Egisto Macchi. Espressionismo sociale
![Egisto Macchi durante una seduta di registrazione del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza a Roma,1969 Egisto Macchi durante una seduta di registrazione del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza a Roma,1969](http://www.arte.it/foto/600x450/7c/130781-unnamed-4.jpg)
Egisto Macchi durante una seduta di registrazione del Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza a Roma,1969
Dal 21 Giugno 2022 al 23 Ottobre 2022
Roma
Luogo: MACRO Museum
Indirizzo: Via Nizza 138
Orari: Martedì: 12.00 – 21.00 Mercoledì, giovedì e venerdì: 12.00 – 19.00 Sabato e domenica: 10.00 – 19.00 Lunedì chiuso Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 696271
E-Mail info: info@museomacro.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.it
Egisto Macchi (1928-1992) è stato un compositore poliedricamente immerso in ogni forma di musica: applicata – colonne sonore per corti, documentari e lungometraggi – pura, sperimentale, elettronica, ma anche improvvisazione, teatro musicale, library music, organizzazione di eventi musicali, regia lirica, direzione d’orchestra e di coro, sempre nell’ottica di una continua ricerca operata in un personale sistema di vasi comunicanti.
A trent’anni dalla sua scomparsa, Espressionismo sociale è la prima mostra istituzionale dedicata a Macchi, ospitata dalla sala per l’ascolto del MACRO rivolta alla sperimentazione musicale e sonora. Il titolo è tratto dall’album Pittura Modernacon l’intento di evidenziare l’impronta multidisciplinare e la militanza musicale carica di interesse sociologico della sua ricerca. I brani selezionati ripercorrono in particolare la sua attività nel cinema, la realizzazione di composizioni per documentari, il suo impegno politico e la collaborazione con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza.
Nato a Grosseto, Macchi cresce a Roma dove svolge i suoi studi (in Medicina, Psicoacustica, Lettere, Fisica con indirizzo elettronico-cibernetico) e dove trascorre tutta la vita, ad eccezione di una breve parentesi palermitana (1953-1955) nel corso della quale conosce Nino Titone, con cui pubblicherà più tardi, nel 1959, la rivista Ordini e fonderà il Gruppo Universitario per la Nuova Musica. Da queste esperienze scaturiscono le Settimane di Nuova Musica di Palermo, sei stagioni musicali nell’ambito delle quali, nel 1965, verrà rappresentata l’opera teatrale Anno Domini scritta nel 1962 su libretto di Nino Titone.
Nel 1955 fa ritorno a Roma entrando in contatto con il mondo delle arti visive, in particolare con figure come Emilio Vedova con il quale lavora al progetto Crocifissione contemporanea. Successivamente avvia la collaborazione con il critico, gallerista e poeta Mario Diacono. Insieme lavorano all’opera teatrale A(lter) A(ction) (1966), su libretto di Diacono a partire da testi di Antonin Artaud e con scene e costumi di Jannis Kounellis, e al progetto senza interruzione di ricerca Apocalypsis Altera (1988).
Nel 1962, dopo aver partecipato alla creazione e alla redazione del primo e unico numero della rivista Ordini. Studi sulla Nuova Musica, fonda con Franco Evangelisti, Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Domenico Guaccero e Daniele Paris l’associazione per la musica contemporanea Nuova Consonanza. Nel 1967, entra a far parte del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, fondato a Roma nel 1964 da Franco Evangelisti e di cui farà parte anche Ennio Morricone. Il GINC rappresenta una vera e propria palestra sonora: dall’improvvisazione elettronica, alle sperimentazioni di tipo percussivo, fino all’attività di ricerca con lo Studio R7 – Laboratorio elettronico per la musica sperimentale, in cui confluiranno i compagni di Nuova Consonanza e figure quali Paolo Ketoff, Giorgio Guiducci, Gino Marinuzzi.
Il teatro musicale costituisce una parte fondamentale nella ricerca compositiva di Macchi, come dimostra la decisione di dar vita – insieme a Domenico Guaccero e Sylvano Bussotti – alla Compagnia del Teatro musicale di Roma (1965-1970) e successivamente di fondare, nel 1984, l’Istituto di ricerca per il teatro musicale (I.R.T.E.M.). Con l’intento di approfondire la vocalità, tema a lui caro, fonda nel 1983, e sempre con Domenico Guaccero, l’Istituto della voce che resterà attivo fino alla sua morte.
La sua carriera di compositore conta anche lungometraggi d’autore, film e sceneggiati televisivi e più di tremila documentari, molti dei quali di impegno civico, storico-politico e sociale. Tra questi: All’armi siam Fascisti di Cecilia Mangini e Lino Del Fra (1962), La via del petrolio di Bernardo Bertolucci (1965), Bronte. Cronaca di un massacro di Florestano Vancini (1971), L’assassinio di Trotsky (1972) e Mr Klein (1976) di Joseph Losey, Padre Padrone di Paolo e Vittorio Taviani (1977), Sud e Magia dedicato alla figura di Ernesto De Martino (1978).
Opening 21 giugno, dalle ore 18 alle ore 21
A trent’anni dalla sua scomparsa, Espressionismo sociale è la prima mostra istituzionale dedicata a Macchi, ospitata dalla sala per l’ascolto del MACRO rivolta alla sperimentazione musicale e sonora. Il titolo è tratto dall’album Pittura Modernacon l’intento di evidenziare l’impronta multidisciplinare e la militanza musicale carica di interesse sociologico della sua ricerca. I brani selezionati ripercorrono in particolare la sua attività nel cinema, la realizzazione di composizioni per documentari, il suo impegno politico e la collaborazione con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza.
Nato a Grosseto, Macchi cresce a Roma dove svolge i suoi studi (in Medicina, Psicoacustica, Lettere, Fisica con indirizzo elettronico-cibernetico) e dove trascorre tutta la vita, ad eccezione di una breve parentesi palermitana (1953-1955) nel corso della quale conosce Nino Titone, con cui pubblicherà più tardi, nel 1959, la rivista Ordini e fonderà il Gruppo Universitario per la Nuova Musica. Da queste esperienze scaturiscono le Settimane di Nuova Musica di Palermo, sei stagioni musicali nell’ambito delle quali, nel 1965, verrà rappresentata l’opera teatrale Anno Domini scritta nel 1962 su libretto di Nino Titone.
Nel 1955 fa ritorno a Roma entrando in contatto con il mondo delle arti visive, in particolare con figure come Emilio Vedova con il quale lavora al progetto Crocifissione contemporanea. Successivamente avvia la collaborazione con il critico, gallerista e poeta Mario Diacono. Insieme lavorano all’opera teatrale A(lter) A(ction) (1966), su libretto di Diacono a partire da testi di Antonin Artaud e con scene e costumi di Jannis Kounellis, e al progetto senza interruzione di ricerca Apocalypsis Altera (1988).
Nel 1962, dopo aver partecipato alla creazione e alla redazione del primo e unico numero della rivista Ordini. Studi sulla Nuova Musica, fonda con Franco Evangelisti, Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Domenico Guaccero e Daniele Paris l’associazione per la musica contemporanea Nuova Consonanza. Nel 1967, entra a far parte del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, fondato a Roma nel 1964 da Franco Evangelisti e di cui farà parte anche Ennio Morricone. Il GINC rappresenta una vera e propria palestra sonora: dall’improvvisazione elettronica, alle sperimentazioni di tipo percussivo, fino all’attività di ricerca con lo Studio R7 – Laboratorio elettronico per la musica sperimentale, in cui confluiranno i compagni di Nuova Consonanza e figure quali Paolo Ketoff, Giorgio Guiducci, Gino Marinuzzi.
Il teatro musicale costituisce una parte fondamentale nella ricerca compositiva di Macchi, come dimostra la decisione di dar vita – insieme a Domenico Guaccero e Sylvano Bussotti – alla Compagnia del Teatro musicale di Roma (1965-1970) e successivamente di fondare, nel 1984, l’Istituto di ricerca per il teatro musicale (I.R.T.E.M.). Con l’intento di approfondire la vocalità, tema a lui caro, fonda nel 1983, e sempre con Domenico Guaccero, l’Istituto della voce che resterà attivo fino alla sua morte.
La sua carriera di compositore conta anche lungometraggi d’autore, film e sceneggiati televisivi e più di tremila documentari, molti dei quali di impegno civico, storico-politico e sociale. Tra questi: All’armi siam Fascisti di Cecilia Mangini e Lino Del Fra (1962), La via del petrolio di Bernardo Bertolucci (1965), Bronte. Cronaca di un massacro di Florestano Vancini (1971), L’assassinio di Trotsky (1972) e Mr Klein (1976) di Joseph Losey, Padre Padrone di Paolo e Vittorio Taviani (1977), Sud e Magia dedicato alla figura di Ernesto De Martino (1978).
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