450° Anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti. Opere pittoriche del Maestro Francesco Guadagnuolo
Dal 19 Settembre 2015 al 19 Settembre 2015
Castel Gandolfo | Roma
Luogo: Cripta della Chiesa Pontificia "S. Tommaso da Villanova"
Indirizzo: piazza della Repubblica 12
Enti promotori:
- Associazione dei Nuovi Castelli Romani
- in collaborazione con la Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova
- con il Patrocinio degli Enti Territoriali dei Castelli Romani della Regione Lazio e del Sovrano Militare Ordine di Malta rappresentato da S.E. il Gran Priore di Roma Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto
E-Mail info: presscronaca-cultura@libero.it
Sito ufficiale: http://www.santommasodavillanova.it
Sabato 19 settembre 2015 alle ore 18,00, in occasione della chiusura dell'anno michelangiolesco (450 anni dalla morte del Buonarroti), l'Associazione dei Nuovi Castelli Romanie il Maestro Francesco Guadagnuolo rinnovano, come da tradizione, l'omaggio estivo al Santo Padre, mediante la mostra dell’artista ospitata presso la Cripta della Chiesa Pontificia "S. Tommaso da Villanova" in Castelgandolfo.
Come già in altre occasioni (l'anno scorso per l'anno dedicato a S. Teresa d'Ávila), l'Associazione si avvale dell'opera pittorica del Maestro Francesco Guadagnuolo, il cui nome è ormai celebre nel panorama nazionale ed internazionale dell'arte sacra e non, e la cui sensibilità "incarnatoria" del Mistero originario dell'essere, del sapere, dell'amare è così spiccatamente ricca di pàthos, che il Maestro attinge dalla sua fede, "humanitas", sicilianità, esperienza. Da "I Prigioni" alle Madonne, con partenza michelangiolesca e reinterpretazione originale, il Maestro si incarica di celebrare il Buonarroti, il cui nome, ovviamente inscevrabile dalla Sede apostolica del Vaticano, si trasmette per partecipazione, mediata da Sua Em.za il Cardinale Angelo Comastri,significativa a duplice titolo: la Sua competenza specifica di cultore michelangiolesco ed il Suo ruolo ecclesiale di Vicario di Sua Santità per la Basilica Vaticana, ossia luogo di capolavori michelangioleschi unici, la Sistina e la Pietà.Saranno, inoltre, presentati i cinque ritratti a Papa Francesco che il Maestro Guadagnuolo ha realizzato in questi due anni e mezzo di Pontificato del Santo Padre.
L’evento è organizzato dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani, presieduta da Ettore Pompili, in collaborazione con la Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova e con il Patrocinio degli Enti Territoriali dei Castelli Romani, della Regione Lazio e del Sovrano Militare Ordine di Malta rappresentato da S.E. il Gran Priore di Roma Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Saranno presenti all’evento importanti esponenti istituzionali e autorità religiose e militari tra cui: Michele Baldi-Capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti al Consiglio Regionale del Lazio, Milvia Monachesi-Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto Bertucci-Sindaco di Nemi, e Pasquale Boccia-Sindaco di Rocca di Papa, Sandro Caracci-Commissario del Parco dei Castelli Romani, e pensato quindi anche come momento di riflessione di fine-estate, onde, sotto lo stimolo di Michelangelo (che era convinto che il marmo contenesse in sé, in potenza, una ricchezza estetica tutta da attuare), ciascuno possa meditare sulla forza e bellezza contenute nel creato, e affidate all'espressione tecnico-artistica umana (come vuole ricordarci anche l'enciclica di Papa Francesco). L'arte del Maestro Guadagnuolo si offre a servizio di tali finalità.
Basti osservare la Tavola “Il prigione morente” in cui la “sfinitezza/finitezza” umana, viene ripercorsa con una fluente pennellata che, come vitale acqua sorgiva, tenta di percorrere taumaturgicamente il corpo abbandonato. Allo stesso modo, nelle altre opere “San Matteo” “La Madonna della Scala”, “La Madonna Medicea”, “Il Tondo Taddei” o il “Crocifisso”, la linea fluida pervade il tutto, amalgamando i contrasti tra potenza ed energia raccordate e fuse da una gestualità iperveloce.
Come già in altre occasioni (l'anno scorso per l'anno dedicato a S. Teresa d'Ávila), l'Associazione si avvale dell'opera pittorica del Maestro Francesco Guadagnuolo, il cui nome è ormai celebre nel panorama nazionale ed internazionale dell'arte sacra e non, e la cui sensibilità "incarnatoria" del Mistero originario dell'essere, del sapere, dell'amare è così spiccatamente ricca di pàthos, che il Maestro attinge dalla sua fede, "humanitas", sicilianità, esperienza. Da "I Prigioni" alle Madonne, con partenza michelangiolesca e reinterpretazione originale, il Maestro si incarica di celebrare il Buonarroti, il cui nome, ovviamente inscevrabile dalla Sede apostolica del Vaticano, si trasmette per partecipazione, mediata da Sua Em.za il Cardinale Angelo Comastri,significativa a duplice titolo: la Sua competenza specifica di cultore michelangiolesco ed il Suo ruolo ecclesiale di Vicario di Sua Santità per la Basilica Vaticana, ossia luogo di capolavori michelangioleschi unici, la Sistina e la Pietà.Saranno, inoltre, presentati i cinque ritratti a Papa Francesco che il Maestro Guadagnuolo ha realizzato in questi due anni e mezzo di Pontificato del Santo Padre.
L’evento è organizzato dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani, presieduta da Ettore Pompili, in collaborazione con la Chiesa Pontificia San Tommaso da Villanova e con il Patrocinio degli Enti Territoriali dei Castelli Romani, della Regione Lazio e del Sovrano Militare Ordine di Malta rappresentato da S.E. il Gran Priore di Roma Frà Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Saranno presenti all’evento importanti esponenti istituzionali e autorità religiose e militari tra cui: Michele Baldi-Capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti al Consiglio Regionale del Lazio, Milvia Monachesi-Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto Bertucci-Sindaco di Nemi, e Pasquale Boccia-Sindaco di Rocca di Papa, Sandro Caracci-Commissario del Parco dei Castelli Romani, e pensato quindi anche come momento di riflessione di fine-estate, onde, sotto lo stimolo di Michelangelo (che era convinto che il marmo contenesse in sé, in potenza, una ricchezza estetica tutta da attuare), ciascuno possa meditare sulla forza e bellezza contenute nel creato, e affidate all'espressione tecnico-artistica umana (come vuole ricordarci anche l'enciclica di Papa Francesco). L'arte del Maestro Guadagnuolo si offre a servizio di tali finalità.
Basti osservare la Tavola “Il prigione morente” in cui la “sfinitezza/finitezza” umana, viene ripercorsa con una fluente pennellata che, come vitale acqua sorgiva, tenta di percorrere taumaturgicamente il corpo abbandonato. Allo stesso modo, nelle altre opere “San Matteo” “La Madonna della Scala”, “La Madonna Medicea”, “Il Tondo Taddei” o il “Crocifisso”, la linea fluida pervade il tutto, amalgamando i contrasti tra potenza ed energia raccordate e fuse da una gestualità iperveloce.
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