Alba Zari. FEAR OF MIRRORS

Alba Zari, Polycam 3, 2023 - courtesy © the artist | Pastificio Cerere
Dal 06 Maggio 2025 al 26 Giugno 2025
Roma
Luogo: Pastificio Cerere
Indirizzo: Via degli Ausoni 7
Orari: dal martedì al sabato, dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Lunedì su appuntamento
Curatori: Francesco Rombaldi
Telefono per informazioni: +39 06 45422960
E-Mail info: info@pastificiocerere.it
Sito ufficiale: http://www.pastificiocerere.it
Martedì 6 maggio 2025 la Fondazione Pastificio Cerere presenta FEAR OF MIRRORS, mostra personale di Alba Zari a cura di Francesco Rombaldi e realizzata con il sostegno dell’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa, all’interno del progetto europeo Intergalactica.
L’esposizione sarà aperta al pubblico da mercoledì 7 maggio a giovedì 26 giugno 2025.
Alba Zari utilizza la fotografia come strumento di esplorazione e autoanalisi, interrogandosi sul potere dell’immagine come traccia, indizio, prova, ma anche sulla sua natura ambigua e ingannevole. Dietro un apparente rigore scientifico, si cela una profonda sensibilità poetica attraverso la quale indaga i temi della memoria e dell’identità.
La sua infanzia nomade, trascorsa in diverse città e paesi, ha plasmato il suo sguardo e la sua pratica artistica. Il viaggio è divenuto un elemento essenziale della sua ricerca visiva, che affronta tematiche sociali complesse: dagli studi sui centri di salute mentale in Italia dopo la Legge Basaglia, alle riflessioni sui disturbi alimentari radicati nella società americana.
Per la sua personale alla Fondazione Pastificio Cerere, Alba Zari esplora l’attrazione verso il proprio riflesso, un richiamo ancestrale che rappresenta il primo passo verso la consapevolezza di sé. Il riconoscersi nello specchio restituisce confini, forme e colori all’immagine che abbiamo di noi stessi. Ma cosa accade quando lo specchio si trasforma in uno schermo?
Da questo presupposto nasce FEAR OF MIRRORS, un progetto che esplora le dinamiche della rappresentazione nell’era digitale. Attraverso un percorso visivo e concettuale, Alba Zari indaga il rapporto tra immagine, identità e condizionamenti culturali, interrogandosi su come le nuove tecnologie influenzino la percezione del sé.
La mostra si configura come un’esperienza immersiva, un flusso di immagini e riflessioni che mette in discussione le costruzioni visive e sociali contemporanee. Attraverso una pluralità di linguaggi e riferimenti, l’artista invita lo spettatore a interrogarsi su ciò che definiamo autentico e su quanto la nostra immagine sia realmente libera o modellata da sguardi esterni.
FEAR OF MIRRORS non offre risposte definitive, ma apre un confronto sul nostro presente digitale: lo specchio è finalmente andato in frantumi o siamo ancora prigionieri del suo riflesso?
Nata a Bangkok nel 1987, Alba Zari si laurea al DAMS di Bologna e prosegue la sua formazione con un corso intensivo di Fotografia Documentaria presso l’International Center of Photography di New York. Successivamente, consegue un Master in Fotografia e Visual Design presso la NABA di Milano. Tra i suoi lavori più recenti figurano Fear of Mirrors (2023-2024) e Rakshasa (2023-2024), oltre a Occult (2019-2023), un’indagine visiva sulla propaganda della setta “Children of God”, che l’ha portata a seguire le tracce del passato materno tra India, Nepal e Thailandia. In The Y – Research of Biological Father (2017), ha trasformato la ricerca del padre mai conosciuto in un viaggio verso le proprie origini. Places (2015), libro e progetto fotografico realizzato con ElementWo, analizza la comunicazione visiva dell’ISIS, mentre il cortometraggio FreiKörperKultur (2021) è stato presentato alla Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente, è impegnata nella realizzazione del suo primo lungometraggio documentario, White Lies. Con il progetto The Y, è stata selezionata tra i Foam Talents 2020. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi festival e musei internazionali, tra cui il MAXXI di Roma, la London Art Fair, Circulation Paris e l’Athens Photo Festival. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Backlight Prize (Finlandia), il Premio Graziadei (Italia) e l’Images Vevey Jury Prize (Svizzera). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il Fotomuseum Winterthur, il MAXXI, la Fondazione Orestiadi e la Collezione Donata Pizzi. Nel 2022 ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria a Images Vevey con il progetto Occult, dopo aver vinto il Premio Graziadei nel 2021 e il secondo posto al Backlight Prize nel 2020.
Inaugurazione: 6 maggio 2025 dalle 18.00 alle 21.00
L’esposizione sarà aperta al pubblico da mercoledì 7 maggio a giovedì 26 giugno 2025.
Alba Zari utilizza la fotografia come strumento di esplorazione e autoanalisi, interrogandosi sul potere dell’immagine come traccia, indizio, prova, ma anche sulla sua natura ambigua e ingannevole. Dietro un apparente rigore scientifico, si cela una profonda sensibilità poetica attraverso la quale indaga i temi della memoria e dell’identità.
La sua infanzia nomade, trascorsa in diverse città e paesi, ha plasmato il suo sguardo e la sua pratica artistica. Il viaggio è divenuto un elemento essenziale della sua ricerca visiva, che affronta tematiche sociali complesse: dagli studi sui centri di salute mentale in Italia dopo la Legge Basaglia, alle riflessioni sui disturbi alimentari radicati nella società americana.
Per la sua personale alla Fondazione Pastificio Cerere, Alba Zari esplora l’attrazione verso il proprio riflesso, un richiamo ancestrale che rappresenta il primo passo verso la consapevolezza di sé. Il riconoscersi nello specchio restituisce confini, forme e colori all’immagine che abbiamo di noi stessi. Ma cosa accade quando lo specchio si trasforma in uno schermo?
Da questo presupposto nasce FEAR OF MIRRORS, un progetto che esplora le dinamiche della rappresentazione nell’era digitale. Attraverso un percorso visivo e concettuale, Alba Zari indaga il rapporto tra immagine, identità e condizionamenti culturali, interrogandosi su come le nuove tecnologie influenzino la percezione del sé.
La mostra si configura come un’esperienza immersiva, un flusso di immagini e riflessioni che mette in discussione le costruzioni visive e sociali contemporanee. Attraverso una pluralità di linguaggi e riferimenti, l’artista invita lo spettatore a interrogarsi su ciò che definiamo autentico e su quanto la nostra immagine sia realmente libera o modellata da sguardi esterni.
FEAR OF MIRRORS non offre risposte definitive, ma apre un confronto sul nostro presente digitale: lo specchio è finalmente andato in frantumi o siamo ancora prigionieri del suo riflesso?
Nata a Bangkok nel 1987, Alba Zari si laurea al DAMS di Bologna e prosegue la sua formazione con un corso intensivo di Fotografia Documentaria presso l’International Center of Photography di New York. Successivamente, consegue un Master in Fotografia e Visual Design presso la NABA di Milano. Tra i suoi lavori più recenti figurano Fear of Mirrors (2023-2024) e Rakshasa (2023-2024), oltre a Occult (2019-2023), un’indagine visiva sulla propaganda della setta “Children of God”, che l’ha portata a seguire le tracce del passato materno tra India, Nepal e Thailandia. In The Y – Research of Biological Father (2017), ha trasformato la ricerca del padre mai conosciuto in un viaggio verso le proprie origini. Places (2015), libro e progetto fotografico realizzato con ElementWo, analizza la comunicazione visiva dell’ISIS, mentre il cortometraggio FreiKörperKultur (2021) è stato presentato alla Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente, è impegnata nella realizzazione del suo primo lungometraggio documentario, White Lies. Con il progetto The Y, è stata selezionata tra i Foam Talents 2020. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi festival e musei internazionali, tra cui il MAXXI di Roma, la London Art Fair, Circulation Paris e l’Athens Photo Festival. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Backlight Prize (Finlandia), il Premio Graziadei (Italia) e l’Images Vevey Jury Prize (Svizzera). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il Fotomuseum Winterthur, il MAXXI, la Fondazione Orestiadi e la Collezione Donata Pizzi. Nel 2022 ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria a Images Vevey con il progetto Occult, dopo aver vinto il Premio Graziadei nel 2021 e il secondo posto al Backlight Prize nel 2020.
Inaugurazione: 6 maggio 2025 dalle 18.00 alle 21.00
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