Ezia Di Labio liutaia. Violino d'autore
Dal 22 Giugno 2013 al 29 Settembre 2013
Roma
Luogo: Museo del Casino dei Principi - Villa Torlonia
Indirizzo: via Nomentana 70
Orari: da martedì a domenica 10-19
Curatori: Luisa Mariani, Maria Grazia Massafra
Enti promotori:
- Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 4; residenti € 4/ € 3
Telefono per informazioni: +39 06 0608
E-Mail info: info@museivillatorlonia.it
Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it
Ezia Di Labio, temperamento dalla forte individualità, maturata alla scuola del maestro Otello Bignami, è stata la promotrice di uno stimolante incontro di personaggi di diversificata esperienza: poeti, pittori, musicisti, scrittori, attori, scenografi, illustratori, sceneggiatori… sono stati invitati a contribuire ad un processo di trasformazione dello strumento che si è così arricchito di una rilevante ‘espressività visiva’ senza variare forma e suono.
I legni accuratamente scelti e ben stagionati conservano la nota forma-modello del Bignami e la sua tipica vernice corposa e trasparente, a base di alcool e dai toni definiti. Appesi al soffitto della sala espositiva, ad effetto pioggia, i violini racconteranno un lungo percorso che si snoda attraverso poliedrici protagonisti:
Laurie Anderson, cantautrice, violinista, dipinge il suo violino di un profondo nero da cui affiorano dimensioni oniriche collegate alla sua poetica minimalista;
Mauro Bellei, architetto, lancia il suo grido “il silenzio non ne può più … Ogni tipo di pulviscolo interferisce e alimenta il suo turbamento, … fosse anche solo una flebile risonanza interiore”;
Gianni Berengo Gardin, interviene sul violino trasferendo le sue foto della ”Gustav Mahler Jugendorchester” stampate su carta di riso;
Alessandro Bergonzoni, attore e scrittore, tratteggia sul recto occhi e bocca di un volto di efficace potenza evocativa, sul retro un manoscritto: una serie di rinvii ludici e ironici, giocando con le parole da abile maestro affabulatore qual è;
Aldo Clementi, compositore, trascrive parti di un brano composto per violino solo nel 1983/85: la Fantasia su Giorgio MoEnCH;
Riccardo Dalisi, architetto, pittore, scultore, poeta-designer spazia in colori onirici con china e acrilico descrivendo una foresta popolata da destrieri di grande energia vitale;
Maurizio Deoriti, musicista-compositore, ci proietta, con tratto efficace e distillato, nella limpidezza del linguaggio figurativo dei bambini;
Giovanni Lindo Ferretti, cantore, scrive in forma ellittica: ”vola viola vela viola” e continua inneggiando che ogni pensiero vola sulle note della viola;
Filos, studente, trasmette le sue visioni con china e acrilico su due violini: uno è in stile ornato e riproduce sul retro i tagli delle effe (fessure a forma di ‘effe’ corsiva che si trovano sul piano armonico) a unificare la testa e il corpo di una donna, in un insieme di linee che s’incontrano, s’intrecciano, si trasformano e corrono sul fondo del violino e sotto la cordiera; il secondo violino, invece, evidenzia caricature di facce inquiete, di esuberante e variegato umore, contornate da macchie astratte;
Giosetta Fioroni, pittrice, ceramista, in un arcobaleno di immagini ci trasporta in luoghi dove palpitano i sentimenti;
Tonino Guerra, poeta, pittore, scrittore e sceneggiatore, immerge nel blu un mezzo busto di un estatico personaggio femminile dal sapore orientale, che poi ripropone a figura intera, sul retro dello strumento, in forma leggiadra e composta, con una farfalla di fiabesca dimensione poggiata su una spalla;
Marcello Jori decora forme cabalistiche realizzate in gesso con applicazioni in foglia d’oro;
Emanuele Luzzati, scenografo e illustratore, racconta un mondo meraviglioso, ricco di fiori ed uccelli;
Luigi Muzii, medico chirurgo, fotografo, acquerellista, disegna volute multicolori che sembrano rincorrere ritmi di melodie trasognate e paesaggi interiori in fuga;
Ugo Nespolo, pittore e scultore di incisivo accento ironico e giocoso, ci riempie di policrome emozioni;
Eugenio Riccomini, storico dell’arte, disegna l’autoritratto del suo occhio che richiama alla mente il terzo occhio;
Roberto Roversi, una delle voci poetiche e civili più alte del Novecento, ha manoscritto sul violino un suo testo, di cui si riportano alcuni illuminanti versi “Il mondo è sempre più calpestato (ferito)/e il suo silenzio è come un vetro/ sempre spaccato da un sasso (dai sassi)./Il violino col suono/lo riporta/ in cielo;
Lina Sastri, attrice, cantante, autrice, nel suo intervento con pastelli a cera, avviluppa nel ritmo figure di donne che si librano nella danza;
Filippo Scòzzari, disegnatore di fumetti-scrittore, traccia con lo sguardo della memoria i suoi giochi infantili, fatti di “omini stilizzati” che disegnava con il padre: il violino gli riporta i brividi di quelle emozioni;
Greta Shoedl scrive a china, in maniera ossessivamente ripetuta, “Aurora kalange” (Il Suono dell’ Aurora o Aurora del Suono), con raffinata grafia corsiva intervallata da gocce di resina dorata;
Bibi Trabucchi, calligrafa, imprime segni con nera china di elegante armonia e con un tratto fluido e sinuoso dipinge sulla viola la parola Pace in cinese, sul violino la parola Amore in Arabo Sufico.
La magia si compie in un percorso sensoriale di musica, pittura e parole.
La manifestazione ha lo scopo di valorizzare e diffondere tra il grande pubblico la Liuteria, come mestiere di antiche tradizioni, in equilibrio fra arte e artigianato: gli strumenti si arricchiscono e si trasformano attraverso il dialogo tra le arti. Il violino decorato diviene opera d’arte sonora, che durante la mostra sarà utilizzata per la sua funzione primaria: produrre musica.
Catalogo
Edizioni Pendragon
a cura di Giorgio Morara, Mauro Bellei, Ezia Di Labio, Filippo Muzii
I legni accuratamente scelti e ben stagionati conservano la nota forma-modello del Bignami e la sua tipica vernice corposa e trasparente, a base di alcool e dai toni definiti. Appesi al soffitto della sala espositiva, ad effetto pioggia, i violini racconteranno un lungo percorso che si snoda attraverso poliedrici protagonisti:
Laurie Anderson, cantautrice, violinista, dipinge il suo violino di un profondo nero da cui affiorano dimensioni oniriche collegate alla sua poetica minimalista;
Mauro Bellei, architetto, lancia il suo grido “il silenzio non ne può più … Ogni tipo di pulviscolo interferisce e alimenta il suo turbamento, … fosse anche solo una flebile risonanza interiore”;
Gianni Berengo Gardin, interviene sul violino trasferendo le sue foto della ”Gustav Mahler Jugendorchester” stampate su carta di riso;
Alessandro Bergonzoni, attore e scrittore, tratteggia sul recto occhi e bocca di un volto di efficace potenza evocativa, sul retro un manoscritto: una serie di rinvii ludici e ironici, giocando con le parole da abile maestro affabulatore qual è;
Aldo Clementi, compositore, trascrive parti di un brano composto per violino solo nel 1983/85: la Fantasia su Giorgio MoEnCH;
Riccardo Dalisi, architetto, pittore, scultore, poeta-designer spazia in colori onirici con china e acrilico descrivendo una foresta popolata da destrieri di grande energia vitale;
Maurizio Deoriti, musicista-compositore, ci proietta, con tratto efficace e distillato, nella limpidezza del linguaggio figurativo dei bambini;
Giovanni Lindo Ferretti, cantore, scrive in forma ellittica: ”vola viola vela viola” e continua inneggiando che ogni pensiero vola sulle note della viola;
Filos, studente, trasmette le sue visioni con china e acrilico su due violini: uno è in stile ornato e riproduce sul retro i tagli delle effe (fessure a forma di ‘effe’ corsiva che si trovano sul piano armonico) a unificare la testa e il corpo di una donna, in un insieme di linee che s’incontrano, s’intrecciano, si trasformano e corrono sul fondo del violino e sotto la cordiera; il secondo violino, invece, evidenzia caricature di facce inquiete, di esuberante e variegato umore, contornate da macchie astratte;
Giosetta Fioroni, pittrice, ceramista, in un arcobaleno di immagini ci trasporta in luoghi dove palpitano i sentimenti;
Tonino Guerra, poeta, pittore, scrittore e sceneggiatore, immerge nel blu un mezzo busto di un estatico personaggio femminile dal sapore orientale, che poi ripropone a figura intera, sul retro dello strumento, in forma leggiadra e composta, con una farfalla di fiabesca dimensione poggiata su una spalla;
Marcello Jori decora forme cabalistiche realizzate in gesso con applicazioni in foglia d’oro;
Emanuele Luzzati, scenografo e illustratore, racconta un mondo meraviglioso, ricco di fiori ed uccelli;
Luigi Muzii, medico chirurgo, fotografo, acquerellista, disegna volute multicolori che sembrano rincorrere ritmi di melodie trasognate e paesaggi interiori in fuga;
Ugo Nespolo, pittore e scultore di incisivo accento ironico e giocoso, ci riempie di policrome emozioni;
Eugenio Riccomini, storico dell’arte, disegna l’autoritratto del suo occhio che richiama alla mente il terzo occhio;
Roberto Roversi, una delle voci poetiche e civili più alte del Novecento, ha manoscritto sul violino un suo testo, di cui si riportano alcuni illuminanti versi “Il mondo è sempre più calpestato (ferito)/e il suo silenzio è come un vetro/ sempre spaccato da un sasso (dai sassi)./Il violino col suono/lo riporta/ in cielo;
Lina Sastri, attrice, cantante, autrice, nel suo intervento con pastelli a cera, avviluppa nel ritmo figure di donne che si librano nella danza;
Filippo Scòzzari, disegnatore di fumetti-scrittore, traccia con lo sguardo della memoria i suoi giochi infantili, fatti di “omini stilizzati” che disegnava con il padre: il violino gli riporta i brividi di quelle emozioni;
Greta Shoedl scrive a china, in maniera ossessivamente ripetuta, “Aurora kalange” (Il Suono dell’ Aurora o Aurora del Suono), con raffinata grafia corsiva intervallata da gocce di resina dorata;
Bibi Trabucchi, calligrafa, imprime segni con nera china di elegante armonia e con un tratto fluido e sinuoso dipinge sulla viola la parola Pace in cinese, sul violino la parola Amore in Arabo Sufico.
La magia si compie in un percorso sensoriale di musica, pittura e parole.
La manifestazione ha lo scopo di valorizzare e diffondere tra il grande pubblico la Liuteria, come mestiere di antiche tradizioni, in equilibrio fra arte e artigianato: gli strumenti si arricchiscono e si trasformano attraverso il dialogo tra le arti. Il violino decorato diviene opera d’arte sonora, che durante la mostra sarà utilizzata per la sua funzione primaria: produrre musica.
Catalogo
Edizioni Pendragon
a cura di Giorgio Morara, Mauro Bellei, Ezia Di Labio, Filippo Muzii
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