Carla Accardi

Dal 06 Marzo 2024 al 01 Settembre 2024
Roma
Luogo: Palazzo delle Esposizioni
Indirizzo: Via Nazionale 194
Orari: da martedì a domenica 10-20. L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
Curatori: Daniela Lancioni e Paola Bonani
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura di Roma Capitale
- Azienda Speciale Palaexpo
Prolungata: fino al 1 settembre 2024
Costo del biglietto: Intero € 12,50 Ridotto € 10 Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6 Audioguida, disponibile presso la biglietteria, singola € 4,50 (member PER Card € 4), doppia € 7 (member PER Card € 6) Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni
Sito ufficiale: http://www.palazzoesposizioni.it
Promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, la mostra è ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e realizzata con la collaborazione dell’Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti. La cura dell’esposizione e del catalogo è affidata a Daniela Lancioni e Paola Bonani, curatrici dell’Azienda Speciale Palaexpo.
Figura di assoluto rilievo, Carla Accardi è stata per oltre mezzo secolo protagonista della cultura visiva italiana e internazionale. Attraverso la sua pittura ha contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte segnata dalle istanze del femminismo, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nei dipinti negli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila.
In mostra circa cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988. Grazie a questi ‘innesti’, nel progettare la mostra è stato possibile affidarsi alla ‘scrittura espositiva’ dell’artista stessa, potendo così restituire l’estrema libertà con la quale concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche.
I capolavori sono stati scelti con l’idea sia dimettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale.
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