Ed Ruscha. Paintings
Dal 20 Novembre 2014 al 17 Gennaio 2015
Roma
Luogo: Gagosian Gallery
Indirizzo: via Francesco Crispi 16
Telefono per informazioni: +39 06 42086498
E-Mail info: roma@gagosian.com
Sito ufficiale: http://www.gagosian.com/
Gagosian Gallery Roma è lieta di presentare una mostra di nuovi dipinti di Ed Ruscha.
Ruscha ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2005 con Course of Empire, un progetto ispirato all'omonimo ciclo del pittore americano Thomas Cole (1801-1848), raffigurante la trasformazione di un paesaggio nel corso del tempo: da una originale condizione di pura naturalezza, a luogo industrializzato, a terreno arido e desolato. Nel corpus Psycho Spaghetti Westerns del 2011, Ruscha continua a sviluppare la poetica di queste riflessioni, concentrandosi sul deterioramento del panorama americano contemporaneo, sia a livello empirico che metaforico. Un delicato esercizio di memoria e percezione che ha definito "spreco e recupero".
Negli ampi dipinti orizzontali di questa serie, il paesaggio diventa un vero e proprio concetto teorico di piani astratti e contigui--da una parte lo sfondo sfumato e dall'altra il primo piano figurativo (prato, boscaglia, roccia)--tagliati da una diagonale decisa. Questa soluzione pittorica utilizzata spesso dall'artista, già dalla serie Standard Station del 1960, qui si trasforma in un palcoscenico pittorico neutrale su cui si stagliano nature morte iperrealiste, rifiuti quali brandelli di pneumatici ("gators"), lattine di birra, materiali da costruzione e imballaggio, materassi abbandonati: alterazioni della realtà per cause naturali o sociali.
Nei lavori più recenti in mostra a Roma, Ruscha prosegue la meditazione malinconica della serie Psycho Spaghetti Westerns attraverso immagini complesse che fondono i suoi segni distintivi con le tecniche pittoriche e le atmosfere raffinate dei Grandi Maestri del passato, trasformando il romantico viaggio on the road della giovinezza in un panorama distopico sul ciglio della strada. In Gators pneumatici scoppiati, rappresentati meticolosamente a grandezza naturale, fluttuano come esemplari botanici su uno sfondo completamente bianco; in Hydraulic Muscles, Pneumatic Smiles frammenti simili si librano dietro la scritta omonima su un fondo porpora sfumato in bianco, creando abilmente il legame uomo-macchina.
In Bliss Bucket, un dipinto ispirato tanto al Surrealismo quanto alla realtà, un materasso logoro con lenzuola sgualcite--forse un rifugio di fortuna--giace enigmaticamente al di sotto di una grande battuta musicale con chiave di violino, posta ingegnosamente di scorcio per aggiungere profondità e prospettiva alla raffigurazione in piano.
Con imperturbabili rappresentazioni di simboli e segni archetipici, Ruscha sintetizza l'immaginario della cultura popolare in codici cinematografici e tipografici tanto accessibili quanto profondi. La sua pungente e talvolta criptica selezione di parole attinge agli episodi di ambiguità accidentale propri dell'interazione tra linguaggio e immagine. Sebbene le sue fonti d'ispirazione siano innegabilmente radicate nell'osservazione da vicino del gergo americano, i suoi dipinti, disegni, fotografie, e libri d'artista, elegantemente laconici, esplorano temi più complessi e universali, quali l'apparenza, la percezione, lo scopo del mondo e della nostra evanescente e transitoria presenza in esso.
Un catalogo illustrato sarà pubblicato in occasione della mostra e comprenderà un saggio di Alex Kitnick e un testo di Bob Monk.
Ed Ruscha nasce a Omaha, Nebraska nel 1937 e studia pittura, fotografia e graphic design presso l'Istituto d'Arte Chouinard (ora CalArts). Le sue opere sono parte integrante delle principali collezioni pubbliche e private del mondo. Tra le personali più importanti si annoverano: "Cotton Puffs, Q-Tips®, Smoke and Mirrors", retrospettiva di disegni che tra il 2004 ed il 2005 è stata in mostra in diversi musei statunitensi; "Ed Ruscha: Photographer", Whitney Museum of American Art e Musée National Jeu de Paume, Parigi, 2006; "Ed Ruscha: Fifty Years of Painting", Hayward Gallery, Londra, 2009, esposta anche alla Haus der Kunst di Monaco e al Moderna Museet di Stoccolma nel 2010; "Ed Ruscha: Road Tested", aperta presso il Modern Art Museum di Fort Worth, Texas, 2011; “On the Road”, Hammer Museum di Los Angeles, 2011; "Reading Ed Ruscha", Kunsthaus Bregenz, Austria, 2012; “Ed Ruscha: Standard”, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, esposta anche al The Rose Art Museum, Waltham, MA, 2012; “Ed Ruscha: Books and Paintings”, Brandhorst Museum, Monaco, Germania, 2013; “Ed Ruscha: Los Angeles Apartments”, Kunstmuseum, Basilea, 2013; e “In Focus: Ed Ruscha”, The Getty Center, Los Angeles, 2013. Nel 2005 Ruscha ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha curato “The Ancients Stole All Our Great Ideas" al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Ruscha ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2005 con Course of Empire, un progetto ispirato all'omonimo ciclo del pittore americano Thomas Cole (1801-1848), raffigurante la trasformazione di un paesaggio nel corso del tempo: da una originale condizione di pura naturalezza, a luogo industrializzato, a terreno arido e desolato. Nel corpus Psycho Spaghetti Westerns del 2011, Ruscha continua a sviluppare la poetica di queste riflessioni, concentrandosi sul deterioramento del panorama americano contemporaneo, sia a livello empirico che metaforico. Un delicato esercizio di memoria e percezione che ha definito "spreco e recupero".
Negli ampi dipinti orizzontali di questa serie, il paesaggio diventa un vero e proprio concetto teorico di piani astratti e contigui--da una parte lo sfondo sfumato e dall'altra il primo piano figurativo (prato, boscaglia, roccia)--tagliati da una diagonale decisa. Questa soluzione pittorica utilizzata spesso dall'artista, già dalla serie Standard Station del 1960, qui si trasforma in un palcoscenico pittorico neutrale su cui si stagliano nature morte iperrealiste, rifiuti quali brandelli di pneumatici ("gators"), lattine di birra, materiali da costruzione e imballaggio, materassi abbandonati: alterazioni della realtà per cause naturali o sociali.
Nei lavori più recenti in mostra a Roma, Ruscha prosegue la meditazione malinconica della serie Psycho Spaghetti Westerns attraverso immagini complesse che fondono i suoi segni distintivi con le tecniche pittoriche e le atmosfere raffinate dei Grandi Maestri del passato, trasformando il romantico viaggio on the road della giovinezza in un panorama distopico sul ciglio della strada. In Gators pneumatici scoppiati, rappresentati meticolosamente a grandezza naturale, fluttuano come esemplari botanici su uno sfondo completamente bianco; in Hydraulic Muscles, Pneumatic Smiles frammenti simili si librano dietro la scritta omonima su un fondo porpora sfumato in bianco, creando abilmente il legame uomo-macchina.
In Bliss Bucket, un dipinto ispirato tanto al Surrealismo quanto alla realtà, un materasso logoro con lenzuola sgualcite--forse un rifugio di fortuna--giace enigmaticamente al di sotto di una grande battuta musicale con chiave di violino, posta ingegnosamente di scorcio per aggiungere profondità e prospettiva alla raffigurazione in piano.
Con imperturbabili rappresentazioni di simboli e segni archetipici, Ruscha sintetizza l'immaginario della cultura popolare in codici cinematografici e tipografici tanto accessibili quanto profondi. La sua pungente e talvolta criptica selezione di parole attinge agli episodi di ambiguità accidentale propri dell'interazione tra linguaggio e immagine. Sebbene le sue fonti d'ispirazione siano innegabilmente radicate nell'osservazione da vicino del gergo americano, i suoi dipinti, disegni, fotografie, e libri d'artista, elegantemente laconici, esplorano temi più complessi e universali, quali l'apparenza, la percezione, lo scopo del mondo e della nostra evanescente e transitoria presenza in esso.
Un catalogo illustrato sarà pubblicato in occasione della mostra e comprenderà un saggio di Alex Kitnick e un testo di Bob Monk.
Ed Ruscha nasce a Omaha, Nebraska nel 1937 e studia pittura, fotografia e graphic design presso l'Istituto d'Arte Chouinard (ora CalArts). Le sue opere sono parte integrante delle principali collezioni pubbliche e private del mondo. Tra le personali più importanti si annoverano: "Cotton Puffs, Q-Tips®, Smoke and Mirrors", retrospettiva di disegni che tra il 2004 ed il 2005 è stata in mostra in diversi musei statunitensi; "Ed Ruscha: Photographer", Whitney Museum of American Art e Musée National Jeu de Paume, Parigi, 2006; "Ed Ruscha: Fifty Years of Painting", Hayward Gallery, Londra, 2009, esposta anche alla Haus der Kunst di Monaco e al Moderna Museet di Stoccolma nel 2010; "Ed Ruscha: Road Tested", aperta presso il Modern Art Museum di Fort Worth, Texas, 2011; “On the Road”, Hammer Museum di Los Angeles, 2011; "Reading Ed Ruscha", Kunsthaus Bregenz, Austria, 2012; “Ed Ruscha: Standard”, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, esposta anche al The Rose Art Museum, Waltham, MA, 2012; “Ed Ruscha: Books and Paintings”, Brandhorst Museum, Monaco, Germania, 2013; “Ed Ruscha: Los Angeles Apartments”, Kunstmuseum, Basilea, 2013; e “In Focus: Ed Ruscha”, The Getty Center, Los Angeles, 2013. Nel 2005 Ruscha ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha curato “The Ancients Stole All Our Great Ideas" al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
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