IMPRESSIONISTI. L’ALBA DELLA MODERNITÀ

IMPRESSIONISTI. L’ALBA DELLA MODERNITÀ, MUSEO DELLA FANTERIA, ROMA

 

Dal 30 Marzo 2024 al 28 Luglio 2024

Roma

Luogo: Museo della Fanteria

Indirizzo: Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9

Orari: dal Lunedì al Venerdì: dalle ore 09,30 alle ore 19,30. Sabato e Domenica: dalle ore 09,30 alle ore 20,30. Ultimo ingresso trenta minuti prima della chiusura

Curatori: Vincenzo Sanfo in collaborazione con Vittorio Sgarbi

Costo del biglietto: € 15,00 Biglietto intero WEEKEND E FESTIVI € 13,00 Biglietto intero Feriali € 10,00 Biglietto Ridotto ( solo in biglietteria): TUTTI I GIORNI Giovani fino a 14 anni Giornalisti Universitari Convenzioni € 8,00 Gruppi oltre 10 persone € 16,00 Biglietto Open Include ingresso salta la fila € 5,00 Scuole Gratuito Bambini fino a 5 anni

Telefono per prevendita: +39 351 840 3634

Telefono per informazioni: +39 333 609 5192

E-Mail info: prenotazioni@navigaresrl.com


Con oltre 160 opere di 66 artisti, tra cui spiccano Degas, Manet, Renoir e l’italiano De Nittis, tutte provenienti da collezioni private italiane e francesi, la mostra antologica Impressionisti – L’alba della modernità celebra, a Roma, dal 30 marzo al 28 luglio al Museo Storico della Fanteria, i 150 anni dell’Impressionismo. La nascita del movimento artistico è, infatti, legata alla data della prima mostra impressionista organizzata dal fotografo Nadar il 15 aprile 1874 a Parigi.
 
L’esposizione, prodotta da Navigare srl e organizzata con il supporto del comitato scientifico composto da Gilles Chazal (ex Direttore Musée du Petit Palais, Membre école du Louvre), Vincenzo Sanfo (Curatore mostre internazionali, esperto di Impressionismo) e Maithé Vallès-Bled (ex Direttrice Musée de Chartres e Musee Paul Valéry), e diretto da Vittorio Sgarbi, presenterà un’ampia galleria di dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni di artisti che contribuirono, sperimentando stili e tecniche differenti, all’originalità dell’Impressionismo e che parteciparono alle otto mostre parigine organizzate sino al 1886.
 
Su queste eterogenee sperimentazioni lamostra si sofferma, con prospettiva filologica, documentando le origini e la storia di un nuovo modo di fare arte, influenzato sia dall’antiaccademismo e dalla pittura en plein air di Barbizon, quanto da grandi innovazioni dell’epoca: l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei.
 
In particolare, l’esposizione nella Capitale evidenzia un aspetto poco conosciuto della ricerca impressionista, dedicato al disegno, all’incisione e alle tecniche di stampa, influenzati dalla recente invenzione della fotografia. Saranno, quindi, esposti accanto a numerosi dipinti a olio, anche bozzetti preparatori, studi e litografie di opere conosciute al grande pubblico, tra queste: La maison du doctor Gachet di Cézanne, L’homme à la pipe di Van Gogh, Il ritratto di Berthe Morisot e il Bar aux Folies-Bergère di Manet, La loge di Renoir e, ancora, le celebri ballerine di Degas, del quale in mostra sono presenti anche diverse sculture bronzee realizzate sullo studio del movimento.
 
Per scandire il racconto filologico dell’esposizione, il percorso si articola in tre sezioni: Da Ingres a L’École de Barbizoni fermenti dell’ImpressionismoL’Impressionismo e L’eredità dell’Impressionismo, abbracciando così un arco temporale che va da inizio ‘800, con opere di Ingres, Corot, Delacroix e Dorè, arrivando agli eredi Toulouse-Lautrec, Permeke, Derain, Dufy e Vlaminck per concludersi al 1968, con un’acquaforte di Pablo Picasso, omaggio agli artisti Degas e Desboutin.
 
La mostra presenta un ulteriore tratto di originalità. Accanto alle opere poco conosciute dei grandi protagonisti del movimento, come Pissarro, Degas, Cézanne, Sisley, Monet, Morisot, Renoir, che parteciparono alla prima esposizione del 1874, si presentano allo sguardo del visitatore anche quelle di artisti comprimari, come Bracquemond, Forain, Desboutin, Lepic, Millet, Firmin-Girard e Lecomte, il cui delicato dipinto a olio Bateau sur la riviereè stata scelta come immagine simbolo della mostra.
 
A completamento della mostra celebrativa dell’Impressionismo, oltre le numerose opere, anche materiali documentali, come lettere, fotografie, libri e oggetti che offrono uno spaccato della società e della sensibilità dell’Ottocento in cui si formarono i rivoluzionari artisti impressionisti.
 


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