Alessandro Imbriaco. Un posto dove stare / Temporalità e permanenza. Sculture di María Lagunes
![Alessandro Imbriaco, Casilino, dalla serie Un posto dove stare Alessandro Imbriaco, Casilino, dalla serie Un posto dove stare](http://www.arte.it/foto/600x450/a7/86767-001_Casilino_900_63.jpg)
Dal 15 Dicembre 2018 al 01 Maggio 2019
Roma
Luogo: Parco Archeologico dell'Appia Antica
Indirizzo: via Appia Antica
Orari: dalle 9.00 alle 16.30; dal 16 febbraio al 15 marzo dalle 9.00 alle 17.00; dal 16 marzo all’ultimo sabato di marzo dalle 9.00 alle 17.30; dall’ultima domenica di marzo dalle 9.00 alle 19.15; chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio. L’ultimo ingresso si effettua fino ad un’ora prima della chiusura del monumento
Curatori: Simona Turco, Ilaria Sgarbozza, Alessandro Imbriaco, Rita Paris
Enti promotori:
- Parco Archeologico dell’Appia Antica
Costo del biglietto: • intero 5 euro, ridotto 2.50 euro (valido due giorni consecutivi). Ingresso alla mostra gratuito per i possessori del biglietto di accesso al sito di Santa Maria Nova/Villa dei Quintili
Telefono per informazioni: +39.06.39967700
Sito ufficiale: http://www.parcoarcheologicoappiaantica.it
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica promuove, con Electa, le mostre in due dei monumenti che si affacciano sulla regina viarum.
La mostra fotografica Alessandro Imbriaco. Un posto dove stare – curata da Simona Turco, Ilaria Sgarbozza e Alessandro Imbriaco – è ospitata nel Casale di Santa Maria Nova. L’esposizione presenta il lavoro, solo in parte edito, che Alessandro Imbriaco, tra i principali fotografi italiani in attività, ha svolto tra il 2007 e il 2011 sul tema dell’occupazione abusiva degli spazi pubblici e privati. Imbriaco ha documentato l’emergenza abitativa e riflettuto sul destino delle persone in essa coinvolte, arrivando a definire diversi modi di abitare. È entrato nelle case e nelle vite degli uomini e delle donne che, tra diffidenza ed emarginazione, trovano nei luoghi dismessi e inutilizzati ‘un posto dove stare’. Con il pensiero a Michel Foucault, Imbriaco riflette sul potere che, rinunciando a governare fenomeni complessi, offre di essi una narrazione parziale.
Temporalità e permanenza. Sculture di María Lagunes è il titolo della rassegna allestita presso il Complesso monumentale del Mausoleo di Cecilia Metella e del Palazzo Caetani, curata da Rita Paris con María Margarita Segarra Lagunes. Con ventinove opere che vanno dagli anni Settanta a oggi, la scultrice messicana, abile nel lavorare il bronzo, crea veri e propri spazi architettonici in cui figure stilizzate e contorte, allungate e levigate, si moltiplicano, col prevalere dei vuoti sui pieni.
Entrambe le mostre resteranno aperte al pubblico fino al 1° maggio 2019.
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