Gaia Bellini. Alizarina
![Alizarina. Variazioni di luce | © Gaia Bellini Alizarina. Variazioni di luce | © Gaia Bellini](http://www.arte.it/foto/600x450/75/118517-StreamImmagineOriginale.jpg)
Alizarina. Variazioni di luce | © Gaia Bellini
Dal 16 Luglio 2021 al 31 Luglio 2021
Roma
Luogo: Sala Santa Rita
Indirizzo: Via Montanara 8
Orari: dal martedì alla domenica dalle 18 alle 21
Curatori: Azienda Speciale Palaexpo
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
E-Mail info: info.salasantarita@palaexpo.it
Sito ufficiale: http://www.salasantarita.it
Dal 16 luglio la Sala Santa Rita ospiterà la mostra Alzarina di Gaia Bellini, visitabile gratuitamente fino al 31 luglio. È il secondo dei 12 progetti vincitori del “Bando di selezione Sala Santa Rita 2021”, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e affidato in gestione all’Azienda Speciale Palaexpo, nell’ambito della sua missione di “Polo dell’arte e della cultura contemporanea”. Un esperimento inedito che restituisce la Sala Santa Rita alla Città e la trasforma in un osservatorio attraverso il quale avvicinarsi ad opere d’arte di natura diversa, tutte ideate in stretta relazione con il luogo che le ospita e autentiche espressioni della creatività contemporanea.
La proposta di Gaia Bellini per la Sala Santa Rita, nelle parole della stessa artista, segue un fil rouge che si perde nella notte dei tempi, quando gli uomini di cui abbiamo perso memoria riconoscevano il grandissimo valore simbolico e spirituale del colore e nel rosso riconoscevano il sangue che sostiene la vita. Gaia Bellini ha immaginato una città fatta di un'intricata rete di radici sotterranee che, nell'interrelazione alchemica del “così sotto così sopra”, ricorda le complesse relazioni della specie umana, ma anche, e più estesamente, l’intero ecosistema di cui ogni essere vivente fa parte. In Alizarina, attraverso elementi di natura diversa, l’artista tesse una rete rossa di vita sfruttando le infinite possibilità cromatiche di una pianta selvatica, la Rubia tinctorum dalle cui radici si ricava il principio colorante rosso dell’alizarina. Un progetto, questo, che attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea, “velatamente” come dichiara l’autrice, “vorrebbe smuovere una coscienza ecologica dando identità alle erbacee”, con una indagine rivolta “al piccolo” che empatizza con il “non umano” esaltando la ricchezza della diversità. “La stessa”, nelle parole di Gaia Bellini “che rende la terra così meravigliosa nella sua impermanenza, viva e vivibile”.
Gaia Bellini nasce a Bardolino, tra le colline del Lago di Garda, nel 1996. Dopo un anno passato in Sud America durante il quale ha modo di assistere e studiare la materia del colore che scaturisce dal mondo vegetale, torna in Italia dove si laurea all'Accademia di Belle Arti di Venezia e, parallelamente, da sempre amante e attenta osservatrice della natura, approfondisce lo studio di piante tintorie e stampa vegetale, arrivando a trovare la sua cifra poetica esprimendosi attraverso le Sindoni vegetali: tele pittoriche che crea ricercando armonia e delicatezza sul tessuto che, avvolto in crisalidi, si lascerà imprimere nel tempo dando forma in questo modo alla sensibilità estetica ricercata, nel mezzo tra ricerca cosciente e scoperta.
Il programma di Sala Santa Rita è promosso da Roma Culture e fa parte dell’Estate Romana 2021.
La proposta di Gaia Bellini per la Sala Santa Rita, nelle parole della stessa artista, segue un fil rouge che si perde nella notte dei tempi, quando gli uomini di cui abbiamo perso memoria riconoscevano il grandissimo valore simbolico e spirituale del colore e nel rosso riconoscevano il sangue che sostiene la vita. Gaia Bellini ha immaginato una città fatta di un'intricata rete di radici sotterranee che, nell'interrelazione alchemica del “così sotto così sopra”, ricorda le complesse relazioni della specie umana, ma anche, e più estesamente, l’intero ecosistema di cui ogni essere vivente fa parte. In Alizarina, attraverso elementi di natura diversa, l’artista tesse una rete rossa di vita sfruttando le infinite possibilità cromatiche di una pianta selvatica, la Rubia tinctorum dalle cui radici si ricava il principio colorante rosso dell’alizarina. Un progetto, questo, che attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea, “velatamente” come dichiara l’autrice, “vorrebbe smuovere una coscienza ecologica dando identità alle erbacee”, con una indagine rivolta “al piccolo” che empatizza con il “non umano” esaltando la ricchezza della diversità. “La stessa”, nelle parole di Gaia Bellini “che rende la terra così meravigliosa nella sua impermanenza, viva e vivibile”.
Gaia Bellini nasce a Bardolino, tra le colline del Lago di Garda, nel 1996. Dopo un anno passato in Sud America durante il quale ha modo di assistere e studiare la materia del colore che scaturisce dal mondo vegetale, torna in Italia dove si laurea all'Accademia di Belle Arti di Venezia e, parallelamente, da sempre amante e attenta osservatrice della natura, approfondisce lo studio di piante tintorie e stampa vegetale, arrivando a trovare la sua cifra poetica esprimendosi attraverso le Sindoni vegetali: tele pittoriche che crea ricercando armonia e delicatezza sul tessuto che, avvolto in crisalidi, si lascerà imprimere nel tempo dando forma in questo modo alla sensibilità estetica ricercata, nel mezzo tra ricerca cosciente e scoperta.
Il programma di Sala Santa Rita è promosso da Roma Culture e fa parte dell’Estate Romana 2021.
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