Il Piombo e le Rose. Utopia e Creatività del Movimento 1977 - Presentazione
Dal 20 Gennaio 2018 al 20 Gennaio 2018
Roma
Luogo: Maam-Museo Dell’altro e Dell’altrove di Metropoliz
Indirizzo: via Prenestina 913
Orari: h 15.30
Sabato 20 gennaio alle 15.30
Tano D’Amico, Pablo Echaurren, Claudia Salaris, Gabriele Agostini, Giorgio de Finis e Paolo Di Vetta presentano
Il Piombo e le Rose
Utopia e Creatività del Movimento 1977
Tano D’Amico / Pablo Echaurren a cura di Gabriele Agostini
Testi di Gabriele Agostini, Tano D’Amico, Pablo Echaurren, Diego Mormorio, Raffaella Perna, Kevin Repp, Claudia Salaris, Gianfranco Sanguinetti
Il ’77, una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren. Una storia magmatica, quella raccontata in queste pagine fatta di testimonianze, ricordi, analisi, emozioni, immagini, storia polifonica, policentrica, plurale, a volte drammatica, come lo è stata quella del movimento del ’77. Gli autori di questo libro concordano sulla necessità di contrastare dimenticanze, falsificazioni, rimozioni e mistificazioni.
Il ’77 non può e non deve essere espunto dalla storia. Ultima avanguardia di massa che provò a sovvertire collettivamente la società tenendo in vita un’idea di felicità pubblica, di resistenza alla depoliticizzazione, alla privatizzazione, il ’77 non può essere lasciato ai vincitori.
Questo libro racconta l’assalto al cielo (finalmente il cielo è caduto sulla terra) di chi voleva tutto, di chi ha visto e vissuto il futuro possibile vivendo nel proprio presente, attraverso l’analisi delle opere di due artisti.
Le fotografi e di Tano D’Amico, il fotografo dei vinti, dei senza volto, dei senza storia di sempre, degli ultimi.
La poetica bellezza del suo bianconero privo di incertezze, assoluto, rigoroso, robusto, si impone e si consegna nel tempo al di là di ogni tentativo di censura nel solco della migliore fotografi a italiana del novecento.
La sperimentazione artistica e culturale che nel ’77 diventa, per la prima volta nella storia, pratica e linguaggio di massa incontra nelle opere di Pablo Echaurren il proprio specchio.
La trasversalità dei linguaggi, dei segni, il dentro e fuori dell’opera, il capovolgimento dell’alto e del basso, i tanti mosaici espressivi, trovano nella caleidoscopica produzione dello straordinario unico e imprevedibile artista il punto di maggiore espressione e sintesi.
A proposito di assalti al cielo, in quell’anno sui muri si scriveva presto occuperemo il paradiso, e si gridava l’inferno è rosso il paradiso lo sarà!
Tano D’Amico (Lipari, 1942), giornalista professionista e fotoreporter, si sposta a Roma nel 1967 nel clima della contestazione e si accosta quasi per caso alla fotografia. Inizia una lunga collaborazione con Lotta Continua e con Potere Operaio. I primi reportage sono dedicati al sud, alla Sicilia e alla Sardegna, ma viaggia anche all’estero per Il mondo: va nell’lrlanda della
prima guerra civile, nella Grecia dei colonelli, nella Spagna franchista, in Portogallo durante la rivoluzione dei garofani, più volte in Palestina, Somalia, Bosnia, Chiapas, Stati Uniti ecc. Il suo sguardo si distingue subito da quello degli altri fotografi. Non gli interessano i fatti di cronaca quanto piuttosto le ragioni che li producono. Segue da vicino il movimento studentesco e operaio lungo tutto il suo percorso, attraversando per intero gli anni Settanta, con immagini che vanno – come dirà – “oltre il cliché della violenza”.
Pablo Echaurren (Roma, 1951) è un artista italiano. Inizia a dipingere sotto la guida di Gianfranco Baruchello e Arturo Schwarz, suo primo gallerista. Dagli anni Settanta espone in Italia e all’estero. Negli anni Ottanta e Novanta realizza numerosi fumetti di avanguardia come Caffeina d’Europa (una delle prime graphic novel). La sua produzione si è sviluppata all’insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un’idea dell’artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.
Innumerevoli le pubblicazioni e le esposizioni personali in tutto il mondo.
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