FotoGrafia | Festival Internazionale di Roma. s.t. bookshop al MACRO
Dal 26 Settembre 2014 al 28 Settembre 2014
Roma
Luogo: MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma
Indirizzo: via Nizza 138
Orari: 26 settembre, ore 19-22 | 27 settembre, ore 11-22 | 28 settembre, ore 11-19
Telefono per informazioni: +39 0664760105
E-Mail info: info@stsenzatitolo.it
Sito ufficiale: http://www.fotografiafestival.it
Durante le giornate inaugurali di FOTOGRAFIA - Festival Internazionale di Roma al MACRO di Via Nizza, s.t. foto libreria galleria sarà presente con un proprio stand nell’area dedicata all’editoria specializzata, in prossimità del bookshop del Museo.
Nella serata di venerdì, in programma due book signing. Alle otto Dino Ignani firmerà copie del suo libro Dark Portraits. Rome 1982 - 85, edito da Yard Press in collaborazione con s.t..
Alla stessa ora, appuntamento con Giovanni Del Brenna, autore di Ibidem. Entrambi i volumi saranno proposti per l’occasione con uno sconto del 20%.
Dino Ignani
Dark Portraits. Rome 1982 – 1985
Fotografie di Dino Ignani
Testo di Roberto D’Agostino
Lingua Italiano / Inglese
Pagine 576 | brossura | cm. 16x18
Edizione di 300
€ 25 in vendita sul sito www.yardpress.it.
Dark Portraits. Rome 1982 – 1985documenta la ricerca che il fotografo romano Dino Ignani ha dedicato ai giovani che animavano, nei primi anni Ottanta, la nuova vita notturna della capitale e, in particolare, i locali e gli appuntamenti legati all’universo dark.
In Italia il termine dark è stato utilizzato per identificare uno stile riconducibile a varie tendenze musicali e della moda di quegli anni: dal post-punk, al new romantic, al gothic vero proprio.
Nei video-bar, nelle discoteche e in altri spazi che all’epoca proponevano serate dark (Olimpo, Supersonic, Angelo Azzurro, Blue Bar, X-Club, Venice, Black Out, Uonna Club, Piper, Cinema Espero), Ignani invitava i presenti a farsi ritrarre, predisponendo un set ad hoc: cavalletto, ombrello da studio, lampada da 1000 watt e un fondale il più possibile neutro.
Lo shooting prevedeva che a ciascun soggetto fosse dedicato un unico scatto, ma ad alcuni habitué di quelle serate capitò di essere ritratti in più occasioni. Dietro una rappresentazione standardizzata e apparentemente distaccata di quel mondo si nasconde infatti l’esigenza del fotografo di cogliere le specificità individuali e la trama creativa dei nuovi stili di vita.
Ignani si dedica a registrare e a valorizzare i minimi dettagli e i segni distintivi del popolo dark: il trucco, gli accessori e le acconciature sono i grandi protagonisti delle immagini e sono gli stessi elementi che successivamente, come spesso accade con le avanguardie, saranno riassorbiti dal mondo della moda.
Pur utilizzando occasionalmente anche la pellicola a colori, Ignani ha scelto poi il bianco e nero come forma compiuta del suo progetto. Il risultato è un corpus di circa cinquecento immagini, una parte delle quali venne pubblicata su Rockstar e altre riviste specializzate, ed esposta per la prima volta nel 1986.
Roberto D’Agostino, presentandole in quell’occasione, scriveva: “I ritratti di Dino Ignani sono la materializzazione di una ricerca inquieta di identità immediata, di seduzione, di comunicazione. Queste facce ci guardano e dicono: Vedi! Ho un’immagine, dunque sono, esisto”.
Il volume, edito da Yard Press, in collaborazione con s.t. foto libreria galleria, si propone non solo di valorizzare l’originaria vocazione seriale del lavoro di Ignani, ma di offrirne una nuova chiave di lettura, nel contesto di un progetto editoriale di impronta tutta contemporanea. Con un testo: quello scritto nel 1986 da Roberto D’Agostino.
Dino Ignani è nato e vive a Roma. Ha iniziato a occuparsi di fotografia a metà degli anni Settanta, privilegiando progetti seriali, sviluppati spesso nel corso di più anni. Fra questi, la serie dedicata ai poeti italiani, Intimi ritratti, presentata nel 1987 da Enzo Siciliano e Diego Mormorio, entrata nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Giovanni Del Brenna
Ibidem
Fotografie di Giovanni Del Brenna
Testi di Marc Augé e Carole Naggar
Lingua: Inglese / Francese / Italiano
Pagine 132 | Rilegatura filo refe, copertina rigida con tela serigrafata | cm. 23x17
€ 45Edizione di 800 copie
€ 80Edizione speciale di 50 copie con una fotografia cm. 17x23 inserita nel libro
€ 250Edizione speciale di 15 copie con una fotografia cm. 24x30 inserita in una scatola fatta a mano.
In vendita sul sito www.giovannidelbrenna.com.
Sono Italiano, sono nato a Genova, ma non ci ho mai vissuto. Sono cresciuto a Rio de Janeiro, dove ho frequentato la scuola francese. Mi sono poi laureato in ingegneria a Milano e ho vissuto a Lisbona, Lille, Parigi, Napoli, Londra, Roma e New York, dove ho seguito i corsi di fotografia dell’International Center of Photography (ICP).
Ibidem è un progetto sulla mancanza o sulla perdita delle radici, una visione soggettiva della metamorfosi delle città, che tendono a convergere l’una verso l’altra, a diventare lo “stesso posto” (in latino: Ibidem).
Ho iniziato questo lavoro a New York nel 2002 dopo essermi accorto che le fotografie che facevo avrebbero potuto essere scattate in altre città in cui avevo vissuto. Il ritorno a Milano ha confermato la mia intuizione e ho deciso di continuare a ritrarre altre città “globali”. Il progetto, ormai concluso, si è sviluppato nelle seguenti metropoli: Los Angeles, New York, Londra, Parigi, Milano, Berlino, Singapore, Hong Kong, Shanghai e Tokyo. Mescolando i diversi luoghi fotografati, ho creato così una città virtuale, Ibidem.
Giovanni Del Brenna nasce a Genova nel 1974, passa l’infanzia a Rio de Janeiro e l’adolescenza tra l’Italia, il Portogallo e la Francia. Si laurea in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, ma decide poi di dedicarsi alla sua passione: la fotografia. Ammesso all’International Center of Photography di New York, segue il corso di Fotografia Documentaria e Fotogiornalismo.
A New York lavora per due anni come assistente di James Nachtwey, entra a far parte dell’agenzia Grazia Neri, ed è ammesso all’Eddie Adams Workshop del 2003. Il suo lavoro è stato esposto a New York, Milano, Lisbona e Metz ed è stato pubblicato da varie testate italiane ed estere. Nel giugno 2006 Hermès Italia gli commissiona le foto per il libro L’Aria di Firenze, e nel 2011 EDF per il libro En Produisant par la Lorraine sul passato, presente e futuro delle centrali termiche in Lorena.È stato nominato da Getty Images, New Photographer 2007 for advertisement. Dal 2010 le sue foto sono distribuite dall’agenzia LUZ photo.
Nel 2014 pubblica il suo primo libro, Ibidem, un progetto sulle città globali sviluppato nel corso di dodici anni.
26 settembre, ore 19-22 | 27 settembre, ore 11-22 | 28 settembre, ore 11-19
Nella serata di venerdì, in programma due book signing. Alle otto Dino Ignani firmerà copie del suo libro Dark Portraits. Rome 1982 - 85, edito da Yard Press in collaborazione con s.t..
Alla stessa ora, appuntamento con Giovanni Del Brenna, autore di Ibidem. Entrambi i volumi saranno proposti per l’occasione con uno sconto del 20%.
Dino Ignani
Dark Portraits. Rome 1982 – 1985
Fotografie di Dino Ignani
Testo di Roberto D’Agostino
Lingua Italiano / Inglese
Pagine 576 | brossura | cm. 16x18
Edizione di 300
€ 25 in vendita sul sito www.yardpress.it.
Dark Portraits. Rome 1982 – 1985documenta la ricerca che il fotografo romano Dino Ignani ha dedicato ai giovani che animavano, nei primi anni Ottanta, la nuova vita notturna della capitale e, in particolare, i locali e gli appuntamenti legati all’universo dark.
In Italia il termine dark è stato utilizzato per identificare uno stile riconducibile a varie tendenze musicali e della moda di quegli anni: dal post-punk, al new romantic, al gothic vero proprio.
Nei video-bar, nelle discoteche e in altri spazi che all’epoca proponevano serate dark (Olimpo, Supersonic, Angelo Azzurro, Blue Bar, X-Club, Venice, Black Out, Uonna Club, Piper, Cinema Espero), Ignani invitava i presenti a farsi ritrarre, predisponendo un set ad hoc: cavalletto, ombrello da studio, lampada da 1000 watt e un fondale il più possibile neutro.
Lo shooting prevedeva che a ciascun soggetto fosse dedicato un unico scatto, ma ad alcuni habitué di quelle serate capitò di essere ritratti in più occasioni. Dietro una rappresentazione standardizzata e apparentemente distaccata di quel mondo si nasconde infatti l’esigenza del fotografo di cogliere le specificità individuali e la trama creativa dei nuovi stili di vita.
Ignani si dedica a registrare e a valorizzare i minimi dettagli e i segni distintivi del popolo dark: il trucco, gli accessori e le acconciature sono i grandi protagonisti delle immagini e sono gli stessi elementi che successivamente, come spesso accade con le avanguardie, saranno riassorbiti dal mondo della moda.
Pur utilizzando occasionalmente anche la pellicola a colori, Ignani ha scelto poi il bianco e nero come forma compiuta del suo progetto. Il risultato è un corpus di circa cinquecento immagini, una parte delle quali venne pubblicata su Rockstar e altre riviste specializzate, ed esposta per la prima volta nel 1986.
Roberto D’Agostino, presentandole in quell’occasione, scriveva: “I ritratti di Dino Ignani sono la materializzazione di una ricerca inquieta di identità immediata, di seduzione, di comunicazione. Queste facce ci guardano e dicono: Vedi! Ho un’immagine, dunque sono, esisto”.
Il volume, edito da Yard Press, in collaborazione con s.t. foto libreria galleria, si propone non solo di valorizzare l’originaria vocazione seriale del lavoro di Ignani, ma di offrirne una nuova chiave di lettura, nel contesto di un progetto editoriale di impronta tutta contemporanea. Con un testo: quello scritto nel 1986 da Roberto D’Agostino.
Dino Ignani è nato e vive a Roma. Ha iniziato a occuparsi di fotografia a metà degli anni Settanta, privilegiando progetti seriali, sviluppati spesso nel corso di più anni. Fra questi, la serie dedicata ai poeti italiani, Intimi ritratti, presentata nel 1987 da Enzo Siciliano e Diego Mormorio, entrata nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Giovanni Del Brenna
Ibidem
Fotografie di Giovanni Del Brenna
Testi di Marc Augé e Carole Naggar
Lingua: Inglese / Francese / Italiano
Pagine 132 | Rilegatura filo refe, copertina rigida con tela serigrafata | cm. 23x17
€ 45Edizione di 800 copie
€ 80Edizione speciale di 50 copie con una fotografia cm. 17x23 inserita nel libro
€ 250Edizione speciale di 15 copie con una fotografia cm. 24x30 inserita in una scatola fatta a mano.
In vendita sul sito www.giovannidelbrenna.com.
Sono Italiano, sono nato a Genova, ma non ci ho mai vissuto. Sono cresciuto a Rio de Janeiro, dove ho frequentato la scuola francese. Mi sono poi laureato in ingegneria a Milano e ho vissuto a Lisbona, Lille, Parigi, Napoli, Londra, Roma e New York, dove ho seguito i corsi di fotografia dell’International Center of Photography (ICP).
Ibidem è un progetto sulla mancanza o sulla perdita delle radici, una visione soggettiva della metamorfosi delle città, che tendono a convergere l’una verso l’altra, a diventare lo “stesso posto” (in latino: Ibidem).
Ho iniziato questo lavoro a New York nel 2002 dopo essermi accorto che le fotografie che facevo avrebbero potuto essere scattate in altre città in cui avevo vissuto. Il ritorno a Milano ha confermato la mia intuizione e ho deciso di continuare a ritrarre altre città “globali”. Il progetto, ormai concluso, si è sviluppato nelle seguenti metropoli: Los Angeles, New York, Londra, Parigi, Milano, Berlino, Singapore, Hong Kong, Shanghai e Tokyo. Mescolando i diversi luoghi fotografati, ho creato così una città virtuale, Ibidem.
Giovanni Del Brenna nasce a Genova nel 1974, passa l’infanzia a Rio de Janeiro e l’adolescenza tra l’Italia, il Portogallo e la Francia. Si laurea in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, ma decide poi di dedicarsi alla sua passione: la fotografia. Ammesso all’International Center of Photography di New York, segue il corso di Fotografia Documentaria e Fotogiornalismo.
A New York lavora per due anni come assistente di James Nachtwey, entra a far parte dell’agenzia Grazia Neri, ed è ammesso all’Eddie Adams Workshop del 2003. Il suo lavoro è stato esposto a New York, Milano, Lisbona e Metz ed è stato pubblicato da varie testate italiane ed estere. Nel giugno 2006 Hermès Italia gli commissiona le foto per il libro L’Aria di Firenze, e nel 2011 EDF per il libro En Produisant par la Lorraine sul passato, presente e futuro delle centrali termiche in Lorena.È stato nominato da Getty Images, New Photographer 2007 for advertisement. Dal 2010 le sue foto sono distribuite dall’agenzia LUZ photo.
Nel 2014 pubblica il suo primo libro, Ibidem, un progetto sulle città globali sviluppato nel corso di dodici anni.
26 settembre, ore 19-22 | 27 settembre, ore 11-22 | 28 settembre, ore 11-19
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