare tale condizione solo agli attuali proprietari-possessori. Ma, proprio per questo, le palazzine debbono essere considerate un bene culturale (beni inclusivi) per la loro sostanziale e intima “qualità architettonica”. Con tutte le implicazioni che ne conseguono.
“La palazzina romana, durante il periodo che va dai primissimi anni Venti fino alla metà degli anni Quaranta del Novecento, si affermò quale tema architettonico preferito dalla committenza privata. Da quel tipo di “committenza illuminata” che intuiva la necessità e la convenienza a investire su nuovi modelli abitativi e sulla sperimentazione in campo architettonico - spiega Passeri - Questo particolare tipo insediativo si colloca, per le sue caratteristiche estrinseche e intrinseche, a metà strada tra la tradizione e l’innovazione in campo abitativo, rispondendo perfettamente alle istanze del mercato del suo tempo. In tale contesto, il lavoro degli architetti che progettarono palazzine a Roma, consistette nel trasformare un’operazione di carattere prevalentemente tecnico ed economico, in un fatto architettonico. L’architettura della palazzina, la ricerca sui nuovi modi dell’abitare, rappresentavano allora, la vera novità che non fu affatto operazione marginale. La palazzina romana d’autore si collocava (e si colloca tutt’oggi), nel novero delle opere d’arte. Ma, purtroppo - continua Passeri - pur essendo un bene architettonico singolare, essa rischia di scomparire nel processo di marginalizzazione immobiliare, confusa nella tanta edilizia di scarsa qualità. La palazzina costituirà una vera anomalia nel panorama costruttivo d’Europa; forse vista con più curiosità fuori dall’Italia, più di quanto non fosse in patria”.
Alfredo Passeri, Professore di Estimo-Valutazione Economica dei Progetti a Roma Tre, ha lavorato con Manfredo Tafuri sull’edilizia popolare a Vienna degli anni Venti, ed è stato redattore della rivista Eupalinodiretta da Paolo Portoghesi. La sua principale opera realizzata è la sede del Rettorato e della Facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre (2000). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Indagine sull’Estimo (2004), Editoriali di Estimo (2006), L’insegnamento dell’Estimo, scritto e discusso sul web (2009), Sabaudia (2010), Riflessioni di Estimo, cinquanta editoriali sul sito (2010), cantieri romani, 2011-2013 (2013).
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