Franco Cenci. Una storia ritrovata
![Franco Cenci. Una storia ritrovata, Acta International, Roma Franco Cenci. Una storia ritrovata, Acta International, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/4b/18439-cenci.jpg)
Franco Cenci. Una storia ritrovata, Acta International, Roma
Dal 20 Novembre 2013 al 20 Dicembre 2013
Roma
Luogo: Acta International
Indirizzo: via Panisperna 82/83
Orari: da lunedì a venerdì ore 16? 20; sabato su appuntamento
Curatori: Manuela De Leonardis
Telefono per informazioni: +39 06 4742005
E-Mail info: info@actainternational.it
Sito ufficiale: http://www.actainternational.it
Quella di Beatrice Cenci è una storia che, cinquecento anni dopo, continua ad alimentare la mente creativa di scrittori, registi, artisti. Una storia dai confini incerti, strettamente connessa con il tessuto storico della città di Roma, in cui entra in gioco il mito e la leggenda: la vita della giovane nobildonna (Roma 1577-1599) e la sua morte travagliata.
Vittima di un padre violento, Beatrice Cenci assurge a simbolo di forza interiore, di strenua battaglia al femminile contro un destino innaturale. Affascinato, e anche un po’ ossessionato, dal suo dramma Franco Cenci inizia a lavorare a questo soggetto fin dal 2004, trovando la chiave di lettura della sua interpretazione personale nel dialogo tra due linguaggi diversi: fotografia e ceramica. Da una parte i ritratti fotografici che traducono visivamente la violenza, ispirandosi inconsciamente ai toni caravaggeschi: l’innocenza della giovanetta, il suo volto puro che si trasforma in una maschera di dolore. Dall’altra i paesaggi della campagna romana avvolti nelle nebbie delle prime luci del mattino, rimandano a quel senso di precarietà, d’incertezza, che doveva aver accompagnato il lento viaggio di Beatrice da Roma a Petrella Salto e viceversa.
Le sculture in ceramica, realizzate con la collaborazione di Fosco Gentili, maestro ceramista di Canino (Viterbo), danno forma al racconto indiretto delle fotografie. La formula adottata per le formelle ricorda gli ex-voto, la cui iconografia immediata attraversa i paragrafi della storia garantendo una narrazione fluida. Per l’artista il concetto di memoria non è qualcosa di stratificato e congelato, ma un terreno fertile, aperto a connessioni e sperimentazioni che permettono di guardare oltre.
Franco Cenci (Monterotondo 1958, vive a Roma). Si laurea in Lettere presso la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea di Roma, con una tesi su Antonio Donghi. Dal ‘79 all'’83 partecipa alle iniziative della Mail Art. Dopo un lungo periodo di insegnamento nella Scuola Secondaria, dal 2001 si dedica interamente al lavoro di grafico pubblicitario.
Tra le mostre personali e collettive: 2011 - Door to door, Salerno; 2009 - Dove siamo rimasti?, EB Gallery, Roma; 2006 - In-visibil-art, Vitarte, Viterbo; 2005 - Quaranta, appArtamento, Roma; 90 anni per l'arte, Studio Morbiducci, Roma; Le strade di casa, Palazzo Santucci, Navelli (L'Aquila); 2003 - Celebrate, Il Ponte, Roma; 2002 - MIART, Il Ponte Contemporanea, Milano; 2001 - Mille e una biennale, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia¸ 1997-2001, Il Ponte Contemporanea, Roma (personale); 1997 - Guanti, Sala Uno, Roma; Artisti alla finestra, Ostuni; 1995 - Dove ti porta il cuore, Galleria Paola Verrengia, Salerno; In punta di piedi, Galleria Del Vecchio, Monopoli; La porta di Duchamp, U-Bham, Viterbo; Eco e Narciso, Galleria Trifalco, Roma; In punta di piedi, Il Politecnico XX Arte, Roma; Arte al palazzo, Palazzo Sforza Cesarini, Genzano; Tracce, Fuoricentro, Castelnuovo di Porto; 1994 - Le cube c'est moi, Lo Studio, Roma (personale); Europa America 360 E-venti, Galleria Pino Molica, Roma; Per Next, Politecnico XX Arte, Roma; MIR, artisti per la pace, Sala Uno, Roma; Arte in città, Campo Boario, Roma; Nero di Roma, Galleria Del Vecchio, Monopoli; Arts et Jeans, Passage de Retz, Parigi; Passaggio a Ripetta, Roma & Arte, Roma.
Vittima di un padre violento, Beatrice Cenci assurge a simbolo di forza interiore, di strenua battaglia al femminile contro un destino innaturale. Affascinato, e anche un po’ ossessionato, dal suo dramma Franco Cenci inizia a lavorare a questo soggetto fin dal 2004, trovando la chiave di lettura della sua interpretazione personale nel dialogo tra due linguaggi diversi: fotografia e ceramica. Da una parte i ritratti fotografici che traducono visivamente la violenza, ispirandosi inconsciamente ai toni caravaggeschi: l’innocenza della giovanetta, il suo volto puro che si trasforma in una maschera di dolore. Dall’altra i paesaggi della campagna romana avvolti nelle nebbie delle prime luci del mattino, rimandano a quel senso di precarietà, d’incertezza, che doveva aver accompagnato il lento viaggio di Beatrice da Roma a Petrella Salto e viceversa.
Le sculture in ceramica, realizzate con la collaborazione di Fosco Gentili, maestro ceramista di Canino (Viterbo), danno forma al racconto indiretto delle fotografie. La formula adottata per le formelle ricorda gli ex-voto, la cui iconografia immediata attraversa i paragrafi della storia garantendo una narrazione fluida. Per l’artista il concetto di memoria non è qualcosa di stratificato e congelato, ma un terreno fertile, aperto a connessioni e sperimentazioni che permettono di guardare oltre.
Franco Cenci (Monterotondo 1958, vive a Roma). Si laurea in Lettere presso la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea di Roma, con una tesi su Antonio Donghi. Dal ‘79 all'’83 partecipa alle iniziative della Mail Art. Dopo un lungo periodo di insegnamento nella Scuola Secondaria, dal 2001 si dedica interamente al lavoro di grafico pubblicitario.
Tra le mostre personali e collettive: 2011 - Door to door, Salerno; 2009 - Dove siamo rimasti?, EB Gallery, Roma; 2006 - In-visibil-art, Vitarte, Viterbo; 2005 - Quaranta, appArtamento, Roma; 90 anni per l'arte, Studio Morbiducci, Roma; Le strade di casa, Palazzo Santucci, Navelli (L'Aquila); 2003 - Celebrate, Il Ponte, Roma; 2002 - MIART, Il Ponte Contemporanea, Milano; 2001 - Mille e una biennale, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia¸ 1997-2001, Il Ponte Contemporanea, Roma (personale); 1997 - Guanti, Sala Uno, Roma; Artisti alla finestra, Ostuni; 1995 - Dove ti porta il cuore, Galleria Paola Verrengia, Salerno; In punta di piedi, Galleria Del Vecchio, Monopoli; La porta di Duchamp, U-Bham, Viterbo; Eco e Narciso, Galleria Trifalco, Roma; In punta di piedi, Il Politecnico XX Arte, Roma; Arte al palazzo, Palazzo Sforza Cesarini, Genzano; Tracce, Fuoricentro, Castelnuovo di Porto; 1994 - Le cube c'est moi, Lo Studio, Roma (personale); Europa America 360 E-venti, Galleria Pino Molica, Roma; Per Next, Politecnico XX Arte, Roma; MIR, artisti per la pace, Sala Uno, Roma; Arte in città, Campo Boario, Roma; Nero di Roma, Galleria Del Vecchio, Monopoli; Arts et Jeans, Passage de Retz, Parigi; Passaggio a Ripetta, Roma & Arte, Roma.
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